FABRIZIO SILEI "TRAPPOLA PER VOLPI", UN TUFFO NEL PASSATO
UN INTRIGANTE, IRONICO GIALLO, AMBIENTATO NELLA FIRENZE FASCISTA
di Cristina Marra
07/03/2019
Letto e recensito
Reggio Calabria. Tutto comincia dentro un vespasiano sotto ponte della Vittoria, a metà argine e seminascosto, in un tratto del fiume che "quella estate rovente aveva ridotto d'altezza scoprendone un alone beige d'argine lunare punteggiato da pietre del medesimo colore".
E' lungo l'Arno e appena dentro il vespasiano che il tranviere Ettore Becchi scopre il cadavere di una donna, è il 3 luglio del 1936 e il vice commissario Vitaliano Draghi ancora "non sapeva quanto importante e delicato" fosse il suo primo caso e "non poteva nemmeno immaginarlo". Con un cadavere scomodo e la scarsa consapevolezza di un giovane investigatore prende le mosse il giallo "Trappola per volpi" di Fabrizio Silei che ben miscela il classico del genere a una giusta dose di ironia, umorismo, ricostruzione storica del periodo fascista a Firenze e nella sua provincia.
Silei propone una serialità che pesca a piene mani dai suoi ricordi d'infanzia, nel mondo contadino nel Chianti, nella Firenze elegante e semplice, in quell'antifascismo vero che diventa gioco di parole e aneddoti a doppio senso e lo fa affidando le indagini a una originale quanto ben assortita coppia di detective che si compensa e si punzecchia ma che ha la stessa caparbietà nello scoprire la verità: Vitaliano Draghi, figlio del fattore di un conte, diventato vicecommissario quasi per sbaglio vincendo il concorso e la figura carismatica di Pietro Bensi, semplice contadino ma con uno spiccato fiuto per le indagini. Insieme, Bensi e il giovane Vitaliano, detto fagianino avevano fatto luce su un omicidio avvenuto molti anni prima nei pressi della tenuta.
Bensi " non era nuovo a trappole, meccanismi e altre imprese partorite da quella sua testa quadra da contadino" e se aveva dato prova di abilità investigativa scoprendo il colpevole e indagando insieme al giovanissimo Vitaliano che assorbiva come una spugna insegnamenti e tecniche non poteva che essere lui a affiancare il suo fagianino e scoprire il colpevole. Diversi per generazione, carattere, formazione ma perfettamente in sintonia quando bisogna mettersi sulle tracce di un criminale lo dimostra la volontà di Vitaliano di avere con sè Pietro come braccio destro, aiutante e portafortuna nella sua prima indagine ufficiale.
La vittima è la moglie del senatore del Regno Adelmo De Vincenti Bistacchi, uccisa con diversi colpi alla nuca e che riporta sulla schiena una inquietante scritta. Aggredita da un folle o vittima di un rito satanista? L'unico che possa aiutare il vice commissario alle prime armi col suo "Borsalino e soprabito leggero come tutti gli sbirri, come un poliziotto del cinema" a fare chiarezza e senza suscitare il malcontento degli ambienti gerarchici fascisti è il pur non simpatizzante Pietro. Il contadino ha davvero scarpe grosse e cervello fino, reduce da una guerra che lo ha privato dell'uso completo di un braccio e che ricompare con le sue atrocità a turbarne il sonno, è un uomo dalle mille doti e potenzialità, abile con la terra e il bestiame non lo è da meno con gli enigmi.
Divoratore dei libri della biblioteca del conte, Pietro è un uomo lungimirante e dietro un sorriso, una battuta o un doppio senso nasconde il suo orgoglio, i risentimenti e il malcontento verso il governo fascista come talvolta esterna il maestro Cerpinica che "ogni tanto passava qualche periodo nelle patrie guardine per il vizio di non sapere tenere a freno la sua lingua arguta e pungente". A dispetto delle sue mani dure e provate dal lavoro nei campi, il contadino ha una intelligenza duttile e un intuito straordinario, capace di notare dettagli o fare attinenze.
Gli fa da contraltare Vitaliano con la sua piccola mania di paragonare ogni essere umano a una bestia, ed ecco una carrellata di piccoli e grossi animali che riempono la scena narrativa con somiglianze, abitudini e particolarità. Il contadino segue il vice commissario a Firenze e inizia l'indagine attenta e puntigliosa basata sull'osservazione, la deduzione, il confronto. L'assassino non demorde e colpisce ancora e allora l'autore allarga la trama trasportando il lettore in diversi ambienti di Firenze regalando pagine dal sapore agrodolce. La strana coppia di Silei si infila senza timore in un'indagine a tratti rischiosa e l'autore alterna l'azione investigativa a momenti di serenità nella campagna del Chianti dove il conte, la bella Nausica, e i genitori di Vitaliano aspettano notizie. L'amore vero e quello malato si intrecciano facendo emergere storie di delusioni, dolori, mancanze, ossessioni.
La doppia indagine investigativa, istituzionale e dilettantistica ricostruisce il puzzle frantumato dai crimini e se spesso Pietro si scontra o si fa beffa delle alte cariche fasciste ne esce sempre vincente la sua grande umanità. Bellissimo il "cameo" di Silei a Poirot, l'autore prende in giro, fa l'occhiolino o omaggia la Christie e la narrativa poliziesca tanto osteggiata e tenuta d'occhio negli anni del fascismo.
