ULF STARK “LA GRANDE FUGA”, PAROLE E IMMAGINI PER I LETTORI PIÙ GIOVANI
UN NONNO CORRE VERSO LA LIBERTÀ CON LA COMPLICITA' DI SUO NIPOTE
di Cristina Marra
28/05/2020
Recensione
Reggio Calabria. “La grande fuga” è un regalo, un ultimo lascito, una sorta di testamento letterario che Ulf Stark dona ai suoi giovani lettori , alle nuove generazioni e a tutte quelle che hanno amato le sue storie intrise di sentimenti, malinconie, umorismo, una storia che in un certo senso racchiude e riassume la sua intera opera.
Stark racconta una fuga, un’evasione dall’ospedale di un nonno con la complicità del giovanissimo nipote per raggiungere un’isola, un luogo dei ricordi e dell’anima che diventa anche zona di passaggio obbligato per l’anziano Gottfrid per prepararsi a lasciare la vita terrena.
Una storia d’amore tra un nonno e un nipote, tra un marito che ha nostalgia della moglie morta troppo presto, tra un figlio che non riesce a esprimere il suo affetto al padre, tra due amici di età diverse, “La grande fuga” è tutto questo condensato in poche pagine e reso con semplicità narrativa per i lettori più giovani ma che tocca le corde del cuore di lettori tutte le età.
Tradotto da Laura Cangemi e illustrato da Kitty Crowther, “La grande fuga” ha un intreccio ben orchestrato e affidato all’abilità del piccolo Ulf che organizza la fuga del nonno bloccato in ospedale per problemi cardiaci e per un femore malconcio.
Raggiungere la sua casa sull’isola dove ha vissuto con la moglie e dove vuole assaporare i sapori che ancora lo tengono legato a lei è il sogno dello scorbutico Gottfrid che cela col brutto carattere le nostalgie e sofferenze. Sogni che si intrecciano con le bugie, quelle dette da Ulf a fin di bene per non creare preoccupazione nei genitori e per realizzare il sogno di un anziano che solo la sensibilità di un bambino riesce a cogliere.
L’autore fa emergere la vicinanza emotiva tra un bambino e un vecchio nonno, il loro comprendersi senza troppe parole, la loro voglia di condividere attimi di felicità e porsi domande a cui non sanno dare risposte adeguate o definitive. Ciò che non comprende suo figlio lo percepisce suo nipote, e Gottfrid ne è consapevole e gli dà fiducia, Ulf raccoglie il suo grido di dolore e capisce il suo disagio. “La grande fuga” è anche un omaggio al valore delle parole, alla bellezza che risiede in una frase ben detta, alla ricerca di espressioni dolci con cui rivolgersi a chi si vuole bene.
Stark scrive un breve romanzo di formazione, in cui i due protagonisti alternano e scambiano le loro età e le loro esperienze. Chi dei due è l’anziano e chi è il bambino? La storia è una fonte inesauribile di spunti di riflessione ed è anche un inno all’amicizia e alla solidarietà in nome della libertà.
Incipit: “Fuori dall’ospedale le foglie d’acero rilucevano tra il rosso e l’oro. Le guardavo dalla finestra e pensavo: strano che diventino più belle che mai appena prima di cadere.”
Titolo La grande fuga
Autore Ulf Stark
Editore Iperborea
Prezzo 12 euro
Stark racconta una fuga, un’evasione dall’ospedale di un nonno con la complicità del giovanissimo nipote per raggiungere un’isola, un luogo dei ricordi e dell’anima che diventa anche zona di passaggio obbligato per l’anziano Gottfrid per prepararsi a lasciare la vita terrena.
Una storia d’amore tra un nonno e un nipote, tra un marito che ha nostalgia della moglie morta troppo presto, tra un figlio che non riesce a esprimere il suo affetto al padre, tra due amici di età diverse, “La grande fuga” è tutto questo condensato in poche pagine e reso con semplicità narrativa per i lettori più giovani ma che tocca le corde del cuore di lettori tutte le età.
Tradotto da Laura Cangemi e illustrato da Kitty Crowther, “La grande fuga” ha un intreccio ben orchestrato e affidato all’abilità del piccolo Ulf che organizza la fuga del nonno bloccato in ospedale per problemi cardiaci e per un femore malconcio.
Raggiungere la sua casa sull’isola dove ha vissuto con la moglie e dove vuole assaporare i sapori che ancora lo tengono legato a lei è il sogno dello scorbutico Gottfrid che cela col brutto carattere le nostalgie e sofferenze. Sogni che si intrecciano con le bugie, quelle dette da Ulf a fin di bene per non creare preoccupazione nei genitori e per realizzare il sogno di un anziano che solo la sensibilità di un bambino riesce a cogliere.
L’autore fa emergere la vicinanza emotiva tra un bambino e un vecchio nonno, il loro comprendersi senza troppe parole, la loro voglia di condividere attimi di felicità e porsi domande a cui non sanno dare risposte adeguate o definitive. Ciò che non comprende suo figlio lo percepisce suo nipote, e Gottfrid ne è consapevole e gli dà fiducia, Ulf raccoglie il suo grido di dolore e capisce il suo disagio. “La grande fuga” è anche un omaggio al valore delle parole, alla bellezza che risiede in una frase ben detta, alla ricerca di espressioni dolci con cui rivolgersi a chi si vuole bene.
Stark scrive un breve romanzo di formazione, in cui i due protagonisti alternano e scambiano le loro età e le loro esperienze. Chi dei due è l’anziano e chi è il bambino? La storia è una fonte inesauribile di spunti di riflessione ed è anche un inno all’amicizia e alla solidarietà in nome della libertà.
Incipit: “Fuori dall’ospedale le foglie d’acero rilucevano tra il rosso e l’oro. Le guardavo dalla finestra e pensavo: strano che diventino più belle che mai appena prima di cadere.”
Titolo La grande fuga
Autore Ulf Stark
Editore Iperborea
Prezzo 12 euro