INCONTRO CON MICHELE DUCATO MAESTRO DECORATORE DEI CARRETTINI SICILIANI

CRISTINA MARRA ENTRA NELLA BOTTEGA D’ARTE DI UNO DEI PiU' GRANDI ARTISTI SICILIANI

di Cristina Marra 04/11/2022
Eccellenze Made in Italy
CARRETTINI SICILIANIMichele Ducato artista decoratore dei carretti siciliani, mi apre le porte della sua bottega d’arte a Bagheria, uno spazio piccolo ma pieno di attrezzi, di ricordi impressi su fotografie e ritagli di giornali e di qualche esemplare di carretto.

Decorarli, dipingerli donando loro una veste fatta di scene sacre e tradizionali colorate e vivaci, così mi piace pensare a Michele, come a un sarto che mette addosso ai carretti di antica fattura e origine il vestito che più li rappresenta e li identifica.

Da mezzo di trasporto rudimentale e essenziale usato per il trasporto di merci nelle trazzere a oggetto iconico e simbolico conosciuto in tutto il mondo, il carretto conserva però la sua appartenenza e la sua realizzazione tutta made in Italy. Grazie a maestri come Michele, il carretto continua la sua strada e i suoi decori sono addirittura richiesti da grandi brand. Li guarda con amore i suoi carretti Michele, mentre mi racconta la sua storia famigliare di artisti che comincia col nonno nel 1895.

I carretti  sono un orgoglio e un vanto ma anche un impegno e una responsabilità, e Michele li sfiora con un tocco leggero pieno di rispetto e devozione. Guardiana della bottega e custode di antichi segreti la gatta Gigia si aggira nella stanza, zompa sul tavolo e si lascia coccolare mentre Michele che comincia il suo racconto.   

Michele, la tua è una bottega d’arte di famiglia, tuo nonno Michele la avvia nel 1895. Ti sei formato accanto a tuo nonno e a tuo padre, quando hai capito che avresti continuato la tradizione familiare?CARRETTINI SICILIANI
 
In realtà ho imparato il mestiere, ma soprattutto la passione da mio Padre, poiché mio nonno è deceduto nel 1943, quindi purtroppo non l'ho mai personalmente conosciuto. Ho capito di dover continuare questa tradizione quando ne ho apprezzato l’importanza storica e culturale e quando ho capito quanto grande era la responsabilità che avevo addosso.
 
Mezzo di trasporto contadino, da trazzera semplice e funzionale, quando è diventato un mezzo decorato e con quali significati?
 
Il carretto diviene uno “strumento” di narrazione per merito dei carrettieri che usarono il carretto per portare e scambiare i prodotti della fascia costiera della Sicilia nelle zone più interne montane.
Il carrettiere col proprio carretto ricco di decori e sfarzoso voleva mostrare il proprio status e al contempo rendersi facilmente riconoscibile nelle piazze dei paesi che raggiungeva.
 
Quali sono state le prime decorazioni? Cosa raffiguravano e come si sono “evolute” nel corso del tempo?
 
Inizialmente i carretti venivano decorati con immagini sacre , poi la diffusione del teatro dell’opera dei pupi ha favorito l’introduzione del tema epico cavalleresco prevalente nella Sicilia occidentale, poi il repertorio si allargò ai temi storici e lirici.

Ogni parte del carretto è decorata, chi sceglie le scene?
 
Come un tempo è sempre il proprietario ad indicare il tema narrativo da adottare.
 
CARRETTINI SICILIANIDecorati e coloratissimi, quali sono i colori dominanti sui carretti?
 
N ell’area della Sicilia occidentale, su una base di colore giallo, sono prevalenti i toni rossi verde e azzurro, mentre nella Sicilia orientale è prevalente il rosso scuro.
 
Scuola palermitana e catanese, in cosa si differenziano?
 
Come ho detto per i colori, ma anche per i riferimenti storici e artistici, si dice che il carretto palermitano attinga all’arte arabo-normanna mentre quello catanese all’arte bizantina.

Apprezzati da scrittori e artisti, i tuoi carretti da Buttitta a Guttuso sono stati elogiati e ammirati. Che cosa li attrae secondo te?
 
Credo la fedeltà alla tradizione, il rispetto degli stili, dei temi narrativi e delle scelte che rispondono all’arte popolare.
 
Tradizione e innovazione, qual è il segreto che rende il carretto non più simbolo folkloristico ma vero e proprio oggetto d’arte?

E’ stata una mostra del 1978 dal titolo “forma e colore del carretto siciliano: i fratelli Ducato, che ha trasformato il carretto da “strumento di lavoro” in “oggetto da collezione” rendendolo l’unico strumento di lavoro che ha vissuto una doppia vita.
 
Anche l’alta moda, il brand Dolce & Gabbana è stato attratto dalla bellezza della tua arte, quando è iniziato il tuo rapporto di collaborazione?
 
La collaborazione è iniziata nel 2016 con la realizzazione dei primi frigoriferi Smeg, poi è proseguita con i piccoli elettrodomestici, con le scatole dei panettoni Fiasconaro, per arrivare agli ultimi progetti in fase di realizzazione.

I tuoi carretti esprimono in pieno l’arte made in Italy. All’estero quanto apprezzano i carretti? E quanto è difficoltoso mantenere viva questa arte antica e legata a tecniche antiche e completamente affidate alla manualità?   

All’estero , specie negli Usa , questa tradizione è molto apprezzata, resta però importante ma anche impegnativo conservare l’originalità della tradizione, salvaguardandone temi e stili integralmente anche per sottolinearne il valore di testimonianza storica.

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