Incipit : Iniziò tutto come al solito, così come cominciano queste storie. Qualcuno che trovi il fattaccio ci vuole e quella volta toccò a Ettore Becchi, tranviere classico, da operetta, che non fece assolutamente nulla di diverso da quello che faceva ormai da tempo immemorabile....
Autore: Fabrizio Silei
Titolo: Trappola per volpi
Editore Giunti
Prezzo euro 16,00
E' lungo l'Arno e appena dentro il vespasiano che il tranviere Ettore Becchi scopre il cadavere di una donna, è il 3 luglio del 1936 e il vice commissario Vitaliano Draghi ancora "non sapeva quanto importante e delicato" fosse il suo primo caso e "non poteva nemmeno immaginarlo". Con un cadavere scomodo e la scarsa consapevolezza di un giovane investigatore prende le mosse il giallo "Trappola per volpi" di Fabrizio Silei che ben miscela il classico del genere a una giusta dose di ironia, umorismo, ricostruzione storica del periodo fascista a Firenze e nella sua provincia.
Silei propone una serialità che pesca a piene mani dai suoi ricordi d'infanzia, nel mondo contadino nel Chianti, nella Firenze elegante e semplice, in quell'antifascismo vero che diventa gioco di parole e aneddoti a doppio senso e lo fa affidando le indagini a una originale quanto ben assortita coppia di detective che si compensa e si punzecchia ma che ha la stessa caparbietà nello scoprire la verità: Vitaliano Draghi, figlio del fattore di un conte, diventato vicecommissario quasi per sbaglio vincendo il concorso e la figura carismatica di Pietro Bensi, semplice contadino ma con uno spiccato fiuto per le indagini. Insieme, Bensi e il giovane Vitaliano, detto fagianino avevano fatto luce su un omicidio avvenuto molti anni prima nei pressi della tenuta.
Bensi " non era nuovo a trappole, meccanismi e altre imprese partorite da quella sua testa quadra da contadino" e se aveva dato prova di abilità investigativa scoprendo il colpevole e indagando insieme al giovanissimo Vitaliano che assorbiva come una spugna insegnamenti e tecniche non poteva che essere lui a affiancare il suo fagianino e scoprire il colpevole. Diversi per generazione, carattere, formazione ma perfettamente in sintonia quando bisogna mettersi sulle tracce di un criminale lo dimostra la volontà di Vitaliano di avere con sè Pietro come braccio destro, aiutante e portafortuna nella sua prima indagine ufficiale.
La vittima è la moglie del senatore del Regno Adelmo De Vincenti Bistacchi, uccisa con diversi colpi alla nuca e che riporta sulla schiena una inquietante scritta. Aggredita da un folle o vittima di un rito satanista? L'unico che possa aiutare il vice commissario alle prime armi col suo "Borsalino e soprabito leggero come tutti gli sbirri, come un poliziotto del cinema" a fare chiarezza e senza suscitare il malcontento degli ambienti gerarchici fascisti è il pur non simpatizzante Pietro. Il contadino ha davvero scarpe grosse e cervello fino, reduce da una guerra che lo ha privato dell'uso completo di un braccio e che ricompare con le sue atrocità a turbarne il sonno, è un uomo dalle mille doti e potenzialità, abile con la terra e il bestiame non lo è da meno con gli enigmi.
Divoratore dei libri della biblioteca del conte, Pietro è un uomo lungimirante e dietro un sorriso, una battuta o un doppio senso nasconde il suo orgoglio, i risentimenti e il malcontento verso il governo fascista come talvolta esterna il maestro Cerpinica che "ogni tanto passava qualche periodo nelle patrie guardine per il vizio di non sapere tenere a freno la sua lingua arguta e pungente". A dispetto delle sue mani dure e provate dal lavoro nei campi, il contadino ha una intelligenza duttile e un intuito straordinario, capace di notare dettagli o fare attinenze.
Gli fa da contraltare Vitaliano con la sua piccola mania di paragonare ogni essere umano a una bestia, ed ecco una carrellata di piccoli e grossi animali che riempono la scena narrativa con somiglianze, abitudini e particolarità. Il contadino segue il vice commissario a Firenze e inizia l'indagine attenta e puntigliosa basata sull'osservazione, la deduzione, il confronto. L'assassino non demorde e colpisce ancora e allora l'autore allarga la trama trasportando il lettore in diversi ambienti di Firenze regalando pagine dal sapore agrodolce. La strana coppia di Silei si infila senza timore in un'indagine a tratti rischiosa e l'autore alterna l'azione investigativa a momenti di serenità nella campagna del Chianti dove il conte, la bella Nausica, e i genitori di Vitaliano aspettano notizie. L'amore vero e quello malato si intrecciano facendo emergere storie di delusioni, dolori, mancanze, ossessioni.
La doppia indagine investigativa, istituzionale e dilettantistica ricostruisce il puzzle frantumato dai crimini e se spesso Pietro si scontra o si fa beffa delle alte cariche fasciste ne esce sempre vincente la sua grande umanità. Bellissimo il "cameo" di Silei a Poirot, l'autore prende in giro, fa l'occhiolino o omaggia la Christie e la narrativa poliziesca tanto osteggiata e tenuta d'occhio negli anni del fascismo.
Incipit : Iniziò tutto come al solito, così come cominciano queste storie. Qualcuno che trovi il fattaccio ci vuole e quella volta toccò a Ettore Becchi, tranviere classico, da operetta, che non fece assolutamente nulla di diverso da quello che faceva ormai da tempo immemorabile....
Autore: Fabrizio Silei
Titolo: Trappola per volpi
Editore Giunti
Prezzo euro 16,00