“LA STELLA DI SAN LORENZO”, SCRITTO DA GIANNI CLEMENTI

AL TEATRO CIAK CON RODOLFO LAGANA’ E SANDRA COLLODEL, LA REGIA DI CARLO E. LERICI

SALVATORE SCIRE' 15/04/2024
VISTO E RECENSITO
la stella di san lorenzoRoma. Al Teatro Ciak di Roma è stato presentata in anteprima nazionale la commedia La stella di San Lorenzo di Gianni Clementi, per la regia di Carlo Emilio Lerici.
Protagonisti splendidi sul palco Rodolfo Laganà e Sandra Collodel.

Gianni Clementi lo conosciamo da tempo e ci ha sempre regalato spettacoli importanti, spesso commedie, ma ogni tanto anche commedie che si fondono con tematiche che hanno un sapore drammatico, a volte con  messaggi intensi.

E La stella di San Lorenzo rientra appunto in questa seconda categoria, traendo lo spunto dal fenomeno astrofisico delle “stelle cadenti nella notte di San Lorenzo”, ma collegandola e  ricordandoci un triste episodio della nostra storia recente.

Siamo a Roma, nel quartiere S. Lorenzo: è il 19 luglio 1943. Forse qualche stella cadente si intravede già in cielo? Purtroppo, quella mattina, tutto il quartiere e dintorni viene pesantemente bombardato dagli aerei anglo-americani.

Il bombardamento distrugge gran parte degli edifici, tra cui una chiesa, dove un parroco stava confessando una fedele piuttosto avvenente; ed infatti, la confessione prosegue in sagrestia, al riparo da occhi indiscreti fino a quando non arrivano le bombe.

E da qua inizia la nostra trama. Don Nicola e la sora Agnese vengono sorpresi, in inequivocabile déshabillé, dal disastroso bombardamento e restano imprigionati tra le macerie: lui in mutande e canottiera, bloccato com’è da una trave di legno, lei in sottoveste, ma costretta in uno spazio minimo che riesce a ricavarsi tra pezzi di trave e mobili semidistrutti.

Destino vuole che con la “botta” presa, il povero parroco non ricorda assolutamente nulla di quello che c’è stato fra di loro. Così, la povera Agnese, con molto imbarazzo e vincendo il suo naturale pudore, cerca di far capire a don Nicola come sono andate le cose. Come si può immaginare, questo momento risulta assai comico. A poco a poco, i fatti vengono ricostruiti; la memoria del prete riaffiora, sopraggiunge la consapevolezza e la vergogna. Dei soccorritori chiedono se c’è qualcuno lì sotto, si sente pure la voce del papa Pio XII in visita al quartiere,  ma don Nicola decide di non chiedere aiuto: sarebbe stato imbarazzante farsi trovare in quelle evidenti condizioni di peccato.

Prendono tempo, passano alcuni giorni, in cui i due si nutrono di ostie e vino da Messa. L’unica speranza è costituita da una stella, non cadente, che si intravede attraverso una fessura del soffitto semicrollato.la stella di san lorenzo

Purtroppo entrambi sono impossibilitati a recuperare materialmente la tonaca e la veste e così, in questa situazione decisamente tragica, si sviluppa un reciproco e tragicomico rimpallo di responsabilità. Ma il senso del pudore, da salvaguardare a tutti i costi, continuia a bloccare ogni decisione di chiamare i soccorritori, che affannosamente cercano fra le macerie i superstiti del bombardamento.  Purtroppo, deciderà per loro un evento imprevisto! Questa, in realtà, è la difficile opzione: “La vita avrà il sopravvento o il sentimento della vergogna prevarrà?

In questi tempi pervasi dalla volgarità e dalla parossistica esibizione dei corpi,  La stella di San Lorenzo vuole essere una riflessione sul nobile sentimento del pudore.”
Rodolfo Laganà e Sandra Collodel sono di una bravura unica sul palco: grazie ai tempi comici perfetti e la duttilità espressiva della voce, riescono a divertire e a far riflettere gli spettatori, che alla fine applaudono con convinzione e anche con emozione. Carlo Emilio Lerici ha diretto con grande maestria la commedia di Gianni Clementi, realizzando una regia non semplice, grazie anche alla efficace scenografia costruita da Fabiana Di Marco.

la stella di san lorenzoI costumi sono di Lucia Mariani e luci e fonica di Marco Catalucci.

Ricordiamo le voci fuori campo di Loredana Piedimonte, Alessandro Laprovitera, Giovanni Collodel. Assistente alla regia Alessandro Laprovitera.
Uno spettacolo che di sicuro vale la pena andare a vedere, per ammirare la profondità del testo e il carisma indiscusso dei due protagonisti. Bravi!
 
di Salvatore Scirè
 
Fino a domenica 21 aprile.
TEATRO CIAK
Via Cassia, 692 - 00189 Roma
www.teatrociakroma.it
info@teatrociakroma.it
Per info e prenotazioni 06.33249268

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