“GLI INSOSPETTABILI”DI SARAH SAVIOLI
PERSONAGGI INDIMENTICABILI E UNA PROSA COINVOLGENTE E IRONICA PER UN CLASSICO RACCONTO GIALLO.
di Cristina Marra
12/10/2020
Letto e recensito
Reggio Calabria. Il romanzo è dedicato “alle piccole piante selvatiche che bucano il cemento” e comincia in un pomeriggio invernale e nebbioso in una cittadina di provincia col volo dal quarto piano di una camicia rosa “con una grazia che sembra una carezza gentile al palazzo.
Vola avvolgendo il corpo dell’uomo che l’ha indossata quella mattina”, Armando, trentaquattrenne, ex tossicodipendente, volato giù forse spinto da qualcuno. E’ su questo caso di suicidio-omicidio che si concentra l’indagine del romanzo d’esordio di Sarah Savioli “Gli insospettabili” (Feltrinelli) con protagonista una detective alquanto originale che riesce a comprendere il linguaggio delle piante e degli animali e che si divide tra le incombenze familiari e la collaborazione con l’agenzia investigativa di Cantoni insieme all’ingombrante aiutante Tonino e all’alano arlecchino Otto.
A questo cast narrativo si aggiunge la spumeggiante vena narrativa della scrittrice che dà vita a un romanzo polifonico che diverte strappando anche qualche lacrima e fa dell’indagine su un crimine lo spunto per affrontare tematiche come l’incomunicabilità e la scarsa propensione all’ascolto e al rispetto degli esseri viventi, che sono diventate comuni nella società globale.
La protagonista Anna, quarantenne, moglie di Alessandro e madre del piccolo Luca, ha una sorella affascinante, Lavinia, un gatto languido, Banzai, e un ficus dormiglione, e a causa di un piccolo ematoma cerebrale riesce a comunicare con le piante, gli alberi e tutti gli animali che incontra.
Anna considera questa sua condizione una sorta di naturale evoluzione del suo rapporto col mondo e diventa la collaboratrice del detective privato Cantoni e mentre lui e il suo aiutante interrogano le persone, Anna si dà fare con cocorite, tartarughe, cani, asini, cactus e alberi. Scritto in prima persona, il romanzo è un crescendo di situazioni e di incontri-interrogatorio che si concentrano sul mondo della droga e dei centri di recupero e sugli animali e le piante coinvolti nella vita della vittima.
Dialoghi divertenti ma anche struggenti nei quali gli insospettabili esponenti del mondo vegetale e animale diventano non solo testimoni di situazioni quotidiane per strada o nei gusci familiari ma anche espressioni dei disagi e delle brutture che subiscono e di cui l’essere umano è colpevole senza avere un alibi a sua discolpa.
Grazie a Anna impariamo che “ci sono aspetti nella vita delle piante che ignoriamo e nemmeno sappiamo di ignorare” e che “gli alberi e le piante in realtà più che parlare e inanellare flussi logici di parole, amano fare musica” e che con gli animali ti puoi consigliare e confrontare perché sanno darti risposte sorprendenti e sagge. Anna e Cantoni “con la stessa affabilità di un rinoceronte maschio che ha sbattuto le palle su un sasso” indagano coadiuvati da Tonino e da Otto sulla morte di Armando a partire dalla comunità di recupero Nuovo Germoglio.
Anna assorbe il male e nella tranquillità mattutina della sua casa ama fare colazione all’alba e riflettere finché non si svegliano gli altri familiari e riprende la quotidianità di moglie e madre col pallino delle indagini che spesso si confida col gatto e il ficus ed è sempre pronta ad aprire le braccia e accogliere la sorella Lavinia la cui vita sentimentale “ è fatta di inciampi, sofferenze e speranze di aver trovato l’amore, che si frantumano a tutta velocità contro muri di cemento armato”.
L’indagine su Armando e gli incontri con la madre della vittima diventano anche esplorazione e riflessione sulla condizione di Anna come mamma e i suoi dubbi e le insicurezze cercano riparo e conforto nei consigli dell’anziano pastore tedesco Rocky che abita con la proprietaria Palmira vicino la scuola materna di Luca.
Ogni essere vivente dal platano malinconico di fronte il palazzo di Armando, al reticente asino Robespierre alle pettegole e malaticce tartarughine d’acqua Rughina e Tarta regala un contributo alla risoluzione del caso del giovane. L’autrice riesce a dare pari dignità e spazio a ogni personaggio che sia un bimbo, un criceto o una piantina e fa riflettere a fondo anche sul concetto di amicizia e fiducia e sulla vita che è “sempre un camminare su una trave sospesa sul vuoto.
