RIO DE JANEIRO: UNA CITTA’ DI EMOZIONI
RIO È UN CALEIDOSCOPIO DI COLORI, DI SUONI, DI RITMI, DA GUSTARE… INIZIAMO AD ASSAPORARLI CON LE FOTO DI SALVATORE SCIRЀ
di Salvatore Scirè
26/07/2018
Viaggiatori
RIO DE JANEIRO. Parlare di Rio, per me, vuol dire semplicemente raccontare una pagina importante della mia vita. Ci sono stato ben sei volte: due per realizzare altrettante mostre fotografiche, organizzate dall’Istituto Italiano di Cultura, un paio di volte per la gioia e il piacere di ritornarci, affascinato e sognante, un paio di volte come giornalista e fotografo, invitato a partecipare a viaggi “educational”.
Ora, per motivi contingenti, ci manco da molto... da troppo! Spero proprio di tornare, un giorno, per ravvivare i ricordi, per fare nuove esperienze e provare nuove emozioni: Rio è un caleidoscopio di colori, di suoni, di ritmi, tutti da gustare, da assaporare! E allora, in attesa di montare su un aereo, parliamo di questa “cidade maravilhosa”!
‘La mia anima canta, vedo Rio de Janeiro e già muoio di nostalgia... Cristo Redentore, a braccia aperte sulla Guanabara ...’
Con questi versi inizia una delle canzoni-simbolo scritte del grande compositore Antonio Carlos Jobim, il creatore di quel meraviglioso genere musicale che si chiama bossa-nova: il brano si chiama ‘Samba do aviao’ (samba dell’aereo) e descrive l’emozionante atterraggio di un carioca che ritorna nella sua città, anzi, nella ‘Città meravigliosa,piena di mille incanti’, come recita una gradevole marcetta considerata quasi un inno a questa città, di sicuro baciata dalla natura, ma che diventa un perenne inno alla vita, grazie al ritmo e alla musica che scandisce in ogni istante la vita dei suoi abitanti.
Per avere il giusto colpo d’occhio magico su Rio, bisogna salire sul Corcovado, un’altura con vista a 360 gradi, dal cui terrazzo, situato ai piedi del Redentore, si può ammirare un panorama unico al mondo. Sotto i nostri occhi, la Baia di Guanabara si presenta costellata di isolotti, di ‘morros’ (specie di colline ingobbite), la più famosa delle quali, al centro dello specchio d’acqua, è il celebre Pão de Açucar (Pan di Zucchero). Tutt’intorno si sviluppano le anse sinuose di Botafogo, di Flamengo, con a ridosso i quartieri del Centro, della Gloria, di Laranjeiras, di Santa Tereza, e sotto i nostri piedi la cosiddetta Zona Sud, con i quartieri di Leme, Copacabana, Ipanema, Leblon e São Conrado che sorgono lungo le mitiche spiagge omonime. Se poi si ha la felice intuizione di attendere il tramonto, tutta la città, vista dal Corcovado, comincia ad accendersi di mille luci, a palpitare di segrete passioni, nell’abbraccio sensuale della notte carioca: e così il panorama diventa di una bellezza struggente, mentre di fronte – sull’altro versante della baia, si accende di luci anche la dirimpettaia città di Niteroi.
Quando il navigatore portoghese Gaspar de Lemos, nel 1502, imboccò la Baia di Guanabara, pensò di entrare nell’estuario di un fiume gigantesco; e siccome era il 1 di gennaio, chiamò il luogo magico appena scoperto ‘Fiume di Gennaio’, che in portoghese suona appunto ‘Rio de Janeiro’! Pare che della spedizione marinara facesse parte anche il nostro Amerigo Vespucci.
