IL CUORE E LA MENTE DELL’OFF / OFF THEATRE DI ROMA

INCONTRO CON SILVANO SPADA, FONDATORE E DIRETTORE ARTISTICO DEL TEATRO ROMANO.

di Alma Daddario 14/04/2022
Interviste
off/off theater“Occorre un rapporto diverso tra cultura e pubblico, tra il teatro e la strada, perché il teatro non deve piacere soltanto ad alcuni, ma deve conquistare e catturare l'attenzione di un intero pubblico, essere rivolto a tutti e parlare a tutte le parti della società” Silvano Spada
 
 
Roma. Ha sede in una delle più belle strade di Roma il teatro Off / Off, fondato e diretto da Silvano Spada: Via Giulia, voluta dal Papa Giulio II che la commissionò al Bramante, e che dopo secoli di declino, oggi è tornata ad essere uno degli indirizzi più prestigiosi e suggestivi della città eterna.
 
Incontriamo Silvano Spada in questo suggestivo salotto, che può essere considerato un vero e proprio centro culturale di riferimento per i romani e non solo. Il luogo che ospita il teatro mantiene intatta la suggestione dovuta alla commistione di arti che attraversano secoli di storia: qui è possibile intravedere, grazie a un pavimento di cristallo all’interno del foyer, gli scavi archeologici che disvelano i resti di una villa di epoca imperiale.
 
Dopo il lungo periodo di chiusura dovuto all'emergenza pandemia, si sta assistendo a una graduale riapertura dei teatri. Contemporaneamente però a Roma sono stati definitivamente chiusi alcuni spazi, anche storici, come il Teatro della Cometa, il Teatro Prati, solo per citarne alcuni tra i più noti. Quanto è stato causato tutto questo dal Covid, e quanto da una crisi precedente?
 
Certamente l'emergenza Covid ha avuto un suo peso, ma la crisi che colpisce i teatri, soprattutto quelli medio piccoli, era manifesta da anni. Qualcosa poteva essere fatto, ma non lo si è fatto, e come al solito sono state penalizzate quelle realtà che non usufruendo di contributi istituzionali non sono riuscite a sopravvivere. Per fortuna per noi non è stato così, siamo riusciti a farcela malgrado le enormi difficoltà.
 
Come si fa a rimanere aperti in momenti così drammatici come quello attuale ?
 
Con tanto coraggio e voglia di farcela. Ma soprattutto differenziando le proposte, guardando anche a quello che si fa altrove, negli altri paesi, cercando di essere originali e innovativi, per coinvolgere un pubblico più vario ed eterogeneo per cultura, età, estrazione sociale. Perché il teatro è di tutti. Bisogna far capire alla gente che il teatro è parte della nostra vita, non è solo il momento di evasione per una élite che può permetterselo. Deve parlare un linguaggio universale.
 
Lei tiene conto della drammaturgia contemporanea nella programmazione dell'Off - Off. Con che criterio seleziona gli spettacoli da proporre ?
 
R – Le proposte del nostro teatro riguardano in buona parte testi contemporanei, ma anche classici. Promuoviamo autori e compagnie di giovani, ma ospitiamo anche grandi interpreti come Roberto Herlizka, Milena Vukotic, per citarne alcuni, con testi che spaziano da Shakespeare ai contemporanei. Questo proprio per coinvolgere un pubblico il più eterogeneo possibile, perchè il teatro va visto tutto: dalla tragedia greca al testo più moderno e legato alla contemporaneità.
 
Oltre alla prosa proponete concerti, film, incontri letterari. E' un programma davvero vasto quello che offrite.
 
Il teatro ha grandi potenzialità. E' un momento di incontro fondamentale. Per anni è stato lo stereotipo di uno schema borghese che lo rendeva un evento per pochi. I giovani soprattutto sono stati penalizzati. Oggi grazie alla varietà dell'offerta, stanno riscoprendo questo mezzo, che è un vero e proprio contenitore delle arti. Quello che manca, a livello di pubblico a mio avviso, riguarda la fascia di età tra i 40 e i 50 anni, si tratta di persone che nel tempo libero, se si può definire così, preferiscono fare altro. Anche loro andrebbero coinvolti, dovrebbero essere consapevoli di quanto sia importante frequentare il teatro.
 
Forse è una questione di…. cultura ?
 
Certamente c'entra la cultura. E mi dispiace ammettere che in altri paesi, in Francia, Germania, Inghilterra, chi frequenta il teatro non tiene conto di classi sociali o età. Il teatro è considerato parte della vita di tutti, momento di condivisione di emozioni, di gioia e dolore, riso e pianto. Aiuta a pensare, ma anche a distrarsi, e sentirsi vivi e partecipi. E fa parte dei programmi scolastici, non è declassato o considerato una sorta di faticoso compito in classe, come spesso accade da noi. Questa mentalità crea una situazione a dir poco stagnante.
 
Eppure a Roma, negli anni 70, c'è stato un gran sperimentare, c'era l'avanguardia romana che promuoveva innovazione e coinvogimento collettivo per tutte le generazioni.
 
Sono momenti storici che non ci appartengono più oramai. Oggi più che mai bisogna promuovere il concetto che la cultura va intesa in modo più ampio. Bisogna puntare a vivacizzare la scena, perchè il teatro è uno solo. Non devono esistere ghetti, nicchie, spettacoli per pochi eletti. Il teatro deve essere legato alla realtà, anche se con le modalità immaginifiche e simboliche che lo caratterizzano. Era così ai tempi dell'antica Grecia, era così ai tempi di Shakespeare.
 
Durante la chiusura da lock down, alcune compagnie hanno cercato di mandare in scena le rappresentazioni teatrali attraverso lo streaming, o video realizzati per la tv. Trova che questi nuovi mezzi possano essere di aiuto per diffondere una cultura teatrale ?
 
Il teatro è spettacolo dal vivo. Non esiste senza la presenza fisica dell'attore e dello spettatore. Noi non abbiamo utilizzato lo streaming volutamente. Tuttavia non demonizzo nulla, c'è chi ha gradito questo tipo di realizzazioni, ma sia chiaro che si tratta di altro, non può essere definito teatro. E' un altro tipo di spettacolo realizzato con mezzi diversi. Il teatro è emozione da condividere dal vivo, attori e pubblico insieme, è un abbraccio di sensazioni e vibrazioni che avvolgono.
 
Come sta andando questa stagione? Previsioni per la prossima?
 
La stagione sta andando bene fortunatamente. C'è stato un ritorno del pubblico che ci ha seguito sin dall'inizio della nostra avventura con grande interesse, e non vedeva l'ora che si riaprisse. Ci sono giovani, meno giovani, studenti. Per la prossima stagione punteremo sempre a una programmazione originale, innovativa e di qualità, con qualche proposta classica che non manca mai. E ancora musica, incontri letterari, cinema. Quale luogo migliore del teatro per condividere emozioni, partecipare a eventi, per sentirsi vivi ?
 
Per saperne di più sulla stagione teatrale in corso:
https://off-offtheatre.com/programma/
Tel  06 89239515   -   349 819 6916
 

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