“FANNY” DELL’AUTRICE CANADESE REBECCA DÈRASPE
IN SCENA GLI ATTORI MARIA CRISTINA GIONTA, ADRIANO EVANGELISTI E LA GIOVANE CAMILLA PUJA
SALVATORE SCIRE'
31/03/2025
VISTO E RECENSITO

La pièce, che ha già riscosso lusinghieri successi nel 2023, all’interno della Rassegna In altre parole e in occasione delle prime tre repliche proposte di recente al Teatro Tor Bella Monaca, vede come protagonisti due bravi attori del calibro di Maria Cristina Gionta e Adriano Evangelisti (rispettivamente nel ruolo di Fanny e Dario), al cui fianco spicca la giovane Camilla Puja (nella parte di Alice).
Fanny e Dario sono una coppia di cinquantenni, apparentemente felici, cui però manca probabilmente qualcosa: magari un figlio! Per dare nuova vitalità al ménage domestico, decidono di ospitare una giovane universitaria, Alice, una ragazza molto indipendente e dalle idee chiare e decise. I due sono fin troppo esagerati, nel dimostrare attenzioni e affetto, al punto che presto inizia qualche screzio fra le due donne.
Però, allo stesso tempo la presenza di Alice fa fantasticare Fanny che forse cerca ancora qualcosa di più dalla vita.
La nostra protagonista (e questa è una delle chicche della commedia) osserva il pesce che gira sempre intorno al bordo della vasca; e si annoia per lui, gli parla, si confida, forse anche lei ha l’impressione di girare inutilmente intorno a qualcosa, stancamente, noiosamente. Ecco allora il primo colpo di scena: Fanny decide di accompagnare Alice all’Università, conosce i suoi compagni, li frequenta, va a ballare con i ragazzi; insomma, si sente rivivere quasi una seconda gioventù. E’ il classico incontro-scontro generazionale: Fanny vuole adeguarsi, vuole cambiare stile di vita. Decide addirittura di acquistare un miniappartamento solo per sè, come rifugio dell’anima e pur continuando ad amare il marito. Tutto questo mentre Alice scopre di essere incinta! Il padre, un coetaneo, non ne vuole sapere e quindi sarà Dario che aiuterà Alice e gestire la neonata, ma si ritroverà anche con la sua amata Fanny.

Anzi, alla fine, curiosamente, sarà proprio il “pesce” (o forse è il suo subconscio?) che parlerà e le indicherà la strada giusta! Altro non vogliamo rivelare. Lo spettacolo merita di essere visto e sicuramente verrà riproposto al pubblico romano e non solo. Quindi non aggiungiamo altri dettagli.
Ci piace riportare alcuni concetti espressi dal regista Silvio Giordani, “questo spettacolo teatrale intende esplorare importanti tematiche attuali come la parità di genere... storie di donne forti... il disagio della persona, l’affermazione dell’identità, la salvaguardia dei diritti della persona. Scegliendo questo testo, ho voluto mettere in luce il disagio vissuto ancora oggi dalle donne.”
Altra curiosità che Silvio Giordani ci ha chiarito, è il fatto di aver rinunciato totalmente all’oggettistica (bicchieri, piatti etc.), la cui presenza viene rivelata solamente dalla parola unita al gesto. E bisogna riconoscere che la soluzione risulta veramente interessante e merita approfondimento.
Il testo di Rebecca Déraspe è fluido, ironico, profondo, riesce a scavare a fondo nell’animo delle persone. La traduzione è stata curata con attenzione da Marco Casazza.
Maria Cristina Gionta nel ruolo di Fanny si conferma ancora una volta un’attrice di talento; lo stesso dicasi di Adriano Evangelisti (nella parte di Dario). La giovane Camilla Puja (nella parte di Alice) è una interessante promessa.
Con loro in scena un gruppo di giovani e bravi attori: sono Francesco Nuzzi, Angelica Accarino, Anita Farina, Carmine Cacciolla, Alessandro Chiodini, Flavia Ferri, Nicole Desiderioscioli, Chiara Iaccarino, Chiara Silano.
La regia di Silvio Giordani è fluida e intrigante, sa cogliere l’intensità dei momenti più seri o drammatici, così come sa valorizzare gli spunti ironici e brillanti.
Semplice ma essenziale la scena di Mario Amodio. I costumi sono di Lucia Mariani.
Uno spettacolo da vedere, assolutamente!
di Salvatore Scirè
Teatro Roma
Via Umbertide, 3 - 00181 Roma
Info e prenotazioni: 06/7850626 – 324/5498051
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