“ERBA”, DI ANTONINO MONTELEONE E FRANCESCO PRIANO

INTERVISTA ALL'AUTORE DELLE IENE CHE HA INDAGATO PER CINQUE ANNI SUL CASO DI OLINDO ROMANO E DELLA MOGLIE ARRIVANDO AL RIESAME DEL PROCESSO

CRISTINA MARRA 06/02/2024
LETTO E RECENSITO
ERBAPatti. La rassegna letteraria Scrusciu di Patti organizzata dall’associazione antiracket ACIAP e dedicata ai Misteri d’Italia ha concluso il cartellone del 2023 con un evento off con la presentazione del libro “Erba”( Piemme) di Antonino Monteleone lo scorso 27 gennaio.

Frutto del lavoro di giornalismo investigativo svolto da Monteleone per la trasmissione le Iene che da cinque anni si occupa della strage di Erba per la quale sono stati accusati e condannati all’ergastolo i coniugi Rosa e Olindo Romano, il libro ripercorre “la storia delle indagini e dei processi sulla strage di Erba” che “è piena zeppa di errori e contraddizioni e prove mai valutate”.

 
Antonino, a due mesi  dall’uscita del libro arriva la decisione della revisione del processo. Che hai provato e cosa ti aspetti?ERBA

Mi occupo del caso dal 2018 alle Iene conosco i dubbi che riguardano la vicenda dal 2010/11 perché me ne parla felice Manti, è stata una grande emozione la decisione della corte di appello di Brescia arriva al culmine di un lavoro durato più di cinque anni ed è un risultato quasi insperato per me e per la difesa che ha atteso a lungo, e mi aspetto che la corte d’appello di Brescia messa di fronte alle contraddizioni enormi  contenute nelle tre prove che hanno condannato i Romano riconosca che, di fronte a questa montagna di dubbi, non si possa pronunciare una sentenza di condanna.
 
Dal primo servizio in trasmissione del 2018 a oggi, com’è cambiato l’approccio del pubblico nei confronti di Rosa e Olindo? Il libro è un ulteriore strumento per una nuova verità possibile?

L’approccio del pubblico  è cambiato in maniera progressiva. Se penso alla prima edizione in cui abbiamo parlato di Erba sono stati necessari i primi cinque servizi perchè  ci fosse un cambio nell’umore del pubblico  che, di volta in volta, è stato messo di fronte a dei fatti che erano per la gran parte dei telespettatori inediti. Il libro è lo strumento che serve tutte le volte in cui il lettore ( o lo spettatore) entra nel loop e si dice “ va bene mi hanno smontato questa prova ma ce n’è un’altra”, ne smontiamo un’altra e si va avanti ancora. Ecco il libro serve a non far perdere tensione, a non far perdere curiosità al lettore e a dargli la risposta che si aspetta nel momento in cui se l’aspetta.
 
ERBAErba riporta la verità processuale. Sui tre pilastri che reggono la tesi dell’accusa sono invece tante le contraddizioni. Il lettore diventa anche un po' giornalista ?

Il lettore non diventa giornalista ma scopre tutte le cose che non tornano. Tutte le volte in cui abbiamo trattato singolarmente gli elementi che hanno portato alla condanna di Rosa e Olindo qualcuno dice sempre che parliamo di una cosa e non di un’altra. Il libro serve a mettere tutte queste in fila. E’ un manuale per colpevolisti.
 
Un libro ricorre anche in questa storia ed è la Bibbia che Olindo riceve in carcere e sulla quale annota pensieri e considerazioni. Che ruolo ha questo libro?

Su quella Bibbia  c’è scritto tutto e il contrario  di tutto, ci sono le scritte di marca colpevolista e quelle con le quali Olindo si proclama innocente. Allora io dico, prendiamo tutto e se prendiamo tutto alla fine le cose si equivalgono. E’ stano però che in questa storia rientri pure un libro scritto da Joseph Ratzinger  prima di diventare Papa  un libro che Olindo avevo in carcere e all’interno del quale annota cose che sono proclamazioni di innocenza eppure di qual libro si parla molto poco.
 
Con la revisione del processo i coniugi Romano da condannati tornano a essere imputati?

Sì esattamente. Tornano a essere imputati come stabilisce il codice di procedura penale articolo 60, stabilisce che  una volta che viene emesso il decreto con il quale vengono citate le parti nel giudizio di revisione i condannati tornano a essere degli imputati.
Con le implicazioni che questo dovrebbe portare con sé anche nel trattamento mediatico. Dal 9 gennaio io sarei più accorto a chiamarli gli assassini, ma capisco che c’è questa foga colpevolista inarrestabile.

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