“NON CI FACCIAMO RICONOSCERE” di ALESSANDRO MANCINI E FALAGUASTA

SUCCESSO AL VITTORIA DEL MONOLOGO CON MUSICHE INTERPRETATO DA MARCO FALAGUASTA

SALVATORE SCIRE' 19/04/2024
VISTO E RECENSITO
FALAGUASTARoma. E’ in scena al Teatro Vittoria di Roma  Marco Falaguasta con il suo pregevole monologo  “Non ci facciamo riconoscere”, un testo originale e divertente scritto dallo stesso Falaguasta, e da Alessandro Mancini.

In realtà, si tratta di uno spettacolo totalmente rinnovato rispetto alla prima versione, stavolta reso ancora più interessante dalla presenza in scena di una cantante, Eleonora Segaluscio, la quale canta (dal vivo!) alcune belle canzoni, tra cui I figli delle stelle e Il mio canto libero.

Prodotto da Nicola Canonico per la GOOD MOOD, lo spettacolo, in scena nei più importanti teatri ormai da due anni, sta riscuotendo successo in ogni parte d’Italia e proseguirà la sua soddisfacente tournée fino a giugno. Vi possiamo anticipare comunque un nuovo spettacolo dalla prossima stagione! Non aggiungiamo altro.

Veniamo ora al nostro monologo, in scena al Teatro Vittoria fino al 21 aprile 2024.

Il titolo si rifà a una frase nata negli anni ‘70, ‘80, ’90: un modo di dire che prese piede in quegli anni che rappresentavano in qualche modo un distacco e comunque una forte discrasia tra due generazioni: quella in qualche modo interessata o toccata dalla Seconda Guerra mondiale e quella dei rispettivi figli, nati in epoca di boom economico. Come si può immaginare non tutti viaggiavano alla stessa velocità e quindi coloro che per disponibilità, per posizione sociale, per cultura o altra motivazione, frequentando ambienti più “in” intimavano ai figli “nun se famo riconosce”, detta alla romana.

Marco Falaguasta parte addirittura dai nonni, i quali per primi gli impartivano il consiglio suddetto, che tradotto in pratica significava: comportatevi meglio, altrimenti facciamo brutta figura!

E lo fa alla sua maniera, da granda affabulatore, da attore di vasta esperienza capace di essere serio e ironico, spesso comico, capace di intrattenere piacevolmente e di strappare grandi risate alla platea.

Uno spettacolo costruito in modo intelligente, in quanto Marco Falaguasta ne trae il pretesto per raccontare piacevolmente frammenti importanti di storia del secolo scorso, che comprendono i mutamenti sociali, il sequestro Moro, le Brigate Rosse, le proteste studentesche. Il racconto, peraltro, ha il pregio di prendere spunto dalle sue esperienze personali, prima da ragazzo, poi da adolescente e quindi da giovanotto ormai maturo. E allora, sempre evocando la speranza di un domani migliore che pervadeva quegli anni, ne vengono fuori dei quadretti veramente gustosi e divertenti. Ne citiamo alcuni, come l’acquisto di un I-phone, la sua “prima volta”! (capita a tutti, prima o poi!), la colonscopia, l’acquisto di un paio di Clark; tutti spunti che spesso diventano irresistibili!

Una frase del nonno viene spesso ripetuta come un mantra: “le domande migliori sono quelle che non ci hanno una risposta” (un modo arguto per evitare risposte imbarazzanti).

Lo spettacolo è arricchito da una scenografia semplice ma efficace: uno schermo sullo sfondo, dove vengono proiettate foto e video, e palloni bianchi sospesi a diverse altezze: e al centro un Marco, che affascina e diverte.

Complimenti a Eleonora Segaluscio una giovane cantante, dotata di una bellissima voce e capace di intensa espresività.

Nel complesso, quindi, uno spettacolo di livello, che certamente vale la pena andare a vedere!

Evviva IL TEATRO! Con la maiuscola!
 
Salvatore Scirè 
 
fino al 21 aprile 2024
Teatro Vittoria
Piazza S.Maria Liberatrice 10 – Roma (Testaccio)
Info: 06.5740170 – 06.5740598   
www.teatrovittoria.it
 

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