"L'ATTIMO PRIMA" ROMANZO DI FORMAZIONE ALLA VITA E AL DOLORE

ESORDIO DI FRANCESCO MUSOLINO CON UNA STORIA DOVE LA MEMORIA E’ L’ELEMENTO FONDANTE

di Cristina Marra 03/09/2019
Narrativa
Cri francesco musolino un attimo primaReggio Calabria. Un viaggio può iniziare da un'idea, da una voglia, un suggerimento, un bisogno, o per caso, può essere intimo o condiviso, un itinerario interiore e emotivo, ludico o culturale che conduce in luoghi altro da sé o dentro di sé.

Con la proposta di un viaggio di pura evasione e total relax prende avvio " L'attimo prima" (Rizzoli) il romanzo d'esordio di Francesco Musolino, una storia ricca, piena e infarcita di riferimenti, sollecitazioni, riflessioni sulla vita e la formazione alla vita, su partenze e arrivi, certezze e dubbi esistenziali, amori e illusioni. Un viaggio in hotel e resort di lusso lontano dalla ressa e dal caos è quanto promette Lorenzo, io narrante venticinquenne, ai clienti dell'agenzia dove lavora da poco meno di un anno , mentre lui rimane fermo, statico, in uno spazio ristretto e ripetitivo che va dalla sede dell'agenzia a casa sua e in una città, Messina, che per lui ha le stesse caratteristiche dell'isola su cui si trova. Lorenzo aveva un sogno, tante aspettative e un viaggio già pianificato, ma tutto svanisce un attimo prima di realizzarsi.

Musolino narra con una penna agrodolce l'esistenza del giovane che non sa come affrontare una perdita e la paura di dimenticare ciò che è stato e chi si è amato. "L'attimo prima" è un menu, un romanzo di formazione alla vita  e al dolore, un'indagine sui sentimenti e le scelte, sugli scossoni inevitabili a cui la vita ci mette di fronte. La definizione di menu narrativo non riguarda soltanto le tante pietanze che ricorrono nella trama, ma la vera e propria struttura narrativa proposta al lettore che varia d'intensità e gusto  come dall'antipasto al dessert con una scrittura vulcanica, come l'Etna che veglia sull'isola e alterna momenti di calma con una narrazione lenta e introspettiva ad altri in cui il protagonista comincia a ruggire e a far venire fuori la luce, il magma dei sentimenti che tiene repressi.

Il viaggio di Lorenzo è prima nelle tenebre, nel buio del dolore, nell'assenza che non si accetta e non si affronta, poi c'è la virata e come una barca il protagonista comincia a solcare il mare della luce, dell'amore, dei sogni. Musolino con abilità e delicatezza racconta la storia di un'apnea di silenzi e solitudini e la risalita in superficie per respirare di nuovo a pieni polmoni l'aria della vita proiettata nel futuro. Lorenzo è il figlio maggiore di Sara e Leandro, una coppia innamorata di origine calabrese e con la passione per la cucina che, alla fine degli anni Settanta apre il ristorante "La bella tavola" nel centro storico di Messina. Sotto il tavolo di legno della cucina crescono Lorenzo e la sorella Elena.

La madre instradata ai fornelli da un libro di cucina francese, "provava continuamente nuove ricette, riuscendo non si sa come a cucinare a istinto, partendo dall'olfatto, pescando nella memoria della famiglia". La memoria è l'ingrediente principale della ricetta narrativa di Francesco Musolino fatta di ricordi tramandati e custoditi come in un prezioso libro di ricette che passa di mano in mano e di generazione in generazione, conservando la sua autenticità e genuinità e anche attualità.

Una ricetta culinaria è un ricordo, un odore, un sapore, una sensazione, un momento di vita vissuta e assaporata. Lorenzo e Elena crescono "dentro la pancia di quel sogno" dei loro genittori divenuto realtà, lì studiano o fantasticano. Un piccolo mondo magico e protetto da profumi e aromi che sembra non mutare o non subire stravolgimenti o ingerenze negative, "prima che tutto cambiasse di colpo una domenica mattina, con un urlo e un tonfo sulle note del Bolero".

Se Lorenzo resta ancorato alla sua città per non dimenticare, la sorella inizia a peregrinare dall'altra parte del mondo. Due personaggi che sembrano essere uno diviso a metà, e poi la Sicilia che fa capolino piu' volte nel romanzo con le sue bellezze, i misteri e le contraddizioni e che sa anche imbiancarsi ad aprile e svegliarsi alla primavera mettendo d'accordo natura e terra come "il bacio a fior di labbra fra innamorati". Nel romanzo il cibo diventa atto d'amore ma anche rifugio e memoria, e Lorenzo, "vegetariano per necessità affettiva" si chiude in un'assenza di sapori, in una rinuncia alla sapidità della vita che rispecchia anche il suo interesse verso le vite altrui spiate e immaginate nelle sue soste per strada con lo sguardo all'insu'.

Solo la via del Kintsugi potrà rimettere in sesto i cocci della sua anima in frantumi. Che via sceglierà Lorenzo? In una riscoperta tardiva che si fa complicità, Lorenzo e Elena affrontano i timori dell'amnesia dei ricordi di chi si è amato.

L'autore imbottisce il romanzo anche di personaggi di animali, il gatto, il cane, la carpa che lasciano la loro traccia. Adesso è tempo di fermarmi e lasciare a voi lettori il piacere della lettura de "L'attimo prima" con la certezza che il ruggito di francesco Musolino sarà contagioso!

Incipit : "Chiudete gli occhi. Lasciate andare la fantasia. Concentratevi sul silenzio e rilassate le spalle. Dimenticate le tensioni, ignorate le scadenze. Chiudete tutto fuori. Ecco. Adesso immaginate un posto. Un resort nella campagna toscana, una spa sulle Alpi, una spiaggia solitaria in Sardegna, una villa privata a Ibiza o magari, uno chalet a Couchevel. Ci siete?"

Autore Francesco Musolino
Titolo L'attimo prima
Editore Rizzoli
Prezzo euro 18,00
 

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