MARCO FALAGUASTA, DA REGISTA A COMMEDIOGRAFO E ORA PERSINO ROMANZIERE
La TV mi ha dato la popolarità, ma il teatro è nel mio cuore
Intervista di Salvatore Scirè
20/02/2018
Personaggi
ROMA - Marco Falaguasta è un commediografo, regista ed attore a tutto campo: formatosi sul palcoscenico, in questi ultimi anni ha raggiunto la notorietà presso il grande pubblico grazie alla televisione, a partire da ‘Cento Vetrine’, fino alle serie TV tra cui ‘Orgoglio’, ‘Provaci ancora Prof’, ‘Il Restauratore’ e ‘Il bene e il male’.
Dopo il successo riportato di recente al Teatro Golden, con lo spettacolo NON SI BUTTA NIENTE, Marco Falaguasta ha deciso di farne un libro, presentato proprio in questi giorni. Ci è sembrato carino fare quattro chiacchiere a tutto campo con lui.
Da avvocato ad attore e non solo: quando è scattata la molla?
“Da subito! Nel senso che già a 14-15 anni, sebbene non avessi ancora messo a fuoco, sapevo che avrei voluto fare questo nella vita. Qualcosa che avesse a che fare con la comunicazione. Prima ho seguito il binario tradizionale, la laurea in legge, la professione di avvocato, svolta dal 1996 al 2001, però ho sempre affiancato l’attività teatrale. Poi ho dovuto compiere una scelta definitiva, per non fare male l’una e l’altra cosa.”
C’è stato un incontro con qualcuno che ha influito sulla scelta?
“La persona più importante è stato Fiorenzo Fiorentini: lui aveva una profonda cultura e grande sensibilità sociale; e fu proprio lui a dirmi: ‘fai l’attore, avremo un bravo attore in più e uno dei tanti avvocati in meno!’”
Teatro, cinema, TV: quale genere ti sta più nel cuore?
“Sicuramente il teatro; amare il teatro è come amare una donna che ti sta lontana, è un amore tormentato, con tante difficoltà; il teatro è difficile, ha tante complicazioni ma è la cosa che più mi piace fare in assoluto. Cinema e TV ti danno enormi soddisfazioni, mi hanno dato la popolarità, quella che poi ti consente di riempire il teatro, ma in teatro sei tu, sulle tavole del palcoscenico, con la tua componente emotiva: insomma, a teatro deve essere ‘bona la prima’!”
Che effetto ti fa, a te regista, essere diretto da altri, ad esempio in TV?
“E’ una grande opportunità: ho avuto il privilegio di essere diretto da grandi registi come Enrico Oldoini, Stefano Reali, Giorgio Capitani – anche se ciascuno diverso dall’altro, e con metodi differenti - e devo dire che quando non capivo qualcosa, con loro è sempre stato possibile confrontarsi e i risultati di quel confronto io me li porto appresso, vanno ad arricchire la mia esperienza di regista.”
Marco Falaguasta autore e commediografo: quali sono le tematiche che ti piace trattare maggiormente quando scrivi?
“Mi piace il tema della scelta; la vita è fatta di scelte, dalle cose più banali a quelle più importanti. Il momento della scelta è come quando il rigorista deve scegliere da che parte tirare L’uomo che sceglie è un aspetto estremamente interessante, ma non sempre si sceglie bene e adesso sto mettendo in scena proprio una commedia (Tutta colpa della felicità) che racconta gli effetti della scelta, la quale viene a sua volta messa in discussione: insomma, devi rispondere a te stesso.”
Ma tu giocavi a pallone da ragazzo, visto che se ne parla spesso, anche nei tuoi titoli?
“Il calcio è stato uno dei miei sogni: da giovane ero molto bravo, anzi, sono stato molto vicino ad entrare nel mondo del calcio; forse non ci ho creduto abbastanza, ma il calcio è entrato nella mia vita come un ciclone e mi è rimasto dentro. Il calcio è una metafora della vita: in campo nonostante si stia in undici, in certi momenti sei tremendamente solo, soprattutto quando calci un rigore!”
