“IL GIUOCATORE” DI CARLO GOLDONI

AL SALA UMBERTO CON L’ORIGINALE ADATTAMENTO E LA REGIA DI ROBERTO VALERIO

SALVATORE SCIRE' 11/04/2024
VISTO E RECENSITO
il giuocatoreRoma. Al Sala Umberto di Roma è in scena già dal 4 aprile uno spettacolo di grande spessore: stiamo parlando della famosa commedia Il Giuocatore  di Carlo Goldoni, nell’adattamento e regia di Roberto Valerio.

Chi ci segue, avrà già letto la presentazione da noi già pubblicata il 3 aprile, in cui spiegavamo la curiosa genesi di questo lavoro e ne accennavamo la trama. Quindi, non ci ripetiamo.

Ci piace, invece, parlare della interessante messa in scena: va dato atto a  Roberto Valerio di aver messo in piedi un’ottima versione di questo lavoro goldoniano, nel quale si fondono toni drammatici e momenti di forte comicità. L’autore veneziano in questa commedia ci propone importanti valutazioni e riflessioni di ordine morale, mirando volutamente a fare satira impietosa su un certo modo di vivere del  “giocatore” incallito, il quale, ormai schiavo del vizio, si rivela tutto sommato un individuo fragile, vittima del suo stile di vita: dissoluto, vizioso, bugiardo, ingannatore e al tempo stesso affascinante ammaliatore, con più donne che se lo contendono.

Ed in questo, è bravissimo Alessandro Averone, che nel ruolo di Florindo ci regala un personaggio dalle molte sfaccettature, capace di passare da sprazzi di brillante vivacità e momenti di drammatica disperazione.

Goldoni svela anche un aspetto secondario ma non meno drammatico: l’idea del suicidio che si impossessa di alcuni giocatori seriali ridotti sul lastrico, e che pertanto pensano a farla finita, gettandosi nelle acque torbide della laguna.il giuocatore

Una piacevole nota di colore, invece, viene da Nicola Rignanese che veste i panni di Pancrazio (il servo di Florindo) e che costruisce un personaggio fortemente brillante e versatile, esibendosi comicamente addirittura in una specie di Khasashok per salvare una situazione a rischio!

Non solo, ma uno dei momenti più gustosi è costituito dal tango Por una cabeza (celebre successo di Carlos Gardel), che Pancrazio balla con la vecchia e ricca zia Gandolfa (di cui Pancrazio è da tempo invaghito), ruolo brillantemente interpretata da Alvia Reale. Impeccabile nei panni di di Rosaura, la promessa sposa di Florindo, è Mimosa Campironi: di lei abbiamo apprezzato anche notevoli doti musicali: non a caso, sono sue anche le musiche originali.

Bella e incisiva l’interpretazione di Davide Lorino nel ruolo di Pantalone, il padre di Rosaura. Complimenti, infine, a tutto il resto della compagnia: Roberta Rosignoli che dà vita al personaggio di Beatrice, Massimo Grigò  ossia il giocatore che sbuca ovunque e che simboleggia la tentazione, e

Mario Valiani nel doppio ruolo del giocatore forestieroTiburzio e di cameriere della signorina Rosaura. A tale proposito, risulta molto carina la scena in cui i due giocatori (in realtà due bari truffatori) sbucano da due finestrelle e alleggeriscono degli ultimi soldi il malcapitato Florindo.

La regia è certamente all’altezza della situazione. Non è semplice proporre Goldoni in chiave apparentemente moderna, mantenendone intatte le caratteristiche linguistiche e soprattutto il messaggio etico.

Come ci spiega Roberto Valerio, “Goldoni si era proposto infatti il compito di rappresentare un “teatro esemplare” che “svegliasse” dalla fascinazione del gioco. E parlava, come sempre per il più umanista dei drammaturghi, per esperienza personale: egli stesso, confessa nella prefazione dell’edizione a stampa, aveva sperimentato sulla propria pelle “le pessime conseguenze di questo affannoso piacere”, frequentatore assiduo dei Ridotti, locali annessi ai teatri specifici per i vari tipi di gioco, diffusissimi nella Venezia del Settecento.”

Piacevoli e gradite le trovate dell’hula-op, del tango, così come il momento del valzer finale, delicato e arioso, a suggellare la catarsi del protagonista e il lieto fine caratterizzato da una doppia cerimonia nuziale! Nel complesso, molto attenta la cura ai pur dettagli minimi, grazie anche alle scene e costumi di Guido Fiorato.

Ricordiamo infine l’importante contributo del disegno luci, curato da Emiliano Pona.

La produzione è dei Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale.
Certamente uno spettacolo da vedere!

Salvatore Scirè
 
Fino al 14 aprile 2024
SALA UMBERTO Via della Mercede, 50, 00187 Roma
Info:  06.87606075 - prenotazioni@salaumberto.com
biglietti da 34,00€ a 20,00€ disponibili su www.salaumberto.com

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