RISPETTO PER TUTTI GLI ANIMALI. INCONTRO CON GIANCARLO DE SALVO PRESIDENTE DI O.R.A.
“E’ GIUNTA L’ORA DI CONSIDERARE GLI ANIMALI COME ESSERI SENZIENTI, CAPACI DI SENTIMENTI E PORTATORI DI DIRITTI, PARI ALL’UOMO”
di Alma Daddario
29/08/2020
Le interviste di Alma
Roma. Si chiamava Yoga l’orsa ospite del Parco Nazionale d’Abruzzo, scomparsa qualche tempo fa. Era l’orsa che ha ispirato il simbolo del movimento “Ora – Rispetto per tutti gli animali”. Yoga aveva 30 anni, un’età importante soprattutto di questi tempi, in cui tante creature, come orsi e lupi, sono bersaglio strumentale di una persecuzione insensata da parte dell’uomo. La ricorda Giancarlo De Salvo, presidente e fondatore del movimento, che quest’anno presenterà i suoi candidati alle elezioni regionali e comunali di cui scade il mandato a fine anno. “Ho conosciuto personalmente Yoga durante le mie visite al Parco Nazionale.
Era un’orsa intelligente e giocherellona, molto curiosa. A volte si spingeva oltre i confini del Parco, in scorribande fatte per gioco o per procurarsi qualche ghiottoneria mangereccia. Veniva ricondotta indietro, altre volte da sola tornava alla Camosciara. Una volta, mentre ero fermo in macchina all’interno di un percorso consentito, si è avvicinata infilando la testa attraverso il finestrino aperto.
Ci siamo guardati fisso negli occhi, ed è stato come consolidare un’amicizia speciale. Da allora l’ho incontrata più volte, e lei mi riconosceva sempre. L’ultima volta è stato proprio alla Camosciara. La tristezza per la sua scomparsa è grande, mitigata solo dal ricordo di aver condiviso con un essere speciale meravigliosi momenti nella natura. Sarà per sempre la nostra guida, immortalata nel logo del nostro movimento”.
D - Quando è nata l'idea di istituire un movimento per la difesa dei diritti degli animali, e perchè “Ora-rispetto per tutti gli animali” si configura come movimento e non come partito politico ?
R - Ho deciso nel 2017, perché mi sono reso conto che per poter smuovere l’inerzia e operare a salvaguardia e tutela di animali ed ambiente, occorreva un impegno concreto.
Ho pensato così di iniziare a materializzare le mie idee, creando il Movimento ORA RISPETTO PER TUTTI GLI ANIMALI, slegato da qualsiasi logica, orientamento politico, o corrente di pensiero già esistente. Abbiamo dato vita a un quarto polo, svincolato da ogni sistema partitico. Il mio obiettivo primario è quello di entrare nelle sedi istituzionali per ridiscutere e mutare le leggi vigenti, incrementando l’attenzione dell’opinione pubblica e la sensibilità popolare legato a tematiche importanti quali: le pene su maltrattamenti, abusi, animalicidi. Altro intento è quello di eliminare la caccia, la sperimentazione sugli animali e la vivisezione, eliminare gli allevamenti intensivi, senza dimenticare argomenti che riguardano il benessere di tutti come: contrastare il disboscamento, tutelare l’ambiente e la biodiversità.
Siamo scesi in campo, battezzando il nostro movimento con la partecipazione alle elezioni politiche 2018 e le elezioni europee 2019: in entrambi i casi non abbiamo raggiunto, per poche centinaia di firme, le 160.000 richieste.
Ma anche queste esperienze si sono rivelate costruttive e ci hanno insegnato molto, mantenendo un impegno rinnovato e fortificato, portandoci ad una crescita esponenziale per il raggiungimento degli obiettivi prestabiliti.
D - Gli allevamenti intensivi, presenti soprattutto al nord del nostro Paese, ultimamente sono stati oggetto di inchieste che hanno evidenziato situazioni drammatiche di maltrattamento e incuria. Andrebbero modificati o eliminati del tutto ?
R Gli allevamenti intensivi andrebbero chiusi nell’immediato, sia per i maltrattamenti che subiscono gli animali, sia per le discutibili condizioni igieniche, e sia perché, come ampiamente dimostrato, sono la prima fonte di inquinamento al mondo. Al nord sono anche un rischio per l’agricoltura, proprio per i liquami che vengono sversati in quelle zone.
