“CHARCOAL JOE” DI WALTER MOSLEY
CON LE SUE ATMOSFERE DI RAFFINATO HARD BOILED, L’ULTIMO NOIR DI MOSLEY HA VINTO L’EDGAR AWARD 2019
di Cristina Marra
16/10/2020
Letto e recensito

Mosley vincitore dell’Edgar Award per il miglior romanzo nel 2019, e autore di oltre cinquanta romanzi è considerato il migliore scrittore di crime statunitense e in questo romanzo conferma la sua abilità narrativa nel ricreare atmosfere e sensazioni legate a situazioni di pericolo e nel trattare il tema del razzismo. Ezekiel “Easy” Rawlins “un investigatore privato con un futuro radioso davanti a sé e un passato oscuro alle spalle” pensa di aver messo la testa a posto, non beve più, si limita a una sigaretta al giorno, cammina spesso a piedi, adora i due figli e il cagnolino Frenchie ed è pronto a chiedere alla bella hostess Bonnie di sposarlo.
Aperta da soli tre mesi la sua agenzia si fa apprezzare e con i soci e vecchi amici Saul Lynx e Tinsford “Whisper” Natly va a gonfie vele, ognuno lavora in autonomia e in caso di bisogno collaborano.
Un nuovo capitolo nella difficile e dura vita di Easy sembra aprirsi ma il passato torna a bussare alla porta dell’agenzia e a far entrare Mouse, un amico di vecchia data, killer spietato e patologico, rapinatore e picchiatore. Ha un messaggio e un incarico da parte del boss Charcoal Joe “quello che si chiama un genio. Fa succedere cose dove gli altri non ne vedono neanche la possibilità” in prigione a Venice, per avere reagito con troppa violenza a un commento razzista, con la richiesta di trovare le prove e scagionare Seymour Breathwaite, un giovane laureato in fisica e figlio di un suo amico, accusato di duplice omicidio. I due morti “come sgombri portati a riva dalla corrente” erano bianche e lui è nero.
Seppur non troppo entusiasta, Easy accetta il caso e intasca i cinquemila dollari di anticipo. Che cosa andrà storto? Mosley demolisce le poche certezze del suo protagonista che deve ricominciare a costruire la sua vita personale e affrontare scheletri del passato e amicizie e conoscenze legate al mondo della malavita e del crimine.
Dopo l’esordio nel 1990 con “Devil in a blue dress” portato al cinema da Denzel Washington, i romanzi con Rawlins hanno sempre più successo ed è pregevole che sia arrivato in Italia dopo dieci anni dall’ultima pubblicazione, questo hard boiled tradotto da Fabrizio Coppola che pone il detective a un bivio tra ciò che sente e prova e ciò che deve fare. La fine degli anni Sessanta a Los Angeles per un uomo di colore non rappresenta un periodo facile e Mosley lo narra dal punto di vista di un protagonista che conosce i due volti della città, sa fiutare il male e reagisce con determinazione. Mosley affronta il tema del razzismo con battute, sfumature o pugni nello stomaco.
Con Easy racconta, in prima persona al passato, un territorio e le sue voci assordanti e discordanti e si sofferma su particolari fondamentali per ricreare l’atmosfera dei luoghi e le sensazioni del suo detective che sente che “le molle del letto si lamentano come un vialetto pieno di gattoni che miagolavano a una micetta in calore”. E poi la musica riecheggia nelle pagine e rende ancora più suggestiva la narrazione che si insinua e indaga in ambienti mafiosi, in riti vudù non trascurando amori consumati troppo presto e omicidi efferati.
Incipit “Sul versante orientale di Robertson Boulevard, un isolato e mezzo a nord di Pico Boulevard e subito sotto Whitworth Drive, un tempo si ergeva un edificio turchese che negli anni Trenta ospitava un’elegante casa a tre piani. Alla morte del proprietario, gli eredi, a corto di denaro, avevano deciso di metterla in affitto”
Titolo Charcoal Joe
Autore Walter Mosley
Editore Bompiani
Traduttore Fabrizio Coppola
Prezzo euro 18,00