INTERVISTA AD ALESSANDRO FLAMINIO L’ARTEFICE DEI FAMOSI “SAN GENNARO”
TRA I SUOI QUADRI POP, LE SCULTURE IN TERRACOTTA E RESINA E I GIOIELLI IN BRONZO E ARGENTO, SPICCA LA FIGURA INDIMENTICABILE DI TOTÒ
CRISTINA MARRA
07/11/2024
ECCELLENZE MADE IN ITALY
Napoli. Entro nel suo atelier un pomeriggio assolato, ho la fretta che mi contraddistingue quando arrivo in una città per presentare un libro o un evento e poi mi ritrovo ad andare a caccia di talenti e eccellenze per questa rubrica che da due anni si accompagna alle altre mie attività culturali.
Napoli non può essere vissuta con la fretta e la mia amica Daniela mi tira dentro un piccolo atelier, uno scrigno che trasuda arte in una strada del centro. Mi guardo intorno e ogni opera esposta emana energia, sono nel regno di Alessandro Flaminio, appassionato artista napoletano diventato un’eccellenza non solo italiana.
Mi sento a casa da Alessandro, accolta come una un’amica di vecchia data. Quadri pop, sculture in terracotta e resina, e gioielli in bronzo e argento attirano i miei sguardi. Alessandro mi mostra con orgoglio la sua creatura più nota: il San Gennaro. Venerato a Napoli e protettore della città, è un’icona popolare oltre che religiosa e Flaminio lo interpreta esaltando questa sua doppiezza unica. Il suo San Gennaro conserva la classicità del mezzobusto ma appare nella modernità della forma quasi a campana ed eccelle per la scelta dell’artista di non dargli un volto, perché San Gennaro è di tutti noi e San Gennaro è tutti noi.
Popolare e Santo il San Gennaro di Flaminio è davvero un’eccellenza riprodotta su quadri o in terracotta e resina in vari colori che diventano l’esercito di San Gennaro. Le opere di Flaminio, tra le ultime quella dedicata al principe della risata Totò, sono apprezzate da cultori e da chi non rinuncia all’originalità, e spesso vengono scelte per arredare set televisivi e cinematografici.
Lunghissimo l’elenco delle attività di Alessandro, i premi e i riconoscimenti, gli eventi a cui ha partecipato e che ha organizzato, per questo mi fermo al suo San Gennaro che adesso nella versione in terracotta e in rosso mi “osserva” sulla mia scrivania e mi ricorda che l’essenzialità è eccellenza.
Benvenuto a Eccellenze made in Italy. La tua artigianalità artistica ha radici nella tua infanzia. Quanto respirare arte in famiglia ti ha formato?
Respiro arte da quando ero bambino, ricordo ancora mio padre che dipingeva sempre e io restavo accanto a lui a fissarlo per ore ed ero incantato dalla sua bravura e dalla sua arte.
Con lui giocavo sempre nella galleria di Gabriele Zambardino (noto scultore degli anni 80’). Esso mi lasciava giocare e scoprire la materia, da lì nacque la mia passione per la scultura.
Ti ispiri alla tradizione iconografica napoletana. Quando inizi la tua corriera e con quali opere?
Mi sono da sempre ispirato alla iconografia napoletana, perché penso che il legame con la mia città natia sia fondamentale. La mia carriera è cominciata attraverso i ritratti, infatti è stato proprio il ritratto di Eduardo che mi ha permesso di avvicinarmi ad un pubblico più vasto.
La tua eccellenza è legata soprattutto al tuo San Gennaro, diventato un’opera cult. La tua interpretazione di San Gennaro è molto stilizzata e senza un volto, assume quello di chi lo possiede? E’ il tuo modo artistico di creare un’identificazione tra il santo e il suo popolo devoto?
Sì, esatto, il mio San Gennaro rappresenta il popolo, un popolo devoto infatti è proprio da questo concetto che nasce l’esercito dei San Gennaro.
Musica e cinema fanno parte del tuo percorso artistico, mi racconti di Lucio Dalla e di che effetto ti fa vedere in scena in televisione le tue opere all’interno di fiction di successo?
Mi commuovo sempre quando si parla di lui, il mio rapporto con Lucio nacque da diverse collaborazione e manifestazioni. Posso affermare con certezza che è sempre stata una persona molto umile e sincera, proprio per questo mi manca tanto. Per quanto riguarda vedere le mie opere nelle fiction, è un qualcosa che mi diverte molto e che sicuramente non mi ci abituerò mai.
Pittore, scultore e anche designer di gioielli, la tua è un’arte costantemente rivolta alla tua città, quanto ha ancora da ispirarti e quanto le devi?
La mia città non stancherà mai di ispirarmi! Vedi Cristina, come dico sempre alla mia giovane curatrice Giusy Iacovelli, la quale va sempre di corsa come un treno, che per apprezzare realmente questa spettacolare città, che ogni tanto bisogna fermarsi ed lasciarsi ispirare dalle sue innumerevoli sfaccettature. Per me Napoli è come un palcoscenico e per questo mi lascio sempre ispirare dai suoi attori che con le loro caratteristiche ti regalano sempre qualcosa di nuovo.
San Gennaro ma anche Totò, cosa li accomuna?