La nostra meta è diventata sicuramente famosa per le sue spiagge, che non sono fatte soltanto di scorci mozzafiato, palme e belle ragazze in tanga! Infatti le spiagge di Rio de Janeiro sono un esempio di vita e di vitalità: sugli arenili gruppi di ragazzi giocano instancabilmente a pallavolo o a football, mentre lungo i marciapiedi che le costeggiano, decine, anzi centinaia di persone fanno jogging a tutte le ore del giorno e della notte. Tra le onde numerosi ragazzi volteggiano sulle tavole da surf; fra gli ombrelloni, invece, girano incessantemente venditori ambulanti che offrono di tutto, dalla noce di cocco fresca ai cappellini variopinti, dalle bibite al gusto di guaranà al souvenir turistico. E poi, sempre ed ovunque musica, diffusa da altoparlanti o eseguita dal vivo: gruppi di batucada si alternano con ballerini di capoeira, esibendosi all’aperto. Facciamo un salto indietro nel tempo, agli anni 50-60, quando iniziava l’epoca della bossa-nova: già allora le ragazze scendevano in spiaggia praticamente in costume da bagno, quasi in un magico rituale! In un bar, due artisti ne osservavano una in particolare, da cui si sentivano molto affascinati; nacque così ‘Garota de Ipanema’ (Ragazza di Ipanema): i due artisti erano Vinicius de Moraes, grande poeta brasiliano, e l’altro era il musicista Antonio Carlos Jobim, sempre lui! Oggi il bar si chiama ovviamente ‘Garota de Ipanema’ e si trova in Avenida Vinicius de Moraes, una traversa del lungomare, dove c’è anche un bel locale, il Vinicius, appunto, in cui di sera si può ascoltare dell’ottima musica.
Se questo è un dettaglio legato alla storia di Rio, che incuriosisce a attrae il visitatore, diciamo subito che la natura non ha dato ai carioca solo spiagge: la Foresta di Tijuca, ad esempio, è un grandissimo spazio verde urbano, ricco di specie vegetali insolite e rare e popolati da uccelli variopinti e canterini; lo stesso dicasi per il favoloso Jardim Botanico, contraddistinto da altissime palme, o dalla lussureggiante vegetazione che orna le strade più eleganti della città, peraltro ricca anche di monumenti di grande valore artistico. In centro, in Praça Quinze di può ammirare uno splendido Palazzo Imperiale in stile coloniale (oggi centro culturale e luogo espositivo per eccellenza); o chiese barocche come Santo Antonio, in Largo da Carioca, o São Bento, con i suoi ricchi azulejos.
Prezioso gioiello barocco è la chiesa della Gloria, il cui biancore si nota da lontano, ma assai belle sono anche le chiese del Carmo e della Candelaria. Spettacolare, poi, la Quinta da Boa Vista, une specie di ‘Versailles tropicale’ abitata dalla famiglia imperiale portoghese. Delizioso acquerello è il Largo do Boticario, con i suoi edifici ornati da coloriti azulejos, mentre l’acquedotto della Lapa conferisce una preziosa nota di colore, mentre sulla sommità delle arcate arranca il traballante tram giallo che porta a Santa Tereza. Il centro della città si presenta come un misto di sovrapposizioni architettoniche, passando dal gotico manuelino portoghese al barocco coloniale, dallo stile liberty francesizzante al moderno luccichio di grattacieli dalle pareti in vetro.
Anche la cucina carioca merita la pena di essere assaporata: a parte la fin troppo famosa feijoada (squisita, peraltro) e le innumerevoli churrascarias, dove si possono assaggiare anche venti e più tipi di carne, una chicca è rappresentata dalla ‘casquinha de siri’, ossia polpa di granchio gratinata e servita in una conchiglia: una vera delizia! Da accompagnare rigorosamente con una spettacolare caipirinha!
