ALBERTO GARLINI "IL CANTO DELL'IPPOPOTAMO", VIAGGIO INTIMO NEL FRIULI DEGLI ANNI NOVANTA

QUANDO LA POESIA DIVENTA UN’ANCORA DI SALVEZZA.

di Cristina Marra 08/04/2019
Letto e recensito
cri canto dell'ippopotamoReggio Calabria. Un libro necessario, frutto di una raccolta di esperienze, ricordi, appunti, che raccontano la formazione di un uomo vocato alla letteratura e che ripercorre la sua giovinezza e le sue scelte di pancia e di cuore.

Dopo il bellissimo giallo "Il fratello unico", Alberto Garlini stavolta indaga su se stesso, sui moti dell'anima, i legami indissolubili e la passione per le parole nel toccante "Il canto dell'ippopotamo". L'autore accarezza i ricordi che diventano quella nostalgia mai nominata ma che aleggia in ogni pagina con una narrazione sofferta e delicata che affronta anche la malattia fisica e quella piu' subdola del male dell'anima che incombe come un'ombra nefasta.

Un viaggio intimo nel suo Friuli degli anni Novanta che celebra il poeta Pierluigi Cappello e un'amicizia destinata, sin dal primo incontro, a diventare solida e vera, alimentata da incontri, letture, scambi, confronti. Garlini partecipa alla crescita e alla popolarità di Cappello, alle sue sconfitte e sofferenze ma anche alle piccole e grandi soddisfazioni fino al capolavoro di "Parole povere".

La poesia diventa àncora di salvezza, sfogo, meta tanto per Pierluigi costretto sulla sedia a rotelle da un incidente stradale e diventato per tutti il Poeta, quanto per l'autore che rincorre sogni e ambizioni e cerca rifugio nelle parole. Parole che ben presto hanno anche l'urgenza di diventare storie ed è ancora un amico che raccontava " un mucchio di storie e tutte le credeva vere" a far nascere in Alberto la passione per il racconto, si tratta del piccolo Paolo, un bambino"appassionato della vita, sia quella reale che quella immaginaria".

Incontri e separazioni fisiche da persone e luoghi caratterizzano il flusso della narrazione che rimette insieme pezzi di un puzzle che diventa una parte di vita, una storia di amicizia, di fusione di sogni e di intenti vissuta con lo sfondo di un Friuli "antico" che profuma ancora di poesia.  

INCIPIT Quella mattina mi ero svegliato presto, avevo bevuto un sorso di caffè e mi ero messo a scrivere. Non ricordo cosa scrivevo, ma era bello stare nella bolla del freddo, col caffè caldo di fianco, a leggere parole scritte forse con amore."

AUTORE Alberto Garlini
TITOLO Il canto dell'ippopotamo
EDITORE Mondadori
PREZZO 18,00

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