Parliamo di Marco nel privato: nel poco tempo libero, ammesso che tu ne abbia, che cosa ti piace fare? Oltre che stare con i tuoi figli?
“Mi piace soprattutto stare a casa e fare sport, cosa che in qualche modo rientra nel mio lavoro di attore. Avendo io una fisicità particolare e rientrando in una certa tipologia di personaggi, tra i miei obblighi c’è quello di essere sempre in forma, altrimenti non sarei credibile. Mi assegnano sempre ruoli fisici. Quando non sono preso dal lavoro, me ne sto a casa con la famiglia e mi dedico a una nuova passione, quella di fare i dolci, la pasticceria: collaboro infatti con una pasticciera molto brava e di altissimo livello, che si chiama Michela Carbone. Insieme facciamo una specie di showroom assai particolare: lei racconta di come nasce un dolce ed io, in parallelo, di come nasce una storia. Lei parla degli ingredienti che usa per fare un dolce e io racconto gli ingredienti che uso per scrivere una commedia! E alla fine, ciascuno dei due dà un assaggio al pubblico, lei di un dolce e io di una commedia.”
E quando proprio non hai niente da fare?
“Guardo film, perché c’è sempre da imparare qualcosa”
I tuoi figli si chiamano Gaia e Edoardo.
“Gaia ha 12 anni ed è molto presa dalla sua passione per la danza, che coltiva con grande responsabilità, come lo studio in generale. Edoardo ha 7 anni ed è molto concentrato sul calcio, anzi, lo segue e lo pratica con grande passione; spesso vediamo insieme le partite e mi stupisce molto che lui fa delle considerazioni tecnico tattiche di assoluto livello, è molto arguto!”
Parliamo infine di tua moglie Alessia...
“La regina della mia vita! Io dico sempre che nella vita non mi metterebbe paura cambiare niente, all’infuori della moglie. Potrei cambiare lavoro, città, frequentazioni, ma non lei. Veramente un punto fermo della mia vita: una persona che mi ha insegnato l’accoglienza quando non mi sentivo accolto. Una persona che ha sempre creduto in me, che mi ha dimostrato passione, pazienza, perdono: e mi ha perdonato anche le mia tante assenze in certi momenti, a causa del mio lavoro: quante cene, quanti impegni sono andati a monte, quanti anniversari saltati: mi ha perdonato ogni cosa!”
Non ci resta che augurare buon lavoro a Marco Falaguasta
Dopo il successo riportato di recente al Teatro Golden, con lo spettacolo NON SI BUTTA NIENTE, Marco Falaguasta ha deciso di farne un libro, presentato proprio in questi giorni. Ci è sembrato carino fare quattro chiacchiere a tutto campo con lui.
Da avvocato ad attore e non solo: quando è scattata la molla?
“Da subito! Nel senso che già a 14-15 anni, sebbene non avessi ancora messo a fuoco, sapevo che avrei voluto fare questo nella vita. Qualcosa che avesse a che fare con la comunicazione. Prima ho seguito il binario tradizionale, la laurea in legge, la professione di avvocato, svolta dal 1996 al 2001, però ho sempre affiancato l’attività teatrale. Poi ho dovuto compiere una scelta definitiva, per non fare male l’una e l’altra cosa.”
C’è stato un incontro con qualcuno che ha influito sulla scelta?
“La persona più importante è stato Fiorenzo Fiorentini: lui aveva una profonda cultura e grande sensibilità sociale; e fu proprio lui a dirmi: ‘fai l’attore, avremo un bravo attore in più e uno dei tanti avvocati in meno!’”
Teatro, cinema, TV: quale genere ti sta più nel cuore?
“Sicuramente il teatro; amare il teatro è come amare una donna che ti sta lontana, è un amore tormentato, con tante difficoltà; il teatro è difficile, ha tante complicazioni ma è la cosa che più mi piace fare in assoluto. Cinema e TV ti danno enormi soddisfazioni, mi hanno dato la popolarità, quella che poi ti consente di riempire il teatro, ma in teatro sei tu, sulle tavole del palcoscenico, con la tua componente emotiva: insomma, a teatro deve essere ‘bona la prima’!”
