“LA CARTA DA PARATI GIALLA” DI CHARLOTTE PERKINS GILMAN-
RACCONTI DEDICATI ALLE DONNE DA UN’ANTESIGNANA DEL MOVIMENTO FEMMINISTA AMERICANO
CRISTINA MARRA
08/11/2024
LETTO E RECENSITO
La scrittura come sinonimo di libertà, esclusione, riscatto o condanna, e per Charlotte Perkins Gilman (1860-1935) scrittrice e sociologa statunitense, scrivere è anche un metodo terapeutico per reagire a una patologia.
La condizione femminile del suo tempo, fine Ottocento, è un tema caro all’autrice considerata una delle figure cardine dei movimenti per l’emancipazione femminile negli Stati Uniti.
Note sono le sue battaglie a fianco delle suffragette e per l’abolizione delle leggi razziali. La donna e i ruoli subalterni che doveva e poteva ricoprire sono protagonisti della raccolta di racconti che trae il titolo dalla storia autobiografica “La carta da parati gialla” pubblicato per la prima volta nel 1891 sul New England Magazine e che suscitò pareri discordi sull’opportunità di scrivere una storia su un forte esaurimento nervoso, definito da alcuni medici pazzia.
L’universo in cui si muove la scrittura dell’autrice è quello della denuncia e della volontà di dare voce a ruoli femminili spesso vittime di divieti, costrizioni e negazioni.
“Sono fresca, impavida e forte,” scrive Perkins e lascia alle pagine delle sue opere una sorta di testamento personale e universale. “Volevo evitare che la gente fosse portata alla follia, e ha funzionato”.
Il volume, edito da Lorenzo de’ Medici Press, propone una selezione di racconti scelti tra i quasi duecento dell’autrice ed è introdotto e tradotto per la prima volta in Italia da Kristi Veseli. La scrittura schietta, fluida e limpida di Perkins Gilman è un atto di condivisione e apertura al mondo e alle donne che patiscono ingiustizie e soprusi e contrasta abilmente con la tematica e la condizione dura e disagevole in cui versano le protagoniste delle storie.
Charlotte Perkins Gilman
La carta da parati gialla e altri racconti
Lorenzo de’ Medici Press
euro 13,00
La condizione femminile del suo tempo, fine Ottocento, è un tema caro all’autrice considerata una delle figure cardine dei movimenti per l’emancipazione femminile negli Stati Uniti.
Note sono le sue battaglie a fianco delle suffragette e per l’abolizione delle leggi razziali. La donna e i ruoli subalterni che doveva e poteva ricoprire sono protagonisti della raccolta di racconti che trae il titolo dalla storia autobiografica “La carta da parati gialla” pubblicato per la prima volta nel 1891 sul New England Magazine e che suscitò pareri discordi sull’opportunità di scrivere una storia su un forte esaurimento nervoso, definito da alcuni medici pazzia.
L’universo in cui si muove la scrittura dell’autrice è quello della denuncia e della volontà di dare voce a ruoli femminili spesso vittime di divieti, costrizioni e negazioni.
“Sono fresca, impavida e forte,” scrive Perkins e lascia alle pagine delle sue opere una sorta di testamento personale e universale. “Volevo evitare che la gente fosse portata alla follia, e ha funzionato”.
Il volume, edito da Lorenzo de’ Medici Press, propone una selezione di racconti scelti tra i quasi duecento dell’autrice ed è introdotto e tradotto per la prima volta in Italia da Kristi Veseli. La scrittura schietta, fluida e limpida di Perkins Gilman è un atto di condivisione e apertura al mondo e alle donne che patiscono ingiustizie e soprusi e contrasta abilmente con la tematica e la condizione dura e disagevole in cui versano le protagoniste delle storie.
Charlotte Perkins Gilman
La carta da parati gialla e altri racconti
Lorenzo de’ Medici Press
euro 13,00