“IL VEDOVO ALLEGRO” AL SALA UMBERTO CON CARLO BUCCIROSSO

DIVERTENTE E SURREALE LA COMMEDIA SCRITTA E INTERPRETATA DA BUCCIROSSO

SALVATORE SCIRE' 02/01/2024
VISTO E RECENSITO
IL VEDOVO ALLEGRORoma. E’ in scena al Sala Umberto di Roma una nuova commedia scritta e diretta (e ovviamente interpretata) da Carlo Buccirosso. Stiamo parlando de IL VEDOVO ALLEGRO, un lavoro gradevole, divertente, surreale, che proprio dall’essere surreale trae gran parte della comicità che la contraddistingue.

Si tratta in effetti di una commedia che affronta in chiave brillante una tematica assai attuale, quella della riproduzione assistita, un argomento certamente serio, che però rischia di diventare quasi farsesco laddove gli interessati cercano di affidarsi al “fai-da-te” senza ricorrere all’ausilio indispensabile della scienza. Scartando, inoltre, a priori l’idea di ricorrere all’adozione.

La pièce teatrale ci narra la storia di Cosimo Cannavacciuolo, un antiquario rimasto vedovo a causa del  Covid; non solo, ma la pandemia lo ha addirittura costretto a chiudere il suo negozio.

Per fronteggiare le crescenti difficoltà economiche (tra cui un gravoso mutuo), Cosimo ha anche concesso l’uso di una camera dell’appartamento a Virginia, una giovane trasformista di cinema e teatro, che gli porta in casa una ventata di spensieratezza.  E chissà, forse….

La vita di Cosimo però risulta in qualche modo condizionata dalla presenza di Salvatore, il bizzarro custode del palazzo, e dei suoi due figli Ninuccio e Angelina, che gli fa da governante.  

Purtroppo, Cosimo è legato mani e piedi ai coniugi Pupetta e Augusto Tomacelli, suoi vicini di casa: anche perché quest’ultimo è il Direttore della banca che gli ha concesso il sostanzioso mutuo di cui sopra, che però il povero Cosimo non riesce a restituire. A questo punto, il Direttore Tomacelli se ne esce con una curiosa proposta, che spiazza totalmente il nostro Cosimo, costretto addirittura a chiedere inutilmente aiuto al portiere Salvatore.

Come si può immaginare, lo sviluppo dell’intreccio – che non vogliamo svelare - scatena una serie di meccanismi comici, portando a un finale piacevole e positivo per tutti.

Lo storia, come si diceva, è veramente surreale, ma la bravura di tutti gli interpreti la fa brillare di luce propria, rendendola pienamente verosimile e divertente, grazie alle tante impensabili sorprese che il finale riserva alla curiosità dello spettatore.

Carlo Buccirosso domina la scena in tutti i sensi, dando vita a un Cosimo Cannavacciuolo pauroso, ansioso, ipocondriaco, che risulta assai comico, piace e diverte. Massimo Andrei interpreta molto bene il colorito personaggio di Salvatore, il portinaio padre di Angela (magnificamente resa da una frizzante Elvira Zingone) e di Ninuccio (bravissimo Davide Marotta nel ruolo di “bambino” impertinente).

E ancora Donatella De Felice, nei panni di Pupetta, moglie di Augusto Tomacelli, ruolo in cui risulta sicuro e credibile Gino Monteleone. Stefania Di Francesco, infine, dà vita al divertente personaggio di Virginia, che ama lanciarsi in gorgheggi lirici, mentre Matteo Tugnoli veste l’abito serioso e un po’ snob del ginecologo del piano di sopra, il dott. De Angelis, ovviamente con ulteriore sorpresa finale!

La regia è ben curata e attenta, riuscendo a sfruttare ogni minimo spunto comico in assoluto, oltre a quelli che derivano dalla genuina napoletanità del testo.

Belle le scene di Gilda Cerullo e Renato Lori. Ricordiamo ancora i costumi di Zaira de Vincentiis e le musiche di Cosimo Lombardi.

Efficace il disegno luci di Luigi Della Monica. L’aiuto regia è Fabrizio Miano

Uno spettacolo che di sicuro vale la pena andare a vedere!
 
Salvatore Scirè
 
Fino al 21 gennaio 2024
SALA UMBERTO Via della Mercede, 50, 00187 Roma
Info:  06.87606075 - prenotazioni@salaumberto.com
biglietti da 34,00€ a 20,00€ disponibili su www.salaumberto.com

 

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