“DRAGHI, DIRIGIBILI E MONGOLFIERE” CROVI RACCONTA, BARBIERI ILLUSTRA

LEGGENDE, STORIE E SOGNI DEL GENERALE NOBILE E DELLA SUA CAGNOLINA TITINA.

di Cristina Marra 09/09/2019
Le interviste di Cristina

crovi draghiMilano. Ti sembra di essere lì, avvolto nella nebbia magica e misteriosa di una notte di aprile del 1928 ad ammirare Milano da una postazione  unica e privilegiata che la fa vedere e leggere con occhi nuovi e ammirati da “un punto in cui nessuno dei milanesi neanche avrebbero potuto immaginarsi che si potesse arrivare”: a bordo del dirigibile Italia.

Da lassù il generale Nobile resta incantato nel guardare la città della Madonnina   e il suo aspetto più intimo e interiore con commozione e meraviglia. Luca Crovi da grande narratore di storie milanesi indaga ancora una volta un anno speciale per la città meneghina, il 1928 e tutte le innovazioni miste alla tradizione che la rendono suggestiva e particolare. Nobile si accinge alla sua seconda missione verso il Polo Nord e si sofferma su una città che, vista da quell’altezza, appare in tutta la sua bellezza con i navigli, le gondole, le mongolfiere e le figure fantastiche e leggendarie che la popolano, i draghi disegnate meravigliosamente da Paolo Barbieri.

Un racconto che ingloba parole e disegni in una sinergia artistica che suggestiona ed emoziona, i vapori della notte nebbiosa si confondono con il respiro e gli sbuffi di draghi sonnolenti e vigili che proteggono la città e la popolano di notte. Leggende, storia, aneddoti, sogni e progetti e auspici si rincorrono in una notte ammirata e scrutata anche dagli occhietti vispi e curiosi della cagnolina Titina mascotte della missione del generale. Crovi e Barbieri regalano una chicca agli appassionati di storie illustrate e a chi vuole conoscere una Milano inedita, un po' fantasy e tutta da scoprire.

Luca, dopo L'ombra del campione torni a raccontare il 1928. Quanto e in cosa è stato un anno particolare per la città di Milano? E come è nata l'idea di farne un racconto illustrato?

LUCA: Quando ho scritto "L'ombra del campione" mi ero trovato Umberto Nobile fra i testimoni che assistettero al funerale per la strage di piazzale Giulio Cesare dell'aprile 1928. Ho scoperto che lui e i suoi compagni rinviarono di qualche giorno la partenza proprio a causa di quel terribile evento. Mi è sembrato doveroso scrivere un'altra storia che lo vedesse protagonista e che si collegasse in qualche modo con l'immaginario narrativo che avevo sviluppato con l'indagine del commissario De Vincenzi. Gli anni fra il 1928 e il 1935 sono anni chiave per la città di Milano: cambia il sistema di polizia, la gestione degli appalti dei tram, nasce un nuovo servizio di nettezza urbana, si progettano nuove linee editoriali come i Gialli Mondadori.
Si costruiscono luoghi come la Piscina Cozzi, La Stazione Centrale, la Torre Branca, il Planetario che sono ancora nodali per la mia città e non hanno perso il loro ruolo. Si progetta e porta a termini l'Idroscalo investendo sulla tecnologia degli Idrovolanti, le mongolfiere e i dirigibili sorvolano spesso la città, le macchine della Fiat e dell'Alfa Romeo la invadono e costringono Milano a cambiare la sua circolazione. Nascono i mercati rionali per abbassare i costi di frutta e verdura. PIttori, scultori e poeti vivono una vera e propria rivoluzione artistica e tecnologia del capoluogo lombardo. In quel periodo ci sono forti scontri politici e ci sono anche i primi casi di corruzione politica che portano a mettere la città sotto inchiesta con un vero e proprio prefetto di ferro come Starace che dovrà ripulire Milano dalla corruzione. Sono anni tecnologici alla Jules Verne e contemporaneamente anni musicali contraddistinti dal talento di musicisti come Toscanini e D'Anzi.

