INCONTRO RAVVICINATO CON LUCA CROVI AUTORE DI “LA STORIA DEL GIALLO IN 50 INVESTIGATORI”

50 BIOGRAFIE DI DETECTIVE, CON ANEDDOTI E CURIOSITA’ ILLUSTRATE DA ANGELO MONTANARI

di Cristina Marra 25/11/2019
Le interviste di Cristina
crovi Reggio Calabria. Non passa inosservato già per la copertina un po' retrò che del giallo non ha solo il colore ma ne anticipa anche il contenuto con volti e simboli della narrativa poliziesca di tutti i tempi, è “La storia del giallo in 50 investigatori”, un bel volume cartonato, illustrato da Angelo Montanari e scritto da Luca Crovi che raccoglie cinquanta biografie, con annessi aneddoti e curiosità di altrettanti detective che, dalla letteratura al cinema, dal fumetto alla TV sono entrati nel cuore di milioni di lettori e insieme ai loro autori hanno scritto la storia del giallo.
Luca Crovi, scrittore, conduttore radiofonico, sceneggiatore di storie a fumetti, da grande esperto del genere che, a partire da Auguste Dupin ha rivoluzionato il modo di raccontare il crimine, propone una sua personale lista dei cinquanta investigatori che, per caratteristiche, modus operandi, passioni, hanno meritato la top 50.  

Luca, il volume raccoglie 50 ritratti di personaggi chiave della storia del poliziesco. Con qual criterio li hai selezionati e scelti?

L’editore Centauria aveva già fatto una preselezione di 30 investigatori che mi ha sottoposto. Mi ha colpito subito il criterio pop di selezione che mescolava immaginari come la letteratura, il cinema, la televisione il fumetto. Mi sono poi divertito a giocare come in un album delle figurine a cielo e manca. Alla fine ho dovuto togliere anche personaggi che ci sarebbero stati bene: l’Ispettore Rebus, Topolino, il commissario De Luca, Hawk l’Indiano, il commissario Spada, Alack Sinner, don Isidro Parodi, Black Sad, i Bastardi di Pizzofalcone, il vecchio nell’angolo, Starsky e Hutch, Pimmain, i protagonisti di Miami vice. Ci volevano almeno 100 schede per farceli stare tutti ma credo che ogni lettore leggendo il libro aggiungerà i suoi. La lettura giallo-poliziesca è quella che in assoluto ha avuto più protagonisti celebri e quindi la selezione è sicuramente ardua, io ci ho provato cercando mettere personaggi il più possibile diversi fra di loro e recuperandone altri che facevano parte dei miei preferiti. Diciamo che ci sono stati più criteri mescolati in questa scelta.crovi

Le biografie dei detective sono precedute da un viaggio nel mondo del giallo. Il 1841 e il 1887 sono due date importanti per la nascita del giallo straniero, invece in Italia qual è l’anno di riferimento del primo giallo made in Italy?

Sicuramente il 1860 in cui viene pubblicato Il mio cadavere di Giovanni Mastriani e il 1887 in cui esce a puntate Il cappello del prete di Emilio de Marchi ma anche il 1929 in cui nascono i Gialli Mondadori ma anche il debutto negli anni trenta di Giorgio Scerbanenco, la pubblicazione nel 1957 di Quel pasticciaccio brutto de Via Merulana. Ma anche gli anni Settanta di Fruttero e Lucentini, gli Ottanta di Umberto Eco e via via tutte le date di debutto di autori che hanno contribuito al genere come Camilleri, Lucarelli, Pinketts, Carofiglio, Carlotto, de Cataldo, etc.

Quanto radio, fumetti, serie tv e illustrazioni hanno contribuito al successo del genere giallo?

Tutti questi media si sono contaminati con il giallo e ne hanno favorito la diffusione rendendolo un genere popolare. Il volume propone 50 ritratti in ordine alfabetico ma inizia con la squadra dell’87 distretto di Ed Mc Bain. Quanto la sua coralità di personaggi è stata importante per la crescita del genere?
La coralità dell’87mo ha inaugurato il genere procedural spiegando come i poliziotti lavorino in squadra nel mondo contemporaneo. Hanno caratteri, abitudini e psicologie diverse, hanno identità singole ma devono spesso produrre risultati di gruppo ce l’ha dimostrato Mcbain ma anche de Giovanni con i Bastardi di Pizzofalcone.

L’illustratore dei ritratti è Angelo Montanari. Vi siete confrontati durante la stesura o avete fatto un lavoro individuale?

 Angelo è un illustratore che lavora di notte e che ha decine e decine di suggestioni, ama le copertine vintage, i poster cinematografici le foto d’epoca e spesso parte da particolari per sintetizzare la sua visione. Abbiamo scartato alcuni dei suoi ritratti perché ci sembravano troppo arditi, d’altra parte ne abbiamo recuperato qualcuno nelle pagine bianche da riempire, lui è velocissimo e lavora di getto. gli ho dato qualche suggerimento ma posso dirti che ho seguito più io lui che lui me, d’altra parte lui fa un mestiere curioso come il graphic disegnare di tombe e quindi è abituato a sintetizzare i caratteri delle persone defunte, sa fotografarle nella loro essenza.

Quest’anno hai pubblicato un romanzo, un racconto illustrato e questo saggio-raccolta. Quanto hai ancora da raccontare sul giallo e quanto, da esperto lettore ti piace stare dall’altra parte, da quella di autore?

Quest'anno sono uscite in sequenza tre opere non previste che sono nate dalla richiesta di un’illustratore e da quella di due editori. Io ho seguito l’istinto e le ho realizzate. Sono stati tutti lavori di gruppo dove ognuno ha messo la sua personalità. Mi piace molto lavorare con illustratori e studi grafici ma anche con musicisti e autori di teatro. Ogni volta per me significa jammare sul palco, improvvisare con competenza su un immaginario che mi è affine. Come critico mi diverto sempre a scoprire nuove tendenze come presentatore a introdurre nuovi autori sul mercato e come autore cerco di scrivere racconti e romanzi che mescolano le mie passioni per la storia, la musica e la letteratura. Sono laureato su Marco Aurelio e credo che la mia formazione filosofica classica mi renda una persona molto curiosa.

Se dovessi restringere in soli due nomi, uno italiano e uno straniero, chi sarebbero i tuoi due scrittori irrinunciabili?

Diciamo che sarebbero almeno quattro: Stevenson, King, Scerbanenco e Crichton.

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