“SONO RIMASTA SOLA CON LA MIA IMMAGINAZIONE” DI FEDERICO LO SCHIAVO
TARA ALLA RICERCA DELLA VERITÀ, DOPO UN DRAMMATICO INCIDENTE AUTOMOBILISTICO
DI CRISTINA MARRA
03/10/2023
Le interviste di Cristina
Lipari. Tara è un personaggio che non si dimentica per la sua forza, tenacia e capacità di affrontare un dolore inaspettato. A soli diciassette anni impara a convivere col lutto e la perdita e conosce la solitudine ma non ne rimane sopraffatta anzi reagisce spinta dalla ricerca della verità. Unica sopravvissuta in un incidente d’auto che la lascia sola con i nonni, Tara non si dà pace e persino la dinamica dell’impatto le appare oscura e la nuova quotidianità in un’altra casa e con altri ritmi le insinua dubbi e sospetti. Protagonista del romanzo breve “Sono rimasta sola con la mia immaginazione” di Federico Lo Schiavo giovane scrittore di Lipari con la passione per la conduzione televisione, Tara è al centro di una storia gialla che si evolve in noir incentrata sull’indagine su se stessi. Sogni, progetti, sentimenti si intrecciano in un racconto poliziesco in cui la protagonista diventa detective dilettante e l’indagine corre sul doppio registro narrativo e riguarda l’incidente e la sua vita. Come capire cosa è realmente successo? Di chi può fidarsi? Cosa prova? Tara prosegue nella sua investigazione anche quando nuovi segnali di pericolo la allarmano. Pure i sentimenti possono nascondere misteri e trappole? Lo Schiavo con uno stile fluido e spoglio da fronzoli narrativi, ricompone il puzzle tra fughe e ritorni, timori e pregiudizi fino a condurre la sua protagonista all’uscita del tunnel.
Federico, il tuo è un romanzo giallo e noir perché hai scelto una storia intrisa di mistero?
La scelta di osare con un romanzo giallo dalle note noir è stata sicuramente una scelta avvenuta in corso d’opera. Inizialmente, nella storia, è nata solamente Tara e per rendere il personaggio (già studiato) ancora più accattivante è stata arricchita con il contorno giallo e con il finale noir.
Tara la protagonista è un’adolescente coraggiosa nonostante i dolori che la affliggono. Come nasce il personaggio?
Tara nasce sicuramente dalla voglia di raccontare un personaggio in cui ognuno di noi si potesse ritrovare, un personaggio che potesse dare coraggio a tutte quelle persone che pensano di non poter superare anche il più grande degli ostacoli. Tara è un invito all’ascolto delle proprie emozioni, un’interrogazione della propria vita e la ricerca del benessere mentale.
Tara è la rappresentazione del coraggio che non esiste senza la paura, è un invito a non arrendersi.
La storia è anche una voce contro pregiudizi e discriminazioni ma anche una storia sulla fiducia nell’altro?
Sono davvero felice di ricevere questa domanda, perché Tara, come me, combatte ogni giorno contro le discriminazioni, combatte contro quei pregiudizi e ha la forza di combattere il fenomeno ancora diffuso del bullismo. Nel libro i temi che vengono affrontati negli ultimi capitoli sono il bullismo e omofobia, temi che purtroppo ancora oggi sono molto presenti.
Tara inoltre sente tradita la sua fiducia da una persona a lei vicina e nonostante questo riesce comunque a farcela, perché lei è la nostra eroina.
La scelta dei nomi dei personaggi ha un significato particolare?
In realtà no, perché la storia è ambientata a Roma e sull’Etna a Catania, i nomi dei personaggi sono pura invenzione per rendere la storia ancora più affascinante. Ricordo inoltre, che come specificato nell’ultima pagina del libro, alcuni personaggi esistono davvero ma le loro caratteristiche fisiche e mentali sono solo frutto della mia fantasia.
Tara diventa detective per necessità, su cosa si basa per le sue indagini? Sull’osservazione e sull’intuizione?
In realtà li usa entrambe, perché alcuni dettagli vengono osservati dalla protagonista e memorizzati, altri invece sono influenzati dall’intuizione che però la inganna varie volte…
Un dramma familiare apre anche una finestra sui rapporti genitori-figli e anche nonni e nipoti. È l’amore a fare da collante?
Posso azzardare nel dire che l’amore è un pilastro per questo libro? Per me l’amore è stato molto importante nella realizzazione dell’opera perché ho basato molti aspetti su di esso. Sicuramente ho voluto parlare anche di rapporti genitori-figli e nonni-nipoti perché molto volte penso ci sia una mancata comunicazione all’interno delle famiglie, mi piacerebbe poter approfondire quest’aspetto nel prossimo volume.
Dalla tua Lipari alle librerie di tutta Italia, come ti senti adesso che il libro è di tutti?
È una grande emozione ma anche una grande responsabilità, sapere che quello che ho scritto adesso viene letto e interpretato, che può causare delle reazioni o che addirittura può aiutare qualcuno in difficoltà, posso dire che la responsabilità sia tanta, perché ogni parola ha il suo peso nelle orecchie di chi l’ascolta.
Oltre alla scrittura sei anche appassionato di televisione e la conduzione è uno dei tuoi desideri , già hai esperienze nel settore. Quali sono i tuoi progetti?