La sera per divertirsi non c’è che l’imbarazzo della scelta. La zona più interessante è appunto Lapa, situata a ridosso dell’acquedotto, dove si trovano molti cosiddetti ‘bar’, in realtà ottimi ristoranti, in cui si fa musica dal vivo: vale sicuramente la pena cenare al Carioca da Gema e al Rio Scenarium. Chi invece volesse godersi il tramonto sulla spiaggia di Ipanema, potrà scegliere il quotato Mistura Fina, ristorante-bar, con ottima musica eseguita dal vivo da gruppi famosi.
A Rio de Janeiro anche lo shopping può diventare un’attività di grande richiamo: a parte i celebri e colorati costumi da bagno, ha assunto grande importanza anche l’intimo donna e soprattutto l’artigianato locale: molto belli e ricercati gli oggetti in pietra lavorata, ma anche i gioielli con le superbe pietre preziose (di cui il Brasile è grande e ricco produttore).
A proposito di shopping, è imperdibile una puntata alla ‘Feira Hippy’, il mercatino che ogni domenica si svolge nel cuore di Ipanema, in Praça Marechal Osorio: in effetti è uno spaccato di vita carioca, vi si trova di tutto, dalle t-shirt ai pandeiros (specie di tamburelli), dalle pietre ai prodotti gastronomici e agli strumentini musicali. Magari ogni tanto si vede un ballerino mulatto che balla il samba tra i banchi, per attirare la clientela! Insomma, tanto colore e calore. Già, calore, anche perché a Rio fa caldo. Come si conviene alle città subtropicali! Anche d’inverno... si va in spiaggia e ci si abbronza!
Ma se proprio vogliamo parlare di ‘calore’ In senso simbolico, non si può prescindere dalle Scuole di samba: grandi organizzatrici del carnevale più famoso del mondo, le Escolas de Samba provano quasi tutto l’anno e allora, basta informarsi in hotel, per sapere dove e come poter assistere a un ‘ensaio’ ossia a una prova aperta al pubblico: la carica di adrenalina che vi dà la cosiddetta ‘bateria’ (ossia il complesso di un centinaio di percussionisti) all’interno del ‘barracao’, il grande capannone, che viene utilizzato per le prove, è semplicemente indescrivibile.
Oggi l’interesse è polarizzato dagli imminenti mondiali di calcio, ma Rio de Janeiro è una meta per ogni momento, specialmente adatta per tutte quelle persone che hanno fatto della voglia e della gioia di vivere il loro desiderio primario. Ed essere carioca, anche se per una breve vacanza, diventa un’occasione ghiotta, da assaporare a fondo!
Ora, per motivi contingenti, ci manco da molto... da troppo! Spero proprio di tornare, un giorno, per ravvivare i ricordi, per fare nuove esperienze e provare nuove emozioni: Rio è un caleidoscopio di colori, di suoni, di ritmi, tutti da gustare, da assaporare! E allora, in attesa di montare su un aereo, parliamo di questa “cidade maravilhosa”!
‘La mia anima canta, vedo Rio de Janeiro e già muoio di nostalgia... Cristo Redentore, a braccia aperte sulla Guanabara ...’
Con questi versi inizia una delle canzoni-simbolo scritte del grande compositore Antonio Carlos Jobim, il creatore di quel meraviglioso genere musicale che si chiama bossa-nova: il brano si chiama ‘Samba do aviao’ (samba dell’aereo) e descrive l’emozionante atterraggio di un carioca che ritorna nella sua città, anzi, nella ‘Città meravigliosa,piena di mille incanti’, come recita una gradevole marcetta considerata quasi un inno a questa città, di sicuro baciata dalla natura, ma che diventa un perenne inno alla vita, grazie al ritmo e alla musica che scandisce in ogni istante la vita dei suoi abitanti.
