“LE CITTA’ INVISIBILI” DI ITALO CALVINO AL TEATRO TRASTEVERE
LA REGIA DI IVAN VINCENZO COZZI CON ANDREA DUGONI, CLAUDIA FONTANARI, SILVIA MAZZOTTA, BRUNELLA PETRINI
Global Press Italia
24/10/2023
ANTEPRIMA TEATRO

Le città invisibili mette in scena 13 delle 55 città che compongono il romanzo, scelte fra quelle più prossime alla nostra realtà per attualità, significati o simbologie; che riportano il ricordo di qualcosa di già vissuto altrove, trovano un nuovo significato e una diversa dimensione temporale che prende forma nella parola narrata.
Ogni città è al contempo eterna, segreta, in movimento. Il dialogo immaginario fra Marco Polo e Kublai Kan, punteggiato e accompagnato dalle musiche originali di Tito Rinesi, s'attarda fra segreti, prospettive ingannevoli, fragilità e vita mentre attorno prende forma qualcosa di nuovo, perché forse è vero, come dice il Kan (Andrea Dugoni), che ogni città altro non è che la descrizione di una sola, unica città. Quella perfetta.

E se ognuna delle città immaginate da Calvino nel romanzo del 1972, ha nomi di donna, il regista affida proprio a tre donne (interpretate da Claudia Fontanari, Silvia Mazzotta e Brunella Petrini) il ruolo del mitico esploratore: tre figure femminili quasi archetipiche, tre viaggiatrici del tempo e dello spirito, che suggeriscono la natura corale, arcaica, ancestrale ma anche sfuggente e impersonale del raccontare.
In ogni tappa le nostre Marco Polo portano nei propri sacchi, al cospetto del sovrano, una testimonianza: pezzi d’avorio, un elmo, una conchiglia, cerbottane, tamburi e quarzi, disposti su piastrelle bianche e nere, e poi spostati, via via che il viaggio e il racconto si snoda, sotto gli occhi di un imperatore nostalgico che in quei racconti tenta di rintracciare un senso, di intuire le geometrie e i movimenti di quel “disegno tracciato dai salti spigolosi dell’alfiere, dal passo strascicato e guardingo del re dell’umile pedone, dalle alternative inesorabili d’ogni partita”.
Una partita che si gioca nel giardino fantastico del Kan, appena sotto le mura oltre il mercato, dove i viaggiatori scambiano le merci, o i bivacchi dove riposano. Anch’esso è un luogo, forse immaginario, dove il sovrano Kublai Kan cerca di rintracciare il senso e l’identità del suo regno, che va disfacendosi. Ma soprattutto di capire quale sia il senso e il fine del gioco stesso. E la risposta, forse non ancora trovata, spetta ad ogni spettatore che come Marco Polo affronta il suo viaggio.

Musiche originali di Tito Rinesi.
Scenografie: Cristiano Cascelli. Costumi: Marco Berrettoni Carrara.
Tecnico luci/fonica: Steven Wilson Organizzazione: Isabella Moroni
Consigliata Prenotazione
Feriali ore 21, festivi ore 17,30
Intero 13, Ridotto 10 (prevista tessera associativa)
Contatti:
065814004-3283546847 info@teatrotrastevere.it
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