D - Altra piaga non solo italiana : il randagismo, generato dal malcostume del fenomeno dell'abbandono soprattutto in periodi come questo. Si tratta di un problema antico, dovuto a una cultura antropocentrica, come si potrebbe arginare, attraverso pene e sanzioni, con l'educazione a partire dalle scuole e dalle famiglie ?
R - Il randagismo innanzitutto si potrebbe risolvere con le sterilizzazioni, dove i Comuni hanno fondi destinati a questo che troppo spesso non vengono utilizzati per incuria. Sicuramente l’inasprimento delle pene e sanzioni sull’abbandono e il maltrattamento sarebbe un utile deterrente, e così un’educazione al rispetto degli animali e dell’ambiente che parta dalle scuole, portando anche le famiglie alla sensibilizzazione su animali e temi ambientali.
D - Il rispetto per gli animali coinvolge direttamente anche una maggiore attenzione per l'ambiente. Quali iniziative state promuovendo a questo proposito ?
R – Uno dei punti fondamentali del nostro programma riguarda proprio l’ambiente. Le iniziative in essere sono molte, tutte mirate a proporre comportamenti più responsabili, sia da parte dei comuni cittadini che delle istituzioni, per non violentare la natura, per esempio con disboscamenti e cementificazione selvaggia, abolire la caccia, introdurre il rispetto per l’ambiente nei programmi scolastici, promuovere un’agricoltura priva di pesticidi che privilegi la biodiversità, e molto altro. Ma per poter raggiungere un livello di fattibilità concreta e non solo propositiva, occorre entrare nelle istituzioni, partendo dai piccoli Comuni, nelle Regioni, per entrare infine dove vengono discusse le leggi per migliorarle, apportare modifiche, e questo sia a livello nazionale che europeo.
D – In alcune regioni italiane è partita la stagione della caccia. Una delle scuse millantate da questa attività che alcuni definiscono “sportiva” è l'utilità per ridimensionare l'esubero di alcune specie, come cinghiali, cervi, per non parlare dei lupi accusati di fare razzie creando danni ai pastori. Cosa ne pensa ?
R – Paradossalmente rimpiango la caccia di 30 anni fa, consentita solo per tre mesi all’anno. La caccia di selezione oggi, è praticabile tutto l’anno. Questo non consente alla natura di avere una tregua, alle specie di riprodursi, e oltretutto è una scusa vile. Il fatto che alcune specie vengono spacciate per dannose, come ad esempio lupi, volpi, orsi e cinghiali, è dovuto alla distruzione dell’habitat di questi animali, deprivati di territorio e di cibo per la cementificazione selvaggia, l’uso massiccio di pesticidi in agricoltura, e l’aumento di territori destinati agli allevamenti intensivi. Oltretutto in alcune regioni si sta promuovendo una caccia tribale, utilizzando archi e frecce, un modo crudele di provocare la morte in modo lento e doloroso. E’ un ritorno indietro indegno di una società civile, altamente diseducativo per le nuove generazioni. La natura non ha bisogno della caccia per ristabilire equilibri tra le specie. La natura sa come mantenere gli equilibri, e ogni animale ha una sua ragione d’essere. Il disastro è dovuto alle attività umane, invasive e inquinanti. E’ bene che l’uomo rifletta seriamente su questo, ne va anche del suo benessere oltre che della vita sulla terra. Ma questo purtroppo non è stato recepito dai chi ci ha governato e da chi ci governa attualmente, e i partiti politici hanno le loro responsabilità, vanno “svegliati”. Noi ci siamo anche per questo.
D – Ritenete utile come movimento, colloquiare o realizzare programmi in sinergia con altri Paesi dell'Unione Europea ?
R – Certamente. La nostra visione è internazionale, non può essere altrimenti. Stiamo aprendo sezioni in Europa, in America, e attualmente stiamo operando per aprirne una anche in Amazzonia. Quello che accade in una qualsiasi parte del mondo ci riguarda tutti, le mutazioni climatiche sono un esempio. Condividere progetti e favorire azioni sinergiche è importante, oggi più che mai, per sensibilizzare l’opinione pubblica, e spronare i governi ad agire, anziché procrastinare decisioni che potrebbero rendere la vita ancora più difficile sul nostro pianeta nell’immediato futuro, sia per gli animali che per gli umani.
