“FAMILIE FLOZ – FESTE” CON ANDRES ANGULO, JOHANNES STUBENVOLL, T. VAN OUWERKERK

AL SALA UMBERTO UNA COMMEDIA… SENZA PAROLE

SALVATORE SCIRE' 06/01/2025
VISTO E RECENSITO
festeRoma. Al Sala Umberto di Roma è andato in scena (per una sola settimana) uno spettacolo assai particolare. Si tratta di Familie Flőz – Feste, una originale rappresentazione teatrale… senza parole!
Sul palcoscenico, infatti, compaiono tre bravissimi attori: Andres Angulo, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk i quali, senza parlare  (neppure una sillaba esce dalle loro bocche), si muovono, agiscono, interagiscono: la narrazione si svolge unicamente tramitefeste gestualità e mimica esclusivamente corporea: non facciale. Infatti i tre indossano maschere, anzi diverse maschere. Espediente che consente loro, cambiando postura, abbigliamento e caratterizzazione, di dar vita a una quindicina di personaggi diversi.

La scena si svolge nel cortile di una maestosa villa sul mare, dove si sta per celebrare un matrimonio, cui seguirà una festa in grande stile, come è logico che sia per una famiglia altolocata, un po’ snob e autoritaria, specialmente nei confronti della povera servitù, i cui componenti, consapevoli della loro condizione di inferiorità sociale, accettano aprioristicamente il loro stato di subordinazione e anzi rendono omaggio al potere dei Flőz.

L’evento, con relativa preparazione e successiva celebrazione con tanto di festa e balli, viene  narrato dal cortile della villa, dove il personale opera tra sacchi di rifiuti da smaltire, e discute   anche per stabilire o ribadire le gerarchie tra i singoli camerieri. Anche se con noia e malcelata rassegnazione, tutti sono pronti a fare buon viso a cattivo gioco all’apparire dei “padroni” o dei loro fidati collaboratori. Comunque, dal custode al cuoco, dalla donna delle pulizie al direttore, tutti fanno del loro meglio per rendere la festa nella casa padronale un’esperienza che dovrà essere indimenticabile per tutti gli ospiti intervenuti.

A un certo punto, penetra nel cortile una donna incinta, anche lei modesta, forse una barbona, che comincia ad accusare le prime doglie. In un primo momento viene quasi respinta, poi, a poco a poco viene sostenuta ed aiutata fino al momento del parto, che avverrà tra i sacchi dei rifiuti: nasce il bimbo (o bimba), la madre lo affida alla giovane sposa e poi si spegnerà, per gli stenti e per il parto, presumibilmente. Qui, il simbolismo appare assai forte: partorire tra i sacchi dei rifiuti è realmente un concetto assai sferzante, dal punto di vista sociale.

Il messaggio finale è che viene a crearsi, così, un nuovo rapporto di apertura e di accettazione, fra le due classi sociali.
“Mentre il matrimonio viene celebrato nella villa con glamour, feste e danze, la celebrazione della vita avviene nel cortile, con tutti i suoi abissi e le sue contraddizioni FESTE è una favola senza parole per adulti, in una poetica miscela di tragedia e slapstick. Una storia sulla ricerca della felicità individuale, ma dietro la quale si nasconde ben altro.”

Il genere slapstick (una sottospecie di nicchia della commedia, basata esclusivamente sul linguaggio del corpo, (quindi gestualità, postura, movimenti, danza), come si diceva qui rinuncia anche alla mimica facciale, grazie alla scelta della “maschera”, che però si moltiplica in progressione geometrica. Consentendo, così a ciascun attore di interpretare più personaggi!

Dobbiamo dire che il pubblico accorso alla prima ha accolto con grande entusiasmo la specialissima performance messa in essere dai tre protagonisti: Andres Angulo, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk.
L’opera è firmata da Andres Angulo, Björn Leese, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk, Michael Vogel.

La regia è dello stesso Michael Vogel, che ha realizzato un lavoro sicuramente complesso, fuori dall’ordinario.  

Similmente, vogliamo ricordare le maschere realizzate da Hajo Schüler, il set di Felix Nolze e Rotes Pferd, i costumi realizzati da Mascha Schubert e le musiche di Maraike Brüning e Benjamin Reber.
Interessante sottolineare che si tratta di una coproduzione di Familie Flőz in coproduzione con la Theaterhaus di Stoccarda, con il Theater Duisburg, il Theater Lessing Wolfenbüttel, con il supporto del Fondo per l’Alta Cultura.
 
di Salvatore Scirè
 
SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50, 00187 Roma
Info:  06.87606075 - prenotazioni@salaumberto.com

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