Luca e Paolo è la prima volta che  lavorate insieme com'è stato e quanto uno ha influenzato l'altro

LUCA: Ci conosciamo da anni, da quando presentai i primi lavori di Paolo realizzati per le copertine e i libri illustrati ispirati al Ciclo del Mondo Emerso di Licia Troisi. Mi ha sempre stupito la capacità di Paolo di creare immaginari con i suoi disegni. Condividiamo la  passione per i cartoni animati giapponesi (da Goldrake a Mazinga, passando per Mijazaki) e quando abbiamo chiacchierato insieme del fatto che ci fosse una Milano così vicina all'universo fantasy tanto amato da entrambi abbiamo pensato che fosse una bella scommessa inventare qualcosa insieme (tieni presente che siamo anche dei superfan di George R. R.Martin, Philip Pulmann, di J R. R: Tolkien e di Benicio del Toro e quindi anche quel tipo di storie ci ha sempre stupito). Quando scoperto che Mark Twain si era immaginato un duomo di ghiaccio come quello che vede Nobile sulle Alpi ci siamo accorti che per certi versi il nostro racconto aveva una dose di immedesimazione fantastica molto forte. Ed è ovvio che l'aver inserito nel testo e quindi nei disegni un aereo ideato dall'ingegnere Caproni è un omaggio voluto a "Porco Rosso" di Mijazaki.

PAOLO: Io ho realizzato molti libri illustrati: a volte come autore unico mentre in altre circostanze mi sono ritrovato a seguire un testo già scritto (su tutti, ricordo l'Inferno di Dante realizzato per Mondadori nel 2012). Quando creo delle illustrazioni seguendo un percorso e un progetto personale, in un certo senso sono io con tutte le mie esperienze che influenzo me stesso e di conseguenza le illustrazioni. In questo libro, mi sono messo al servizio del racconto. Luca, ha saputo scrivere e visualizzare un "piccolo" momento, riuscendo però a renderlo grande e arricchendolo con la meraviglia e lo stupore di Umberto Nobile. Le parole di Luca hanno dato forma alla meraviglia dell'ignoto che la nebbia crea nascondendo le forme, in una danza di antiche storie che hanno plasmato non solo le menti ma anche le architetture di Milano. Buona parte del sense of wonder è stato creato dal racconto e per me è stato facile essere ispirato da parole che hanno saputo fondere in maniera così naturale leggenda e realtà. Durante la la lavorazione, io e Luca ci siamo sentiti spesso e, su una base più o meno definita del racconto, ci raccontavamo le nostre sensazioni e a cosa queste davano forma, in una collaborazione che nella seconda parte del progetto si è tramuta in un flusso di scambio reciproco di idee e suggerimenti. Con questa tipologia di collaborazione, per me è stato "facile" unire le mie idee alle parole scritte, aumentandone esponenzialmente il risultato finale.

Luca nel libro racconti le suggestioni di una città vista dall'alto con gli occhi del generale Nobile. E' una Milano che sa di mare quella che affascina il protagonista?

LUCA: Milano è sempre stata una città d'acqua. Fu il fascismo nel 1929 a chiudere i navigli con un provvedimento che cambiò l'identità d'acqua della mia città. I milanesi sono stati da sempre barcaioli, nuotatori e canottieri. Non vi siete mai chiesti perché hanno così tanta voglia di andare al mare o al lago nei week end? In un periodo in cui la città vuole riavere anche quella sua identità che i Navigli incarnano in maniera visibile ci piaceva l'idea di ricordare con gli occhi di un personaggio come Nobile una città che non c'è più ma che vorrebbe ritornare ad esistere.
Titina è stata una delle protagoniste dell'impresa della Tenda Rossa e per lei Nobile aveva un grande affetto. Ma che cosa vedono davvero i cani? Che cosa provano guardando fuori da un oblò? Lo scodinzolare ed abbaiare di Tina mi è servito ad amplificare le emozioni del suo padrone e il dialogo con lui.

Luca, in un racconto breve non è semplice inserire tante notizie informazioni e storie e anche profumi e atmosfere. Come hai miscelato finzione e realtà?

