“CHIAMATEMI MODERNA ROSA” DI CLELIA LANUCARA
ORIGINALE E AFFASCINANTE VIAGGIO NELLA STORIA DELLA ROSA CHE S'INTRECCIA CON QUELLA DELL’UMANITÀ
di Cristina Marra
01/05/2023
Letto e recensito

Il tema del viaggio come esplorazione dell’altrove e di se stessi, è caro alla letteratura di tutti i tempi, e Clelia Lanucara, ex direttrice di gallerie d’arte, pedagogista, scenografa e curatrice di di allestimenti floreali, mette la sua poliedricità nella scrittura.
Il libro per questo somiglia a un roseto che accoglie rose di varie specie e provenienze, di diversi colori e grandezze.
Chiamatemi Moderna rosa è un viaggio originale e autentico che intreccia la storia delle rose con quella dell’umanità in una connessione che rivela la profonda conoscenza dell’autrice di entrambi gli universi e ne rivela vicinanza e attinenza.
Lanucara si fa narratrice e protagonista e la stessa sorte regala al lettore invitato a entrare nella storia e a parteciparvi non solo da spettatore della scena narrativa ma da coautore in uno scambio vicendevole di ruoli e punti di vista reso dal flusso della scrittura.
Il viaggio temporale, sensoriale e olfattivo è compiuto della protagonista, Moderna Rosa, un fiore che porta “dentro tutta la gentilezza, l’educazione, la classicità, la poesia di ciascuna” delle sue parenti che l’hanno preceduta. Moderna rosa viaggia nel tempo, come rivela, “per ritrovare me stessa le mie origini. Sono state loro, le mie avole, a suscitarmi questa voglia di conoscenza delle mie radici. Con i petali, i sepali e le foglie voglio saggiare se ciò che raccontano ogni mattino risponda a verità”.
Moderna Rosa guida, consiglia, chiede soccorso e incoraggia e condivide con chi la legge e la ascolta i suoi progressi e le sue conquiste. Lanucara associa momenti storici alle rose, anzi ne svela anche elementi inediti, in un legame che diventa racconto aperto e in progress che va dall’antica Roma all’Inghilterra dei Tudor fino in Provenza. Il viaggio-racconto-confessione- confronto di Moderna Rosa parte da Rosateca dentro un Orto Botanico dove “semplicità, bellezza, sofisticata poesia si abbracciano armoniosamente”.
Lascia la sua casa, la sua dimora rassicurante per “riconciliare la rosa alla cultura, restituendole il suo compito metafisico” accompagnata da api, da un’ortica e da altri amici in un viaggio che a ogni sosta è una rivelazione e spinge a avventurarsi verso la nuova meta.
CRISTINA MARRA