“IL VEDOVO”, Al TEATRO PARIOLI COSTANZO

CON MASSIMO GHINI E PAOLA TIZIANA CRUCIANI, UN OMAGGIO AD ALBERTO SORDI, FRANCA VALERI E DINO RISI

SALVATORE SCIRE' 03/03/2025
VISTO E RECENSITO
IL VEDOVOAl Teatro Parioli Costanzo di Roma è stata accolta con grande favore la commedia “IL VEDOVO”, che vede protagonisti Massimo Ghini e Paola Tiziana Cruciani. Si tratta di uno spettacolo tratto dal celebre film di Dino Risi, che sul grande schermo aveva come protagonista l’indimenticabile Alberto Sordi.

A tale proposito, va subito precisato che l’intento di questa operazione è quello di fare un omaggio al grande Albertone e a Dino Risi. Non a caso, la sceneggiatura è stata opportunamente (e bene) adattata da Ennio Coltorti e Gianni Clementi e la regia, curata dallo stesso Coltorti, è stata impostata esattamente questo senso.

Giustamente Massimo Ghini ha evitato accuratamente di “imitare” Sordi, ma ci ha regalato un suo brillante e personalissimo personaggio, quell’Alberto Nardi, industriale romano megalomane ed incapace, che però vuole paragonarsi a tutti i costi ai proverbiali “cumenda” milanesi, che possiedono almeno una “fabrichetta”!

Purtroppo, essendo sull’orlo del fallimento, Nardi chiede aiuto alla moglie Elvira, che nella versione teatrale fa di cognome Ceccarelli ed è rigorosamente romana... che però ha comprato un “attichetto” davanti al Pirellone; ed aspira fortemente a diventare in qualche modo “milanese”: un personaggio preziosamente interpretato da Paola Tiziana Cruciani.

Ecco: questa è la chiave di lettura (anzi, di scrittura!) che hanno sposato Ennio Coltorti e Gianni Clementi nel riadattare la sceneggiatura del film, del quale non stiamo a raccontare la trama, fin troppo nota.

Per i più giovani, che magari non hanno visto il film, ricordiamo solo che il protagonista, ormai con l’acqua alla gola e assediato dai creditori, l’unica speranza è quella di... ereditare dalla moglie Elvira (che non ne vuole più sapere di continuare ad aiutare inutilmente il suo “cretinetti”, il quale, come se non bastasse, la tradisce pure con la procace Gioia). Ipotesi non semplice, in quanto la signora Ceccarelli gode ottima salute, ed ha pure la fortuna di salvarsi miracolosamente da un incidente ferroviario. E allora, non rimane che un modo, per diventare “vedovo”!  Soltanto che i calcoli andranno a carte quarantotto ed il risultato sarà tutto l’opposto di quanto ipotizzato. Per essere completi, ricordiamo che nel film il ruolo di Elvira era interpretato da un’altra grande e indimenticabile attrice, che si chiamava Franca Valeri.

Come si può arguire, si tratta – così come al cinema – di una vicenda tragicomica, che viene narrata con leggerezza, con grande rispetto del film: anzi, nella scena campeggia un quadro con dentro una foto di Alberto Sordi.
Massimo Ghini e Paola Tiziana Cruciani formano una straordinaria coppia comica, che ci delizia dall’inizio alla fine con un’ironia a volte pungente, a volte raffinata ed elegante. Molto apprezzato il momento di finto dolore che il povero Nardi ostenta quando apprende dell’incidente ferroviario!!!

In questa “trascinante girandola comica”, contribuiscono non poco anche tutti gli altri personaggi, che nella versione teatrale sono il segretario factotum, ovvero il Marchese Stucchi (molto ben interpretato da Tomaso Thellung), il comm. Lambertoni cui dà voce e immagine un ottimo Giuseppe Gandini, il nipote nei cui panni ben promette Leonardo Ghini, l’industriale Fenoglio (bella l’interpretazione di Tony Rucco), e ancora l’avvenente Gioia (ingenua...ma furbetta) ruolo affidato alla brava Irene Girotti. E infine il buffo Fritzmayer (il tecnico della ditta che progetta ascensori...), ben reso da Diego Sebastian Misasi.

Ci piace citare quanto scritto da Ennio Coltorti in maniera piuttosto illuminante: “Oggi i ersonaggi del “Il vedovo” non possono non ricordare il vertiginoso aumento della attuale “mostruosità” sociale. Lo spettacolo, rispettando al massimo l’intreccio del celebre film e trasformando in ritmi teatrali le scansioni filmiche del tempo, non si propone come un’imitazione ma piuttosto un omaggio a questo capolavoro degli anni Settanta e come l’occasione di un ritorno al grande divertimento “all'italiana”.”

Ricordiamo infine che le scene sono di Andrea Bianchi, i costumi di Annalisa Di Piero e le musiche di Davide Cavuti.
Sicuramente uno spettacolo meritevole di essere visto! Complimenti a tutti!  
            
di Salvatore Scirè

Fino al 9 marzo 2025
Teatro Parioli
Via Giosuè Borsi 20 - Roma
info 06/5434851
E-MAIL: biglietteria@ilparioli.it
www.ilparioli.it
WhatsApp 3517211283

Articoli SPETTACOLO

Contattaci