Entrambi rappresentano la città di Napoli, San Gennaro è il nostro Santo Protettore, mentre Totò è stato santificato da noi napoletani!
L’idea di creare gioielli che in fondo sono piccole sculture da indossare quanto ti diverte?
Per me la realizzazione di gioielli è iniziata quasi come un gioco, ma da lì a poco si è aperto un mondo che non pensavo potesse appassionarmi e divertirmi così tanto.
Napoli non può essere vissuta con la fretta e la mia amica Daniela mi tira dentro un piccolo atelier, uno scrigno che trasuda arte in una strada del centro. Mi guardo intorno e ogni opera esposta emana energia, sono nel regno di Alessandro Flaminio, appassionato artista napoletano diventato un’eccellenza non solo italiana.
Mi sento a casa da Alessandro, accolta come una un’amica di vecchia data. Quadri pop, sculture in terracotta e resina, e gioielli in bronzo e argento attirano i miei sguardi. Alessandro mi mostra con orgoglio la sua creatura più nota: il San Gennaro. Venerato a Napoli e protettore della città, è un’icona popolare oltre che religiosa e Flaminio lo interpreta esaltando questa sua doppiezza unica. Il suo San Gennaro conserva la classicità del mezzobusto ma appare nella modernità della forma quasi a campana ed eccelle per la scelta dell’artista di non dargli un volto, perché San Gennaro è di tutti noi e San Gennaro è tutti noi.
Popolare e Santo il San Gennaro di Flaminio è davvero un’eccellenza riprodotta su quadri o in terracotta e resina in vari colori che diventano l’esercito di San Gennaro. Le opere di Flaminio, tra le ultime quella dedicata al principe della risata Totò, sono apprezzate da cultori e da chi non rinuncia all’originalità, e spesso vengono scelte per arredare set televisivi e cinematografici.
Lunghissimo l’elenco delle attività di Alessandro, i premi e i riconoscimenti, gli eventi a cui ha partecipato e che ha organizzato, per questo mi fermo al suo San Gennaro che adesso nella versione in terracotta e in rosso mi “osserva” sulla mia scrivania e mi ricorda che l’essenzialità è eccellenza.
Benvenuto a Eccellenze made in Italy. La tua artigianalità artistica ha radici nella tua infanzia. Quanto respirare arte in famiglia ti ha formato?
Respiro arte da quando ero bambino, ricordo ancora mio padre che dipingeva sempre e io restavo accanto a lui a fissarlo per ore ed ero incantato dalla sua bravura e dalla sua arte.
Con lui giocavo sempre nella galleria di Gabriele Zambardino (noto scultore degli anni 80’). Esso mi lasciava giocare e scoprire la materia, da lì nacque la mia passione per la scultura.
Ti ispiri alla tradizione iconografica napoletana. Quando inizi la tua corriera e con quali opere?
Mi sono da sempre ispirato alla iconografia napoletana, perché penso che il legame con la mia città natia sia fondamentale. La mia carriera è cominciata attraverso i ritratti, infatti è stato proprio il ritratto di Eduardo che mi ha permesso di avvicinarmi ad un pubblico più vasto.
La tua eccellenza è legata soprattutto al tuo San Gennaro, diventato un’opera cult. La tua interpretazione di San Gennaro è molto stilizzata e senza un volto, assume quello di chi lo possiede? E’ il tuo modo artistico di creare un’identificazione tra il santo e il suo popolo devoto?
Sì, esatto, il mio San Gennaro rappresenta il popolo, un popolo devoto infatti è proprio da questo concetto che nasce l’esercito dei San Gennaro.
Musica e cinema fanno parte del tuo percorso artistico, mi racconti di Lucio Dalla e di che effetto ti fa vedere in scena in televisione le tue opere all’interno di fiction di successo?
Mi commuovo sempre quando si parla di lui, il mio rapporto con Lucio nacque da diverse collaborazione e manifestazioni. Posso affermare con certezza che è sempre stata una persona molto umile e sincera, proprio per questo mi manca tanto. Per quanto riguarda vedere le mie opere nelle fiction, è un qualcosa che mi diverte molto e che sicuramente non mi ci abituerò mai.
Pittore, scultore e anche designer di gioielli, la tua è un’arte costantemente rivolta alla tua città, quanto ha ancora da ispirarti e quanto le devi?
La mia città non stancherà mai di ispirarmi! Vedi Cristina, come dico sempre alla mia giovane curatrice Giusy Iacovelli, la quale va sempre di corsa come un treno, che per apprezzare realmente questa spettacolare città, che ogni tanto bisogna fermarsi ed lasciarsi ispirare dalle sue innumerevoli sfaccettature. Per me Napoli è come un palcoscenico e per questo mi lascio sempre ispirare dai suoi attori che con le loro caratteristiche ti regalano sempre qualcosa di nuovo.
San Gennaro ma anche Totò, cosa li accomuna?
Entrambi rappresentano la città di Napoli, San Gennaro è il nostro Santo Protettore, mentre Totò è stato santificato da noi napoletani!
L’idea di creare gioielli che in fondo sono piccole sculture da indossare quanto ti diverte?
Per me la realizzazione di gioielli è iniziata quasi come un gioco, ma da lì a poco si è aperto un mondo che non pensavo potesse appassionarmi e divertirmi così tanto.