Per avere il giusto colpo d’occhio magico su Rio, bisogna salire sul Corcovado, un’altura con vista a 360 gradi, dal cui terrazzo, situato ai piedi del Redentore, si può ammirare un panorama unico al mondo. Sotto i nostri occhi, la Baia di Guanabara si presenta costellata di isolotti, di ‘morros’ (specie di colline ingobbite), la più famosa delle quali, al centro dello specchio d’acqua, è il celebre Pão de Açucar (Pan di Zucchero). Tutt’intorno si sviluppano le anse sinuose di Botafogo, di Flamengo, con a ridosso i quartieri del Centro, della Gloria, di Laranjeiras, di Santa Tereza, e sotto i nostri piedi la cosiddetta Zona Sud, con i quartieri di Leme, Copacabana, Ipanema, Leblon e São Conrado che sorgono lungo le mitiche spiagge omonime. Se poi si ha la felice intuizione di attendere il tramonto, tutta la città, vista dal Corcovado, comincia ad accendersi di mille luci, a palpitare di segrete passioni, nell’abbraccio sensuale della notte carioca: e così il panorama diventa di una bellezza struggente, mentre di fronte – sull’altro versante della baia, si accende di luci anche la dirimpettaia città di Niteroi.
Quando il navigatore portoghese Gaspar de Lemos, nel 1502, imboccò la Baia di Guanabara, pensò di entrare nell’estuario di un fiume gigantesco; e siccome era il 1 di gennaio, chiamò il luogo magico appena scoperto ‘Fiume di Gennaio’, che in portoghese suona appunto ‘Rio de Janeiro’! Pare che della spedizione marinara facesse parte anche il nostro Amerigo Vespucci.
La nostra meta è diventata sicuramente famosa per le sue spiagge, che non sono fatte soltanto di scorci mozzafiato, palme e belle ragazze in tanga! Infatti le spiagge di Rio de Janeiro sono un esempio di vita e di vitalità: sugli arenili gruppi di ragazzi giocano instancabilmente a pallavolo o a football, mentre lungo i marciapiedi che le costeggiano, decine, anzi centinaia di persone fanno jogging a tutte le ore del giorno e della notte. Tra le onde numerosi ragazzi volteggiano sulle tavole da surf; fra gli ombrelloni, invece, girano incessantemente venditori ambulanti che offrono di tutto, dalla noce di cocco fresca ai cappellini variopinti, dalle bibite al gusto di guaranà al souvenir turistico. E poi, sempre ed ovunque musica, diffusa da altoparlanti o eseguita dal vivo: gruppi di batucada si alternano con ballerini di capoeira, esibendosi all’aperto. Facciamo un salto indietro nel tempo, agli anni 50-60, quando iniziava l’epoca della bossa-nova: già allora le ragazze scendevano in spiaggia praticamente in costume da bagno, quasi in un magico rituale! In un bar, due artisti ne osservavano una in particolare, da cui si sentivano molto affascinati; nacque così ‘Garota de Ipanema’ (Ragazza di Ipanema): i due artisti erano Vinicius de Moraes, grande poeta brasiliano, e l’altro era il musicista Antonio Carlos Jobim, sempre lui! Oggi il bar si chiama ovviamente ‘Garota de Ipanema’ e si trova in Avenida Vinicius de Moraes, una traversa del lungomare, dove c’è anche un bel locale, il Vinicius, appunto, in cui di sera si può ascoltare dell’ottima musica.
Se questo è un dettaglio legato alla storia di Rio, che incuriosisce a attrae il visitatore, diciamo subito che la natura non ha dato ai carioca solo spiagge: la Foresta di Tijuca, ad esempio, è un grandissimo spazio verde urbano, ricco di specie vegetali insolite e rare e popolati da uccelli variopinti e canterini; lo stesso dicasi per il favoloso Jardim Botanico, contraddistinto da altissime palme, o dalla lussureggiante vegetazione che orna le strade più eleganti della città, peraltro ricca anche di monumenti di grande valore artistico. In centro, in Praça Quinze di può ammirare uno splendido Palazzo Imperiale in stile coloniale (oggi centro culturale e luogo espositivo per eccellenza); o chiese barocche come Santo Antonio, in Largo da Carioca, o São Bento, con i suoi ricchi azulejos.
