“NON SI UCCIDONO COSI’ ANCHE I CAVALLI?”, LA MARATONA DI BALLO LUNGA QUANTO LA VITA

SPETTACOLARE MESSINSCENA, SETTE COPPIE DI BALLERINI IN SCENA PIÙ UNO STRAORDINARIO GIUSEPPE ZENO

di Vito Bruschini 28/09/2018
Visto e recensito
ROMA. Il teatro è sempre più debitore del cinema, almeno il teatro cosiddetto “leggero”. Lo scorso anno Giancarlo Fares, regista e adattatore dei testi, aveva messo in scena “Le Bal. L’Italia balla dal 1940 al 2001”, prendendo spunto dal film “Ballando Ballando” del 1983 di Ettore Scola.

non si uccidono così anche i cavalli?A distanza di un anno, per bissare il grande successo di Le Bal, Fares torna con una proposta simile basata sull’omonimo film di Sydney Pollack del 1969. Siamo negli anni della Grande depressione americana, la crisi ha portato molti imprenditori al suicidio e le classi medie sull’orlo della disperazione. Fame e carestia sono gli spettri che dominano le giornate dei cittadini. Per risolvere i problemi economici nascono le maratone di ballo. Si balla ventiquattro ore su ventiquattro a oltranza, fino allo sfinimento. In palio l’ambito premio in denaro. Nel corso della maratona avremo avuto modo di conoscere i drammi personali dei ballerini. Vince la coppia che rimane in piedi, quando tutte le altre si saranno arrese alla stanchezza. Questo il film.

La trasposizione sul palcoscenico ha decontestualizzato l’azione, i ballerini danzano per avere vitto e alloggio gratuiti per qualche giorno, ma anche con la speranza di essere visti e scelti da qualche regista o produttore ed entrare nello showbiz per raggiungere il tanto agognato successo. Inizia così la lunga maratona.

In questo spettacolo però non avremo modo di appassionarci alle vicende delle varie coppie (e questo è un po’ il limite della commedia). Tutto lo show è incentrato sulle loro performance danzanti e sull’organizzatore che, come un carnefice, le conduce vorticosamente e implacabilmente al patibolo. Lui è un eccezionale Giuseppe Zeno che fa da contrappunto ai numeri dei ballerini. Gli fa il controcanto l’intensa Sara Valerio, che forma una delle coppie dei concorrenti, la quale commenta con toni drammatici questa assurda corsa verso il successo.

Il successo di questo spettacolo è assicurato dalla bravura dei quattordici ragazzi e ragazze che danno vita alla maratona. Il dinamismo, la fisicità, le performance individuali dei giovani ballerini lasciano sbalorditi. Sono tutti bravissimi e tutti allo stesso livello di eccellenza. I loro nomi sono (in rigoroso ordine alfabetico): Donato Altomare, Brian Boccuni, Alberta Cipriani, Giancarlo Commare, Vittoria Galli, Alessandro Greco, Salvatore Langella, Elisa Lombardi, Maria Lomurno, Matteo Milani, Pierfrancesco Scannavino, Lucina Scarpolini, Viviana Simone. Di Giuseppe Zeno abbiamo parlato e così anche della brava Sara Valerio.

La regia di Giancarlo Fares è davvero strepitosa: riuscire a imbrigliare 14 puledri impazziti non dev’essere stato facile. Sul palco ognuno ha una sua dimensione, una propria accurata caratterizzazione. Alcune trovate sceniche poi sono davvero notevoli.

Le coreografie di Manuel Micheli, soprattutto nel primo quadro, sono riuscite ad emozionarci.

Le musiche, molto ritmiche e swingate, sono eseguite dal vivo dal Piji Electroswing Project, diretto da Piji che ha anche composto i brani in stile swing, elettro-swing e jazz manouche. Molto bello il brano che prende il titolo stesso della commedia.

Insomma uno spettacolo che, coloro che amano il ballo, non dovranno assolutamente perdere.

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