“L’OSPITE INATTESO”, DI AGATHA CHRISTIE

IN COLLABORAZIONE TRA IL CIAK E LO STABILE DEL GIALLO, CON LA TRADUZIONE ITALIANA DI EDOARDO ERBA

SALVATORE SCIRE' 04/03/2025
VISTO E RECENSITO
OSPITE INATTESOAl Teatro Ciak di Roma ha debuttato L’OSPITE INATTESO, un famoso capolavoro di Agatha Christie, la regina indiscussa del Giallo.

Abbiamo assistito con piacere a un lavoro di grande spessore, che nasce dall’incontro e dalla collaborazione fra il Teatro Ciak, appunto, e il Teatro Stabile del Giallo, una storica realtà che dal 1986 si fa portavoce di questo genere letterario (e teatrale) che annovera moltissimi appassionati e seguaci fedeli. 

L’apertura del sipario riserva un suggestivo effetto grazie alla piacevole scenografia, che raffigura gradevolmente l’interno di una classica villa inglese, o meglio gallese. E’ notte, fuori c’è una nebbia fittissima: qualcuno bussa alla porta-finestra che affaccia sul giardino, l’uomo trova l’infisso aperto ed entra, avvolto in evidenti nuvole di nebbia, si fa luce con una lampada e al centro della scena, su una sedia a rotelle, di spalle, scopre un uomo assassinato con un colpo alla testa. Dal buio, con una pistola in mano, spunta Laura, la padrona di casa, la quale gli confessa di aver appena ucciso il marito.

L’uomo, ospite inatteso e di nome Michael, cerca di calmarla e spiega la sua presenza con il fatto di essersi perso tra le nebbie della campagna gallese e di essere in cerca di un ricovero, essendo rimasta la sua auto impantanata nel fango. Sin dal primo momento, Michael capisce che la donna sta mentendo: copre forse qualcuno? E così la convince a non confessare il delitto alla polizia, che, sicuramente, saprà fare bene il suo lavoro e scoprirà il vero assassino. Anche se così non sarà, come vedremo. La polizia, infatti, non troverà sufficienti elementi, però alla fine, dopo una serie di impensabili colpi di scena, il vero assassino si paleserà agli occhi di Laura.

Ovviamente, subito dopo la scoperta del defunto, accorrono tutti i familiari e il personale in servizio. Nonostante il brutto tempo e la nebbia arriva anche la polizia, che si mette subito all’opera, interrogando e analizzando tracce e reperti.  Altro non aggiungiamo, ovviamente per non togliere il piacere di assistere dal vivo a un grande spettacolo.

Abbiamo voluto raccontare solo la scena iniziale, per rendere almeno in parte l’idea delle atmosfere e delle emozioni che la rappresentazione riesce a trasmettere all’attento pubblico.

“Attraverso dialoghi brillanti e personaggi enigmatici, L’Ospite Inatteso esplora temi universali come la giustizia, la verità e la fragilità dell’essere umano. Ambiguità, ombre e silenzi immergono lo spettatore in una trama avvincente e imprevedibile.”

Come in ogni giallo che si rispetti – e in quelli della grande Agatha Christie in particolare – tutti i personaggi hanno qualcosa da nascondere, o lasciano trapelare interessi più o meno di dubbia natura. Per questo sembrano quasi tutti sospettabili. Le trame si infittiscono, le tresche inconfessabili emergono alla luce, i desideri diventano pretese palesi, ora che il padrone di casa è morto: insomma, tutti possono essere ritenuti – a torto o a ragione – responsabili dell’uccisione di Richard Warwick.

La compagnia nel suo complesso si è rivelata di ottimo livello. Spiccano in particolare i protagonisti Martino Duane (nel ruolo di Michael Starkwedder), Linda Manganelli (nella parte di Laura, moglie del defunto Richard) e Angiola Baggi (la madre di Richard). Ma un grande plauso va a tutti gli altri interpreti: Miriam Spera, Stefano Quatrosi, Sergio Mancinelli, Guido Targetti, Leonardo Caneva,  (che vestono i panni della governante signorina Bennet, di Julian, un politico amico di famiglia, dell’infermiere Angell, dell’Ispettore Thomas e del Sergente Cadwallader).

Una speciale attenzione va al giovanissimo Michele Fasanelli, che interpreta il ruolo del fratello minore Jan Warwick.

Se tutta la compagnia è stata impeccabile, lo si deve anche al lavoro attento e puntuale della regista Anna Masullo, che ha saputo ricreare atmosfere impalpabili, suspense, sensazioni di mistero, ben valorizzando la ricca e geniale essenza del testo, il quale, in questo caso, si è avvalso della traduzione italiana di Edoardo Erba, uno stimato protagonista della drammaturgia italiana contemporanea). 

Ricordiamo che la scenografia è firmata dalla Scenotecnica LT Costruzioni di Giacomo Celentano e i costumi sono di Valentina Bazzucchi. Le musiche originali sono firmate da Alessandro Molinari.

Uno spettacolo che merita sicuramente di essere visto, specialmente dagli amanti del genere poliziesco, ma da tutti coloro che amano il buon teatro!
 
di Salvatore Scirè
 
Fino a Domenica 30 marzo 2025 (solo venerdi, sabato e domenica)
TEATRO CIAK
Via Cassia, 692 - 00189 Roma
www.teatrociakroma.it
info@teatrociakroma.it
Per info e prenotazioni 06.33249268
 

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