Proprio in questi giorni un primo traguardo è stato raggiunto: per la prima volta un movimento apartitico a tutela degli animali e dell’ambiente è stato ammesso alle elezioni regionali. Si parte dalla Liguria, con l’augurio che sia un primo passo in un percorso di successi.
“Il nostro amore per gli animali si misura dai sacrifici che siamo pronti ad affrontare per loro”,
affermava il grande scienziato Konrad Lorenz.
Era un’orsa intelligente e giocherellona, molto curiosa. A volte si spingeva oltre i confini del Parco, in scorribande fatte per gioco o per procurarsi qualche ghiottoneria mangereccia. Veniva ricondotta indietro, altre volte da sola tornava alla Camosciara. Una volta, mentre ero fermo in macchina all’interno di un percorso consentito, si è avvicinata infilando la testa attraverso il finestrino aperto.
Ci siamo guardati fisso negli occhi, ed è stato come consolidare un’amicizia speciale. Da allora l’ho incontrata più volte, e lei mi riconosceva sempre. L’ultima volta è stato proprio alla Camosciara. La tristezza per la sua scomparsa è grande, mitigata solo dal ricordo di aver condiviso con un essere speciale meravigliosi momenti nella natura. Sarà per sempre la nostra guida, immortalata nel logo del nostro movimento”.
D - Quando è nata l'idea di istituire un movimento per la difesa dei diritti degli animali, e perchè “Ora-rispetto per tutti gli animali” si configura come movimento e non come partito politico ?
R - Ho deciso nel 2017, perché mi sono reso conto che per poter smuovere l’inerzia e operare a salvaguardia e tutela di animali ed ambiente, occorreva un impegno concreto.
Ho pensato così di iniziare a materializzare le mie idee, creando il Movimento ORA RISPETTO PER TUTTI GLI ANIMALI, slegato da qualsiasi logica, orientamento politico, o corrente di pensiero già esistente. Abbiamo dato vita a un quarto polo, svincolato da ogni sistema partitico. Il mio obiettivo primario è quello di entrare nelle sedi istituzionali per ridiscutere e mutare le leggi vigenti, incrementando l’attenzione dell’opinione pubblica e la sensibilità popolare legato a tematiche importanti quali: le pene su maltrattamenti, abusi, animalicidi. Altro intento è quello di eliminare la caccia, la sperimentazione sugli animali e la vivisezione, eliminare gli allevamenti intensivi, senza dimenticare argomenti che riguardano il benessere di tutti come: contrastare il disboscamento, tutelare l’ambiente e la biodiversità.
Siamo scesi in campo, battezzando il nostro movimento con la partecipazione alle elezioni politiche 2018 e le elezioni europee 2019: in entrambi i casi non abbiamo raggiunto, per poche centinaia di firme, le 160.000 richieste.
Ma anche queste esperienze si sono rivelate costruttive e ci hanno insegnato molto, mantenendo un impegno rinnovato e fortificato, portandoci ad una crescita esponenziale per il raggiungimento degli obiettivi prestabiliti.
D - Gli allevamenti intensivi, presenti soprattutto al nord del nostro Paese, ultimamente sono stati oggetto di inchieste che hanno evidenziato situazioni drammatiche di maltrattamento e incuria. Andrebbero modificati o eliminati del tutto ?
R Gli allevamenti intensivi andrebbero chiusi nell’immediato, sia per i maltrattamenti che subiscono gli animali, sia per le discutibili condizioni igieniche, e sia perché, come ampiamente dimostrato, sono la prima fonte di inquinamento al mondo. Al nord sono anche un rischio per l’agricoltura, proprio per i liquami che vengono sversati in quelle zone.
D - Altra piaga non solo italiana : il randagismo, generato dal malcostume del fenomeno dell'abbandono soprattutto in periodi come questo. Si tratta di un problema antico, dovuto a una cultura antropocentrica, come si potrebbe arginare, attraverso pene e sanzioni, con l'educazione a partire dalle scuole e dalle famiglie ?