LUCA: Fondamentalmente la mia è una novella storica che fa una fotografia della città nel 1928 ne ricorda l'assetto ma anche pesca nelle leggende che la riguardavano. I dati storici ma anche quelli tecnologici sono documentati ma tieni presente che la mia è una narrazione plausibile non una cronaca di eventi successi esattamente in quel modo. Un dirigibile in aria fa già viaggiare i lettori, descrivere un generale durante un'operazione notturna li fa entrare in mood, inserire il cane arrichisce la tavolozza. E' ovvio che bisogna evitare la tentazione di scrivere un saggio sul momento storico che racconto e non bisogna nemmeno fare un'enciclopedia dei dettagli. Mentre scrivo i racconti li leggo a voce alta nella mia testa. Me li immagino raccontati alla radio e se noto che qualche elemento può risultare noioso lo elimino. Devo dirti che Paolo è stato un lettore fantastico che mi ha fatto limare alcune cose che ora funzionano a meraviglia. Sono un sostenitore della forma racconto o novella per raccontare certe storie. 6500 battute, massimo 12mila sono una bella sfida da mantenere ma trovo che siano uno spazio giusto per esprimersi. E se mi chiedessi quali sono i punti fondamentali di partenza, la risposta è semplice: un buon attacco iniziale che intrighi il lettore e una lettura finale che lo sorprenda o spaventandolo o facendolo sorridere. Sapere che molti quando hanno letto questo racconto sono andati poi a vedersi foto, video dell'epoca mi emoziona. Vuol dire che la magia ha funzionato.

Luca, magia e meraviglia della Milano del 1928, cosa rimane ancora oggi e cosa ti attrae della tua città?

LUCA. 
La mia città dall'Expo in avanti può essere riguardanta un po' con quegli occhi di meraviglia del 1928. Basta solo alzare lo sguardo, prendere un tram per girarla o scegliere di camminare per le sue strade. Soprattutto Milano è una meraviglia che va condivisa. Le sue leggende funzionano ancora oggi basta solo avere voglia di raccontarle.
 
Paolo, il drago a te molto caro è una figura spesso legata a leggende nord europee o orientali. Qual è il legame di queste creature con l'Italia?

PAOLO: Il Drago per me non ha confini. Senza "interpellare" le mitologie orientali, nella nostra cultura occidentale l'origine di questa creatura sovrannaturale si perde nella notte dei tempi, arrivando fino ai sumeri. Che sia serpente marino o piumato, viverna o creatura con ali e 4 zampe, il drago ha sempre affascinato e intimorito gli antichi popoli. Probabilmente, le antiche leggende di chi aveva giurato di vedere questa creatura, sono state alimentate da ritrovamenti di ossa fossili di dinosauri o attraverso il classico passaparola popolare, in cui un rettile di mezzo metro diventava un bestione grande come una casa. Oppure chissà, in un passato remoto questi esseri sputafuoco sono veramente esistiti!
Riflettendoci, è davvero incredibile e particolare come in tutto il mondo antico si siano spesso diffuse delle storie "comuni", nonostante ci fosse l'impossibilità di comunicazione tra questi popoli. Il drago, rappresenta uno dei capisaldi di quelle antiche leggende e, che sia Italia, Europa del nord, Cina o Sud America, la forza e la fierezza che incuteva questa creatura è rimasta immutata nel corso dei millenni. Non dimentichiamo che, negli ultimi decenni, il Drago ha ritrovato ulteriore vigore grazie al mondo fantasy, e con la letteratura, il cinema, l'illustrazione, il fumetto e i videogiochi, questa creatura millenaria è diventata un protagonista di nuove e incredibili storie che, spesso, hanno attinto in quelle antiche leggende.

Paolo, i tuoi draghi avvolgono e avvinghiano il Castello, abbracciano l'aeronave, si immergono nei Navigli, sono un tutt'uno con la nebbia, diventano quasi il simbolo, lo stemma della città? Proteggono Milano?

PAOLO: Come avevo accennato poco fa, l'origine di queste creature e delle loro leggende si perde nel passato più remoto. Nel corso dei tempi e nella percezione popolare, i Draghi si sono "evoluti" da simbolo del male per poi diventare emblemi di Forza atta ad intimorire gli avversari di eserciti o città. Nella mia visione, i draghi sono espressione del remoto e della natura. In questo racconto, questi esseri creano la nebbia con il loro fiato, diventando un tutt'uno con la città e divenendo il simbolo del mistero, quello stesso mistero che la nebbia crea nascondendo forme per  riplasmare in sagome a volte tetre, a volte sognanti. Queste creature leggendarie, seppur visibili nelle mie illustrazioni, sono dei testimoni silenziosi di questa avventura, divenendo una sorta di materializzazione della meraviglia di Nobile che lo accompagna in forma di Drago dalla città nel suo viaggio verso il nord.

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