Prezioso gioiello barocco è la chiesa della Gloria, il cui biancore si nota da lontano, ma assai belle sono anche le chiese del Carmo e della Candelaria. Spettacolare, poi, la Quinta da Boa Vista, une specie di ‘Versailles tropicale’ abitata dalla famiglia imperiale portoghese. Delizioso acquerello è il Largo do Boticario, con i suoi edifici ornati da coloriti azulejos, mentre l’acquedotto della Lapa conferisce una preziosa nota di colore, mentre sulla sommità delle arcate arranca il traballante tram giallo che porta a Santa Tereza. Il centro della città si presenta come un misto di sovrapposizioni architettoniche, passando dal gotico manuelino portoghese al barocco coloniale, dallo stile liberty francesizzante al moderno luccichio di grattacieli dalle pareti in vetro.
Anche la cucina carioca merita la pena di essere assaporata: a parte la fin troppo famosa feijoada (squisita, peraltro) e le innumerevoli churrascarias, dove si possono assaggiare anche venti e più tipi di carne, una chicca è rappresentata dalla ‘casquinha de siri’, ossia polpa di granchio gratinata e servita in una conchiglia: una vera delizia! Da accompagnare rigorosamente con una spettacolare caipirinha!
La sera per divertirsi non c’è che l’imbarazzo della scelta. La zona più interessante è appunto Lapa, situata a ridosso dell’acquedotto, dove si trovano molti cosiddetti ‘bar’, in realtà ottimi ristoranti, in cui si fa musica dal vivo: vale sicuramente la pena cenare al Carioca da Gema e al Rio Scenarium. Chi invece volesse godersi il tramonto sulla spiaggia di Ipanema, potrà scegliere il quotato Mistura Fina, ristorante-bar, con ottima musica eseguita dal vivo da gruppi famosi.
A Rio de Janeiro anche lo shopping può diventare un’attività di grande richiamo: a parte i celebri e colorati costumi da bagno, ha assunto grande importanza anche l’intimo donna e soprattutto l’artigianato locale: molto belli e ricercati gli oggetti in pietra lavorata, ma anche i gioielli con le superbe pietre preziose (di cui il Brasile è grande e ricco produttore).
A proposito di shopping, è imperdibile una puntata alla ‘Feira Hippy’, il mercatino che ogni domenica si svolge nel cuore di Ipanema, in Praça Marechal Osorio: in effetti è uno spaccato di vita carioca, vi si trova di tutto, dalle t-shirt ai pandeiros (specie di tamburelli), dalle pietre ai prodotti gastronomici e agli strumentini musicali. Magari ogni tanto si vede un ballerino mulatto che balla il samba tra i banchi, per attirare la clientela! Insomma, tanto colore e calore. Già, calore, anche perché a Rio fa caldo. Come si conviene alle città subtropicali! Anche d’inverno... si va in spiaggia e ci si abbronza!
Ma se proprio vogliamo parlare di ‘calore’ In senso simbolico, non si può prescindere dalle Scuole di samba: grandi organizzatrici del carnevale più famoso del mondo, le Escolas de Samba provano quasi tutto l’anno e allora, basta informarsi in hotel, per sapere dove e come poter assistere a un ‘ensaio’ ossia a una prova aperta al pubblico: la carica di adrenalina che vi dà la cosiddetta ‘bateria’ (ossia il complesso di un centinaio di percussionisti) all’interno del ‘barracao’, il grande capannone, che viene utilizzato per le prove, è semplicemente indescrivibile.
Oggi l’interesse è polarizzato dagli imminenti mondiali di calcio, ma Rio de Janeiro è una meta per ogni momento, specialmente adatta per tutte quelle persone che hanno fatto della voglia e della gioia di vivere il loro desiderio primario. Ed essere carioca, anche se per una breve vacanza, diventa un’occasione ghiotta, da assaporare a fondo!