L’ASSOCIAZIONE TEATRI PRIVATI INCONTRA IL MINISTRO DARIO FRANCESCHINI PER AIUTI AL TEATRO
ORA LE CARTE PER AFFRONTARE L’EMERGENZA TEATRO LE HA IN MANO IL MINISTRO. SPERIAMO CHE NON SIANO LE SOLITE PROMESSE.
di Salvatore Scirè
21/09/2020
Teatro

Per far sentire a chi di dovere le ragioni dei teatri privati, nei mesi scorsi è stata costituita l’ATIP, l’Associazione Teatri Italiani Privati, che raggruppa i 18 maggiori teatri privati d’Italia. Per parlare di numeri, basta pensare che questi spazi contano 28.632 posti a sedere; valgono 2300 giornate di spettacolo dal vivo in una stagione; 2.5 milioni di biglietti venduti; 55 milioni di euro di incasso; e di conseguenza 5,5 milioni di IVA sui biglietti. Tanto per fare nomi, all’ATIP aderiscono Sistina, Quirino, Ambra Jovinelli di Roma; Manzoni e Arcimboldi di Milano, Augusteo di Napoli, Colosseum di Torino e via discorrendo.
Dopo i diversi interventi pubblici e svariati proficui confronti con parlamentari e Commissioni, in cui ATIP ha manifestato la propria missione, l’Associazione di categoria, che è presieduta da Massimo Romeo Piparo, è stata infine ricevuta personalmente dal Ministro Dario Franceschini nella storica sede del Collegio Romano per un confronto serio e collaborativo alla luce della schiacciante crisi causata dall’emergenza sanitaria in corso. “Il Teatro Privato è, e deve restare, una risorsa fondamentale dello Spettacolo dal Vivo- ha sostenuto il Presidente dell’ATIP- ed è giunto il momento di dare al comparto il giusto riconoscimento come settore paritario e complementare al Teatro Pubblico e alla Musica leggera, arrivando perfino a RICONSIDERARE il meccanismo stesso del FUS (Fondo unico per lo Spettacolo) regolato da una legge del 1985.
Sarà fondamentale per dare un impulso decisivo al settore Privato - ha sottolineato ancora Piparo- l’estensione della legge per il Tax Credit già in vigore per il Cinema e l’Audiovisivo, anche allo Spettacolo dal vivo a gestione Privata.” L’ATIP ha consegnato al Ministro Franceschini un “decalogo programmatico” (che il Ministro ha riconosciuto come valido), confermando la sua disponibilità ad aprire da questo momento in poi un confronto con la realtà del Teatro Privato rappresentato da ATIP per la “gestione” del prossimo futuro, indirizzando ogni reciproca risorsa alla ripartenza concreta del settore, cercando di offrire strumenti fiscali e piani di rilancio per occupazione, produzione e gestione dei Teatri e delle Imprese di Produzione Privati.
A sua volta, l’ATIP, in cambio di un adeguato ristoro delle perdite attraverso premianti strumenti fiscali, si è impegnata a produrre nella stagione 2020/2021 un minimo di 1000 giornate lavorative ciascuno. Il decalogo suddetto prevede, tra i vari punti , un adeguato ristoro alle Imprese di gestione e produzione teatrali private: lo Spettacolo dal vivo finora NON è stato oggetto di azioni di ristoro e di rilancio delle attività, come invece è avvenuto per quasi tutte le attività commerciali.
Prevede anche una diversa e più trasparente ripartizione dei fondi Fus e un ripensamento dello stesso meccanismo Fus a partire dal 2021: il Fondo Unico per lo Spettacolo dovrà premiare la produttività e il riscontro del pubblico e ampliare il peso della parte “quantitativa” con particolare attenzione verso la creazione di gettito fiscale e la produzione di giornate lavorative.
Ovviamente dovranno cambiare anche i criteri di nomina delle Commissioni di assegnazione del Fus, contemplando la presenza di un rappresentante di ogni categoria del comparto Privato dello Spettacolo dal vivo. Interessante l’idea del BONUS TEATRO, riservato all’acquisto di biglietti per spettacoli Teatrali. In materia fiscale si richiede l’abbattimento dell’Iva sui biglietti dal 10 al 4% e l’introduzione di un Tax credit per lo spettacolo dal vivo, con estensione al Teatro Privato della legge già in vigore per il cinema e audiovisivo. Si richiede altresì l’estensione dell’attuale Bonus ristrutturazioni al 110% anche alle Società che gestiscono Teatri (anche in regime di affitto di azienda), che ne siano proprietarie o che siano proprietari e gestori allo stesso tempo; Infine, è stata sollecitata l’ABOLIZIONE del servizio antincendio per tutti i locali di spettacolo dal vivo (come previsto già per i cinema) che attestino di essere in regola con le norme in vigore in tema di impianti antincendio e di formazione del personale;
Per tutto il 2021 si richiede abbattimento dei contributi sulle assunzioni di tutte le categorie di lavoratori dello spettacolo su scale proporzionali al numero di assunzioni effettuate (incluse quelle a tempo determinato/”stagionali”). Insomma, le premesse sono buone: l’augurio è che non rimangano solo... promesse! Resta inteso che molte delle richieste dovranno essere valutate e discusse con il Ministero dell’Economia, dal momento che andranno a incidere sui conti pubblici.
Ma finalmente qualcosa si è mosso. Era ora!