“IN OGNI VITA LA PIOGGIA DEVE CADERE” CON LEO GULLOTTA

LA PIÈCE È STATA SCRITTA DA FABIO GROSSI CHE LA INTERPRETA INSIEME AL GRANDE ATTORE

SALVATORE SCIRE' 01/02/2024
VISTO E RECENSITO
leo gullottaRoma. Al Teatro Parioli di Roma è andato in scena lo scorso weeekend uno spettacolo delicato, intenso e affascinante: stiamo parlando dell’atto unico “In ogni vita la pioggia deve cadere” , che ha visto sul palcoscenico  Leo Gullotta e Fabio Grossi, il quale ha scritto il testo e lo ha diretto.  

Una storia di vita, di due persone che condividono ogni attimo, ogni sensazione, nel contesto degli anni fine Novanta, quando ancora non esistevano diritti per le coppie “arcobaleno”.

Papi è più grande, rispetto a Piercarlo. La casa è il loro punto di riferimento affettivo ed anche una ragione di vita per entrambi. Però, vista l’età che comincia ad avanzare, i due pensano pure a eventi che possono stravolgere la vita di chiunque: la pioggia, una pioggia figurata, appunto, che potrebbe cadere in un qualsiasi momento, mandando gambe all’aria un menage collaudato e basato sull’amore reciproco.

Non a caso, Piercarlo, 10 anni più giovane, si preoccupa della salute di Papi, un po’ troppo goloso di dolciumi, specialmente delle “palle di cocco”. Papi invece si sente un po’ messo all’oscuro da certe iniziative inspiegabili di Piercarlo. E poi si capirà perché: “la pioggia” è in arrivo, infatti: Piercarlo si scopre gravemente malato, con appena 6 mesi di vita: proprio lui, quello più giovane, quello che si preoccupava della salute di Papi. Messo alle strette, rivela la brutta notizia al compagno di vita e insieme cercano di affrontare la nuova triste realtà: in qualche modo cercano di ripararsi da questa “pioggia”, sopraggiunta inopinatamente a sconvolgere le loro vite.

Purtroppo, gli eventi precipitano e Papi non reggerà all’inattesa e violenta pioggia. Però, la pièce si chiude con la speranza che la vita continui in un'altra dimensione. Non riveliamo altro, perché lo spettacolo sicuramente ritornerà e un minimo di suspense non guasta.

Il lavoro è risultato assai elegante e scorrevole. E’ riuscito a trattare una tematica importante e complessa, senza rinunciare a condire il tutto con manciate di ironia sparse qua e là.

Leo Gullotta ci ha regalato un personaggio di grande spessore, Papi, che sa essere riflessivo, tenero, appassionato, ma anche brillante. Papi, che nel finale cederà psicologicamente al dolore e troverà comunque una soluzione confacente. Anche Fabio Grossi, nel ruolo di Giancarlo, ha saputo creare una figura di grande acume, capace di affrontare serenamente anche il peggio.

Il testo si lascia seguire agevolmente, evitando eccessi di ogni tipo, restando comunque composto ed elegante, accompagnando lo spettatore verso un epilogo inatteso.

Fondamentale l’apporto delle musiche di scena, composte da quel bravissimo musicista che risponde al nome di Germano Mazzocchetti: ritmi e melodie spesso ispirate ad atmosfere di Oltreoceano.

Pregevole e raffinata la scenografia curata da Alessandri Chiti, con la grande vetrata sul fondo dove alla fine la pioggia scenderà con grande effetto teatrale. Ben si associa al disegno luci di Umile Vainieri.
In definitiva, uno spettacolo di grande livello, che ben si inserisce nella Stagione del Teatro Parioli, che si sta imponendo sempre di più come qualificata presenza nel panorama artistico capitolino.
 
DI SALVATORE SCIRÈ
 
Teatro Parioli
Via G.Borsi 20 - Roma
info 06/5434851
www.ilparioli.it

Articoli SPETTACOLO

Contattaci