"L'ITALIA INTATTA" di MARIO TOZZI PRESENTATO A MESSINA
IL TERRITORIO RACCONTATO DAL POPOLARE GEOLOGO È UN BENE DI TUTTI, DOVE NOI POSSIAMO IDENTIFICARCI
di Cristina Marra
26/05/2019
Anteprima letteratura
Messina. Ogni ricercatore è animato da una fervida curiosità che spesso travalica la sua formazione professionale. È così anche e soprattutto per Mario Tozzi che da geologo ha una lettura profonda del territorio, ne conosce storia ed evoluzione così come vulnerabilità e rischio.
Nel suo nuovo libro "L'Italia intatta" (Mondadori) si sofferma su quella parte del Bel Paese ancora selvaggia perché mai toccata da interventi antropici o intatta perché abbandonata dall’uomo e ripresa dalla Natura. Di questo e altro si è parlato il 19 maggio presso la Libreria Feltrinelli Point di Messina, in un incontro promosso da SIGEA (Società Italiana di Geologia Ambientale). Moderato dalla giornalista Milena Milone, l’incontro ha previsto
I saluti da parte di Francesco Cancellieri, coordinatore dell’area tematica Sigea “Aree Protette ed Ecoregioni” a cui è seguita l’ introduzione da parte del presidente dell’ordine dei geologi della Sicilia Giuseppe Collura, che ha rimarcato l’importanza della figura professionale del geologo, sicuramente sotto rappresentata nelle istituzioni deputate alla tutela e valorizzazione del territorio. E’ seguito l’intervento di Antonella Cinzia Marra, prof. Associato di Paleontologia e coordinatore del Corso di Laurea in Analisi e Gestione dei Rischi Naturali ed Antropici (L34 Scienze geologiche) presso l’università di Messina. Marra ha centralizzato il suo intervento sul patrimonio geologico come bene comune.
L’Italia intatta di Tozzi è un bene comune, di più è un bene identitario. E’, di fatto, il paesaggio che riconosciamo come casa nostra. Non si può rinunciare allo sviluppo del territorio, tuttavia gli interventi possono essere studiati in modo da sposarsi con esso piuttosto che fargli violenza. Marra ha evidenziato come i teatri di epoca greca ci hanno siano rimasti in eredità proprio perché ubicati in posizioni convenienti da un punto di vista geomorfologico.
La conclusione dei lavori è stata affidata a Mario Tozzi, che ha descritto la Calabria e la Sicilia intatte e ha denunciato gli stupri a cui il territorio viene sottoposto. La Sicilia intatta racconta di insediamenti abbandonati e restituiti alla Natura, ma anche di luoghi vergini a causa della loro inaccessibilità. Questi luoghi, insieme al patrimonio archeologico e culturale rendono il sud una meta ideale per un turismo lento e consapevole, che riscopra una tipicità autentica.
Un richiamo è stato fatto per alle isole Eolie, non solo per la loro selvaggia bellezza, ma anche in termini di pericolosità vulcanica legata a interventi di speculazione edilizia. Mario Tozzi ha rivolto un invito agli abitanti delle isole Eolie: "mantenete la vostra condizione di isola, non lasciatevi tentare da collegamenti aerei che snaturerebbero il vostro territorio e porterebbero un turismo di massa che male si sposerebbe con le caratteristiche delle sette sorelle".
Nel suo nuovo libro "L'Italia intatta" (Mondadori) si sofferma su quella parte del Bel Paese ancora selvaggia perché mai toccata da interventi antropici o intatta perché abbandonata dall’uomo e ripresa dalla Natura. Di questo e altro si è parlato il 19 maggio presso la Libreria Feltrinelli Point di Messina, in un incontro promosso da SIGEA (Società Italiana di Geologia Ambientale). Moderato dalla giornalista Milena Milone, l’incontro ha previsto
I saluti da parte di Francesco Cancellieri, coordinatore dell’area tematica Sigea “Aree Protette ed Ecoregioni” a cui è seguita l’ introduzione da parte del presidente dell’ordine dei geologi della Sicilia Giuseppe Collura, che ha rimarcato l’importanza della figura professionale del geologo, sicuramente sotto rappresentata nelle istituzioni deputate alla tutela e valorizzazione del territorio. E’ seguito l’intervento di Antonella Cinzia Marra, prof. Associato di Paleontologia e coordinatore del Corso di Laurea in Analisi e Gestione dei Rischi Naturali ed Antropici (L34 Scienze geologiche) presso l’università di Messina. Marra ha centralizzato il suo intervento sul patrimonio geologico come bene comune.
L’Italia intatta di Tozzi è un bene comune, di più è un bene identitario. E’, di fatto, il paesaggio che riconosciamo come casa nostra. Non si può rinunciare allo sviluppo del territorio, tuttavia gli interventi possono essere studiati in modo da sposarsi con esso piuttosto che fargli violenza. Marra ha evidenziato come i teatri di epoca greca ci hanno siano rimasti in eredità proprio perché ubicati in posizioni convenienti da un punto di vista geomorfologico.
La conclusione dei lavori è stata affidata a Mario Tozzi, che ha descritto la Calabria e la Sicilia intatte e ha denunciato gli stupri a cui il territorio viene sottoposto. La Sicilia intatta racconta di insediamenti abbandonati e restituiti alla Natura, ma anche di luoghi vergini a causa della loro inaccessibilità. Questi luoghi, insieme al patrimonio archeologico e culturale rendono il sud una meta ideale per un turismo lento e consapevole, che riscopra una tipicità autentica.
Un richiamo è stato fatto per alle isole Eolie, non solo per la loro selvaggia bellezza, ma anche in termini di pericolosità vulcanica legata a interventi di speculazione edilizia. Mario Tozzi ha rivolto un invito agli abitanti delle isole Eolie: "mantenete la vostra condizione di isola, non lasciatevi tentare da collegamenti aerei che snaturerebbero il vostro territorio e porterebbero un turismo di massa che male si sposerebbe con le caratteristiche delle sette sorelle".