Ho avuto la fortuna di iniziare la mia “carriera” con la conduzione, perché ricordiamoci che scrivere per me è solo passione, lo faccio perché fa star bene me e può aiutare qualcun altro ma io nasco come conduttore. Sicuramente ho tanti progetti, uno in particolare sul libro, purtroppo però non posso dire niente a riguardo, dico solo che avrete la possibilità di vedere Tara in altre “vesti”.
Scrittore ma anche lettore. Quali sono le letture di Federico?
Posso svelare un piccolo segreto “SHOCK”? Io non amo particolarmente leggere, soprattutto i romanzi, leggo graphic novel e romanzi brevi, romanzi alla portata di tutti, la mia libreria però e piena di libri di Alice Oseman, ne avrò circa una decina.
Leggere è bellissimo perché lascia spazio all’immaginazione, è bello perché il tuo lessico si arricchisce ma nel tempo libero sono un vero divoratore di Serie Tv e Film.
Federico, il tuo è un romanzo giallo e noir perché hai scelto una storia intrisa di mistero?
La scelta di osare con un romanzo giallo dalle note noir è stata sicuramente una scelta avvenuta in corso d’opera. Inizialmente, nella storia, è nata solamente Tara e per rendere il personaggio (già studiato) ancora più accattivante è stata arricchita con il contorno giallo e con il finale noir.
Tara la protagonista è un’adolescente coraggiosa nonostante i dolori che la affliggono. Come nasce il personaggio?
Tara nasce sicuramente dalla voglia di raccontare un personaggio in cui ognuno di noi si potesse ritrovare, un personaggio che potesse dare coraggio a tutte quelle persone che pensano di non poter superare anche il più grande degli ostacoli. Tara è un invito all’ascolto delle proprie emozioni, un’interrogazione della propria vita e la ricerca del benessere mentale.
Tara è la rappresentazione del coraggio che non esiste senza la paura, è un invito a non arrendersi.
La storia è anche una voce contro pregiudizi e discriminazioni ma anche una storia sulla fiducia nell’altro?
Sono davvero felice di ricevere questa domanda, perché Tara, come me, combatte ogni giorno contro le discriminazioni, combatte contro quei pregiudizi e ha la forza di combattere il fenomeno ancora diffuso del bullismo. Nel libro i temi che vengono affrontati negli ultimi capitoli sono il bullismo e omofobia, temi che purtroppo ancora oggi sono molto presenti.
Tara inoltre sente tradita la sua fiducia da una persona a lei vicina e nonostante questo riesce comunque a farcela, perché lei è la nostra eroina.
La scelta dei nomi dei personaggi ha un significato particolare?
In realtà no, perché la storia è ambientata a Roma e sull’Etna a Catania, i nomi dei personaggi sono pura invenzione per rendere la storia ancora più affascinante. Ricordo inoltre, che come specificato nell’ultima pagina del libro, alcuni personaggi esistono davvero ma le loro caratteristiche fisiche e mentali sono solo frutto della mia fantasia.
Tara diventa detective per necessità, su cosa si basa per le sue indagini? Sull’osservazione e sull’intuizione?
In realtà li usa entrambe, perché alcuni dettagli vengono osservati dalla protagonista e memorizzati, altri invece sono influenzati dall’intuizione che però la inganna varie volte…
Un dramma familiare apre anche una finestra sui rapporti genitori-figli e anche nonni e nipoti. È l’amore a fare da collante?
Posso azzardare nel dire che l’amore è un pilastro per questo libro? Per me l’amore è stato molto importante nella realizzazione dell’opera perché ho basato molti aspetti su di esso. Sicuramente ho voluto parlare anche di rapporti genitori-figli e nonni-nipoti perché molto volte penso ci sia una mancata comunicazione all’interno delle famiglie, mi piacerebbe poter approfondire quest’aspetto nel prossimo volume.
Dalla tua Lipari alle librerie di tutta Italia, come ti senti adesso che il libro è di tutti?
È una grande emozione ma anche una grande responsabilità, sapere che quello che ho scritto adesso viene letto e interpretato, che può causare delle reazioni o che addirittura può aiutare qualcuno in difficoltà, posso dire che la responsabilità sia tanta, perché ogni parola ha il suo peso nelle orecchie di chi l’ascolta.
Oltre alla scrittura sei anche appassionato di televisione e la conduzione è uno dei tuoi desideri , già hai esperienze nel settore. Quali sono i tuoi progetti?
Ho avuto la fortuna di iniziare la mia “carriera” con la conduzione, perché ricordiamoci che scrivere per me è solo passione, lo faccio perché fa star bene me e può aiutare qualcun altro ma io nasco come conduttore. Sicuramente ho tanti progetti, uno in particolare sul libro, purtroppo però non posso dire niente a riguardo, dico solo che avrete la possibilità di vedere Tara in altre “vesti”.
Scrittore ma anche lettore. Quali sono le letture di Federico?
Posso svelare un piccolo segreto “SHOCK”? Io non amo particolarmente leggere, soprattutto i romanzi, leggo graphic novel e romanzi brevi, romanzi alla portata di tutti, la mia libreria però e piena di libri di Alice Oseman, ne avrò circa una decina.
Leggere è bellissimo perché lascia spazio all’immaginazione, è bello perché il tuo lessico si arricchisce ma nel tempo libero sono un vero divoratore di Serie Tv e Film.