Incipit “Nella nebbia del primo pomeriggio invernale, in una stretta via del quartiere dietro alla stazione di una cittadina di provincia, l’unica macchia di colore sulla facciata di un palazzo vinto dal tempo e dall’abbandono è una camicia rosa dietro a un vetro del quarto piano”.
Titolo Gli insospettabili
Autore Sarah Savioli
Editore Feltrinelli
Prezzo euro 16,00
Vola avvolgendo il corpo dell’uomo che l’ha indossata quella mattina”, Armando, trentaquattrenne, ex tossicodipendente, volato giù forse spinto da qualcuno. E’ su questo caso di suicidio-omicidio che si concentra l’indagine del romanzo d’esordio di Sarah Savioli “Gli insospettabili” (Feltrinelli) con protagonista una detective alquanto originale che riesce a comprendere il linguaggio delle piante e degli animali e che si divide tra le incombenze familiari e la collaborazione con l’agenzia investigativa di Cantoni insieme all’ingombrante aiutante Tonino e all’alano arlecchino Otto.
A questo cast narrativo si aggiunge la spumeggiante vena narrativa della scrittrice che dà vita a un romanzo polifonico che diverte strappando anche qualche lacrima e fa dell’indagine su un crimine lo spunto per affrontare tematiche come l’incomunicabilità e la scarsa propensione all’ascolto e al rispetto degli esseri viventi, che sono diventate comuni nella società globale.
La protagonista Anna, quarantenne, moglie di Alessandro e madre del piccolo Luca, ha una sorella affascinante, Lavinia, un gatto languido, Banzai, e un ficus dormiglione, e a causa di un piccolo ematoma cerebrale riesce a comunicare con le piante, gli alberi e tutti gli animali che incontra.
Anna considera questa sua condizione una sorta di naturale evoluzione del suo rapporto col mondo e diventa la collaboratrice del detective privato Cantoni e mentre lui e il suo aiutante interrogano le persone, Anna si dà fare con cocorite, tartarughe, cani, asini, cactus e alberi. Scritto in prima persona, il romanzo è un crescendo di situazioni e di incontri-interrogatorio che si concentrano sul mondo della droga e dei centri di recupero e sugli animali e le piante coinvolti nella vita della vittima.
Dialoghi divertenti ma anche struggenti nei quali gli insospettabili esponenti del mondo vegetale e animale diventano non solo testimoni di situazioni quotidiane per strada o nei gusci familiari ma anche espressioni dei disagi e delle brutture che subiscono e di cui l’essere umano è colpevole senza avere un alibi a sua discolpa.
Grazie a Anna impariamo che “ci sono aspetti nella vita delle piante che ignoriamo e nemmeno sappiamo di ignorare” e che “gli alberi e le piante in realtà più che parlare e inanellare flussi logici di parole, amano fare musica” e che con gli animali ti puoi consigliare e confrontare perché sanno darti risposte sorprendenti e sagge. Anna e Cantoni “con la stessa affabilità di un rinoceronte maschio che ha sbattuto le palle su un sasso” indagano coadiuvati da Tonino e da Otto sulla morte di Armando a partire dalla comunità di recupero Nuovo Germoglio.
Anna assorbe il male e nella tranquillità mattutina della sua casa ama fare colazione all’alba e riflettere finché non si svegliano gli altri familiari e riprende la quotidianità di moglie e madre col pallino delle indagini che spesso si confida col gatto e il ficus ed è sempre pronta ad aprire le braccia e accogliere la sorella Lavinia la cui vita sentimentale “ è fatta di inciampi, sofferenze e speranze di aver trovato l’amore, che si frantumano a tutta velocità contro muri di cemento armato”.
L’indagine su Armando e gli incontri con la madre della vittima diventano anche esplorazione e riflessione sulla condizione di Anna come mamma e i suoi dubbi e le insicurezze cercano riparo e conforto nei consigli dell’anziano pastore tedesco Rocky che abita con la proprietaria Palmira vicino la scuola materna di Luca.
Ogni essere vivente dal platano malinconico di fronte il palazzo di Armando, al reticente asino Robespierre alle pettegole e malaticce tartarughine d’acqua Rughina e Tarta regala un contributo alla risoluzione del caso del giovane. L’autrice riesce a dare pari dignità e spazio a ogni personaggio che sia un bimbo, un criceto o una piantina e fa riflettere a fondo anche sul concetto di amicizia e fiducia e sulla vita che è “sempre un camminare su una trave sospesa sul vuoto.
Incipit “Nella nebbia del primo pomeriggio invernale, in una stretta via del quartiere dietro alla stazione di una cittadina di provincia, l’unica macchia di colore sulla facciata di un palazzo vinto dal tempo e dall’abbandono è una camicia rosa dietro a un vetro del quarto piano”.
Titolo Gli insospettabili
Autore Sarah Savioli
Editore Feltrinelli
Prezzo euro 16,00