CON "IL METICCIO", FEDERICA FANTOZZI A CACCIA DI DIAMANTI

TORNANO LE INDAGINI DELLA GIORNALISTA “PASTICCIONA” AMALIA PINTER CREATA DALLA PENNA DELLA GIORNALISTA SCRITTRICE ROMANA.

di Cristina Marra 27/03/2019
Letto e recensito
cristina marra federica fantozziReggio Calabria. L'abbiamo conosciuta ne "Il logista" e il suo ritorno non delude le aspettative, la giornalista Amalia Pinter si fa apprezzare ancora per le sue doti investigative ma anche per il suo essere meravigliosamente "pasticciona" e cerca guai anche ne "Il Meticcio".

Stavolta Federica Fantozzi ci porta a Roma nell' estate del 2017 "vuota e tranquilla finché uno sprazzo di realtà non ne rivelava l'essenza", Amalia è alle prese con un reportage sulla sicurezza negli aeroporti per il giornale "Vero Investigatore".

A Fiumicino la sua innata sbadataggine fa saltare un'operazione delicata seguita da Alfredo Pani, poliziotto del nucleo DAC, contro la criminalità organizzata dell'Ascia Nera, la mafia nigeriana collusa con quella siciliana. Anche alla redazione del giornale le cose vanno male, ansie e tensioni per le vendite e contrasti con i finanziatori monegaschi che pongono degli aut aut.

Amalia si ritrova a sostituire un collega e partecipa a un'asta dove il tycoon brasiliano Ezequiel Alves si aggiudica un raro diamante rosso. Volti incrociati di sfuggita, occhiate insistenti, pressioni dall'alto ed ecco che parte una doppia indagine-inchiesta  che intreccia in modo magistrale criminalità organizzata e commercio di pietre preziose in cui si muovono pochi personaggi in una coralità che affascina.

L'autrice racconta vicende del poco conosciuto universo del commercio di diamanti e quello ancora piu' oscuro e radicato della mafia dell'Ascia Nera attraverso le due figure simbolo di Ezequiel Alves e del  "nivuru" Bambino, entrambi alla ricerca di persone legate alla loro infanzia e di un'identità perduta o mai avuta. La loro storia umana è accomunata da stenti, dolori, abbandoni forzati e dal contatto con quel Male che sequestra l'anima. L'autrice si inoltra nel buio dei giochi di potere, delle ambizioni, delle scelte o costrizioni che spingono i personaggi a cedere alla criminalità. Amalia e Alfredo si ritrovano coinvolti in una doppia indagine  e fronteggiano anche le opposizioni e le direttive dei loro superiori. Il romanzo regala un'alternanza di noir e thriller che lascia spazio anche alle suggestive ambientazioni di Roma e dei suoi scorci di ponte Milvio con le "poche case risparmiate dal restyling della zona, un tempo periferia e adesso quartiere semicentrale di tendenza" e  quella del centro storico che amalia percorre sul suo Scarabeo rosso per raggiungere la redazione, ma anche di Palermo dei palazzi nobiliari, di Siena col suo millenario Palio di Siena o del Brasile dei giacimenti e dei cacciatori di pietre.

Amalia giornalista e detective diventa agente undercover e nel suo campo possiede la qualità del killer instinct, "l'istinto di puntare il mirino sul bersaglio giusto, l'abilità di intuire in una frazione di secondo quale sia il boccone su cui serrare le mascelle scremando il resto".

Nel suo percorso d'indagine Amalia investiga anche su di sè sulla sua condizione di professionista ma anche di donna single, di figlia e di "madre" di una cagnolina, Kira, e una tartaruga, Rododendra due figure fondamentali per la protagonista così come lo sono i suoi raffronti e confronti col mondo vegetale, i suoi ritmi e le sue scadenze.  
 "Il meticcio" è anche un romanzo sull'appartenenza e la non appartenenza a un luogo e a un'identità, sul sentirsi precari e randagi in un posto che non è quello di provenienza e sullo scendere a compromessi pure con se stessi e diventare un "misto" per sopravvivere o per colpire.
 
L’incipit: «Il bambino non si asciugava le lacrime. Al suo posto lo faceva il vento,caldo e bruciante come uno schiaffo. Le seccava, ne portava via il ricordo, finché lui dubitò di avere pianto».

IL METICCIO
FEDERICA FANTOZZI
MARSILIO EDITORE 2019
PREZZO € 17

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