R - Il randagismo innanzitutto si potrebbe risolvere con le sterilizzazioni, dove i Comuni hanno fondi destinati a questo che troppo spesso non vengono utilizzati per incuria. Sicuramente l’inasprimento delle pene e sanzioni sull’abbandono e il maltrattamento sarebbe un utile deterrente, e così un’educazione al rispetto degli animali e dell’ambiente che parta dalle scuole, portando anche le famiglie alla sensibilizzazione su animali e temi ambientali.
D - Il rispetto per gli animali coinvolge direttamente anche una maggiore attenzione per l'ambiente. Quali iniziative state promuovendo a questo proposito ?
R – Uno dei punti fondamentali del nostro programma riguarda proprio l’ambiente. Le iniziative in essere sono molte, tutte mirate a proporre comportamenti più responsabili, sia da parte dei comuni cittadini che delle istituzioni, per non violentare la natura, per esempio con disboscamenti e cementificazione selvaggia, abolire la caccia, introdurre il rispetto per l’ambiente nei programmi scolastici, promuovere un’agricoltura priva di pesticidi che privilegi la biodiversità, e molto altro. Ma per poter raggiungere un livello di fattibilità concreta e non solo propositiva, occorre entrare nelle istituzioni, partendo dai piccoli Comuni, nelle Regioni, per entrare infine dove vengono discusse le leggi per migliorarle, apportare modifiche, e questo sia a livello nazionale che europeo.
D – In alcune regioni italiane è partita la stagione della caccia. Una delle scuse millantate da questa attività che alcuni definiscono “sportiva” è l'utilità per ridimensionare l'esubero di alcune specie, come cinghiali, cervi, per non parlare dei lupi accusati di fare razzie creando danni ai pastori. Cosa ne pensa ?
R – Paradossalmente rimpiango la caccia di 30 anni fa, consentita solo per tre mesi all’anno. La caccia di selezione oggi, è praticabile tutto l’anno. Questo non consente alla natura di avere una tregua, alle specie di riprodursi, e oltretutto è una scusa vile. Il fatto che alcune specie vengono spacciate per dannose, come ad esempio lupi, volpi, orsi e cinghiali, è dovuto alla distruzione dell’habitat di questi animali, deprivati di territorio e di cibo per la cementificazione selvaggia, l’uso massiccio di pesticidi in agricoltura, e l’aumento di territori destinati agli allevamenti intensivi. Oltretutto in alcune regioni si sta promuovendo una caccia tribale, utilizzando archi e frecce, un modo crudele di provocare la morte in modo lento e doloroso. E’ un ritorno indietro indegno di una società civile, altamente diseducativo per le nuove generazioni. La natura non ha bisogno della caccia per ristabilire equilibri tra le specie. La natura sa come mantenere gli equilibri, e ogni animale ha una sua ragione d’essere. Il disastro è dovuto alle attività umane, invasive e inquinanti. E’ bene che l’uomo rifletta seriamente su questo, ne va anche del suo benessere oltre che della vita sulla terra. Ma questo purtroppo non è stato recepito dai chi ci ha governato e da chi ci governa attualmente, e i partiti politici hanno le loro responsabilità, vanno “svegliati”. Noi ci siamo anche per questo.
D – Ritenete utile come movimento, colloquiare o realizzare programmi in sinergia con altri Paesi dell'Unione Europea ?
R – Certamente. La nostra visione è internazionale, non può essere altrimenti. Stiamo aprendo sezioni in Europa, in America, e attualmente stiamo operando per aprirne una anche in Amazzonia. Quello che accade in una qualsiasi parte del mondo ci riguarda tutti, le mutazioni climatiche sono un esempio. Condividere progetti e favorire azioni sinergiche è importante, oggi più che mai, per sensibilizzare l’opinione pubblica, e spronare i governi ad agire, anziché procrastinare decisioni che potrebbero rendere la vita ancora più difficile sul nostro pianeta nell’immediato futuro, sia per gli animali che per gli umani.
Proprio in questi giorni un primo traguardo è stato raggiunto: per la prima volta un movimento apartitico a tutela degli animali e dell’ambiente è stato ammesso alle elezioni regionali. Si parte dalla Liguria, con l’augurio che sia un primo passo in un percorso di successi.
“Il nostro amore per gli animali si misura dai sacrifici che siamo pronti ad affrontare per loro”,
affermava il grande scienziato Konrad Lorenz.