Che effetto ti fa, a te regista, essere diretto da altri, ad esempio in TV?
“E’ una grande opportunità: ho avuto il privilegio di essere diretto da grandi registi come Enrico Oldoini, Stefano Reali, Giorgio Capitani – anche se ciascuno diverso dall’altro, e con metodi differenti - e devo dire che quando non capivo qualcosa, con loro è sempre stato possibile confrontarsi e i risultati di quel confronto io me li porto appresso, vanno ad arricchire la mia esperienza di regista.”
Marco Falaguasta autore e commediografo: quali sono le tematiche che ti piace trattare maggiormente quando scrivi?
“Mi piace il tema della scelta; la vita è fatta di scelte, dalle cose più banali a quelle più importanti. Il momento della scelta è come quando il rigorista deve scegliere da che parte tirare L’uomo che sceglie è un aspetto estremamente interessante, ma non sempre si sceglie bene e adesso sto mettendo in scena proprio una commedia (Tutta colpa della felicità) che racconta gli effetti della scelta, la quale viene a sua volta messa in discussione: insomma, devi rispondere a te stesso.”
Ma tu giocavi a pallone da ragazzo, visto che se ne parla spesso, anche nei tuoi titoli?
“Il calcio è stato uno dei miei sogni: da giovane ero molto bravo, anzi, sono stato molto vicino ad entrare nel mondo del calcio; forse non ci ho creduto abbastanza, ma il calcio è entrato nella mia vita come un ciclone e mi è rimasto dentro. Il calcio è una metafora della vita: in campo nonostante si stia in undici, in certi momenti sei tremendamente solo, soprattutto quando calci un rigore!”
Parliamo di Marco nel privato: nel poco tempo libero, ammesso che tu ne abbia, che cosa ti piace fare? Oltre che stare con i tuoi figli?
“Mi piace soprattutto stare a casa e fare sport, cosa che in qualche modo rientra nel mio lavoro di attore. Avendo io una fisicità particolare e rientrando in una certa tipologia di personaggi, tra i miei obblighi c’è quello di essere sempre in forma, altrimenti non sarei credibile. Mi assegnano sempre ruoli fisici. Quando non sono preso dal lavoro, me ne sto a casa con la famiglia e mi dedico a una nuova passione, quella di fare i dolci, la pasticceria: collaboro infatti con una pasticciera molto brava e di altissimo livello, che si chiama Michela Carbone. Insieme facciamo una specie di showroom assai particolare: lei racconta di come nasce un dolce ed io, in parallelo, di come nasce una storia. Lei parla degli ingredienti che usa per fare un dolce e io racconto gli ingredienti che uso per scrivere una commedia! E alla fine, ciascuno dei due dà un assaggio al pubblico, lei di un dolce e io di una commedia.”
E quando proprio non hai niente da fare?
“Guardo film, perché c’è sempre da imparare qualcosa”
I tuoi figli si chiamano Gaia e Edoardo.
“Gaia ha 12 anni ed è molto presa dalla sua passione per la danza, che coltiva con grande responsabilità, come lo studio in generale. Edoardo ha 7 anni ed è molto concentrato sul calcio, anzi, lo segue e lo pratica con grande passione; spesso vediamo insieme le partite e mi stupisce molto che lui fa delle considerazioni tecnico tattiche di assoluto livello, è molto arguto!”
Parliamo infine di tua moglie Alessia...
“La regina della mia vita! Io dico sempre che nella vita non mi metterebbe paura cambiare niente, all’infuori della moglie. Potrei cambiare lavoro, città, frequentazioni, ma non lei. Veramente un punto fermo della mia vita: una persona che mi ha insegnato l’accoglienza quando non mi sentivo accolto. Una persona che ha sempre creduto in me, che mi ha dimostrato passione, pazienza, perdono: e mi ha perdonato anche le mia tante assenze in certi momenti, a causa del mio lavoro: quante cene, quanti impegni sono andati a monte, quanti anniversari saltati: mi ha perdonato ogni cosa!”
Non ci resta che augurare buon lavoro a Marco Falaguasta