L’ATIP PRENDE POSIZIONE NEI CONFRONTI DI LUCA BARBARESCHI

L’ATTORE A “NON E’ L’ARENA” SU LA7 HA LANCIATO PESANTI ACCUSE ALLE IMPRESE TEATRALI ITALIANE.

di Salvatore Scirè 13/04/2021
Teatro
luca BarbareschiRoma. Domenica 11 aprile, su LA 7, durante la trasmissione di Massimo Giletti NON E’ L’ARENA, Luca Barbareschi, ospite in studio per commentare la situazione post-Covid in generale e sullo spettacolo dal vivo nello specifico, si è lasciato andare ad alcune affermazioni piuttosto gravi nei confronti della categoria.

Tra l’altro, h
a dichiarato che nel settore dello spettacolo dal vivo “…alcuni Teatri non hanno ricevuto i ristori perché pagano in nero, perché riciclano soldi, perché fanno cose terribili…”.

Ovviamente queste dichiarazioni hanno fatto da detonatore in quello che è, probabilmente, il settore più colpito - e meno “ristorato” - dalle vigenti disposizioni in materia di prevenzione pandemica.

L’ATIP, l’Associazione che rappresenta i maggiori teatri privati italiano, ha immediatamente preso posizione attraverso un duro comunicato, che pubblichiamo integralmente.

Ci auguriamo che lo spiacevole episodio favorisca un approfondimento della materia, anche perché nessun altro degli ospiti è stato in grado di contestare o replicare.

Giletti è un giornalista serio e siamo certi che vorrà tornare sull’argomento, invitando ospiti in grado di confutare le affermazioni di Barbareschi e di spiegare le reali condizioni dello spettacolo dal vivo, fortemente penalizzato e costituito da numerose realtà eterogenee e variegate.


Ecco a seguire il comunicato dell’ATIP.

E’ accaduto domenica 11 Aprile nel corso della trasmissione “Non è l’Arena” su LA7 durante un dibattito sui ristori e sulle riaperture dei luoghi di Spettacolo: Luca Barbareschi ha dichiarato che nel settore dello spettacolo dal vivo “…alcuni Teatri non hanno ricevuto i ristori perché pagano in nero, perché riciclano soldi, perché fanno cose terribili…”.
 
L’ATIP- Associazione Teatri Italiani Privati- pretende che venga fatta chiarezza intorno a questa infamante quanto generica accusa ricevuta da tutto il comparto dello Spettacolo dal Vivo: se il Sig. Barbareschi ha gli elementi a riprova di quanto dichiarato, li porti in Procura e sporga una querela circostanziata.
Altrimenti taccia e si scusi.
 
Questo episodio risulta ancora più grave poiché vede protagonista una persona che nell’ultimo anno ha beneficiato di imponenti sostegni da parte dello Stato (egli stesso ha vantato nel corso del suo intervento su LA7 un ristoro di circa 800mila euro che – aggiungiamo per dovere di cronaca- si è sommato per il solo anno 2020 agli oltre 700mila di finanziamento ordinario da parte del FUS e che fa monte con gli 8 milioni di euro ricevuti nel 2018 e 2019 grazie a una legge ad personam votata dal Parlamento per una non meglio precisata celebrazione dei 100 anni del Teatro di sua proprietà).
 
Purtroppo nessuno dei professionisti presenti in Studio ha saputo opporre contraddittorio pretendendo dall’ospite elementi circostanziati a conferma delle proprie pesanti accuse.
Ed è per questo che ci corre obbligo di chiedere una smentita/rettifica oppure un approfondimento delle pesanti ed infamanti accuse.
 


 

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