“COPPIE” DI FABIO GRAVINA AL TEATRO PRATI
CON GRAVINA IN SCENA ANCHE SARA RELIGIOSO E MARIO LASORELLA
SALVATORE SCIRE'
31/10/2025
VISTO E RECENSITO
Al Teatro Prati di Roma è in scena “COPPIE” un delizioso spettacolo scritto e diretto da Fabio Gravina, il quale è anche il Direttore Artistico di questo piccolo ma elegante spazio teatrale, che potremmo paragonare a una accogliente bomboniera. “COPPIE” si compone di tre atti unici, uniti dal fatto che ruotano simpaticamente su alcune classiche ma rischiose situazioni, in cui molto spesso rimangono impigliati mariti, mogli, amanti e via corna-facendo.A Fabio Gravina il merito di aver saputo cogliere perfettamente aspetti psicologici e situazioni ad alto tasso di pericolo, trasformandoli in altrettanti spunti di forte comicità, dove la narrazione spesso assume le caratteristiche della classica farsa, che però inducono anche a riflettere su certi comportamenti, sia maschili che femminili.
Tre attori, “lui, lei e l'altro” (proprio come il titolo del terzo atto unico), ci propongono in ogni atto un personaggio differente, ma per certi versi simile. In particolare, “lui” (interpretato da Fabio Gravina), rigorosamente munito di una evidente parrucca “ammaliatrice”, cerca di impersonare un archetipo di maschio in negativo, seppur in diverse tipologie. “Lei” (Sara Religioso) dà vita a uno stereotipo di donna (o donne) mentre “l’altro” (ovvero il terzo incomodo) viene impersonato da Mario Lasorella.

La prima pièce si intitola “Non ti lascio!” e narra la classica situazione in cui a volte si è costretti a far buon viso a cattivo gioco, pur di mantenere certe comodità acquisite. Ci troviamo di fronte al classico matrimonio di interessi, tra Silvio, povero, e Clara, figlia di un ricco palazzinaro. Situazione già fortemente sbilanciata, ma resa incandescente da un test di gravidanza della baby sitter. Gelosie, tensioni e forti scontri si susseguono, fin quando non si scoprirà simpaticamente che gli interessi erano reciproci: insomma un classico “pareggio”, dove i tradimenti si compenseranno con altri tradimenti venuti finalmente a galla; in altre parole: chi ha avuto ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato ha dato, come si dice a Napoli!
Nella seconda commedia, “La Trottola”, Laura, la moglie del protagonista, nel giorno dell’anniversario di matrimonio, trova una trottola nella macchina di Andrea. Scatta inesorabilmente un moto di irrazionale gelosia, che manderà praticamente a monte i festeggiamenti programmati; il marito viene addirittura sospettato di pedofilia, fin quando a casa non si presenterà un simpatico elettrauto, che spiegherà di chi è la trottola. Gelosia esaurita, però la conclusione sarà paradossale e divertente.
Nell’ultimo corto, che si intitola giust’appunto “Lui, lei e l'altro”, Gianni (sempre con la vistosa parrucca ammaliatrice) impersona uno scapolone impenitente, il quale ha messo a punto un sistema di turni e rotazioni, che gli permette di avere a disposizione tante donne: purtroppo le sue varie amanti sono anche le mogli dei suoi più cari amici! E i guai iniziano quando Luciana, una di queste signore poco fedeli, decide di abbandonare il marito Antonio per andare a stabilirsi in casa sua! Dove poco dopo busserà inaspettatamente anche il povero marito in cerca di consolazione da parte dell’amico. E a questo punto la situazione diventa tragicomica! Ma il nostro “lui” abilmente riuscirà a ricomporre il complicato mosaico, uscendo indenne dalla burrascosa situazione che si era creata!
Nel complesso una serata di piacevole e divertente teatro, ben concepito, ben scritto e ben recitato. Mario Lasorella si fa notare come bravo caratterista nei primi due atti unici (cameriere ossequioso prima ed elettrauto straniero nel secondo), mentre nel terzo interpreta egregiamente il ruolo di Antonio, il marito un po’ nevrotico alla ricerca della moglie fuggita da casa.
Sara Religioso nei tre atti impersona in maniera convincente il ruolo della donna, intesa come stereotipo sinonimo di risolutezza, decisione ma anche di furbizia. Veramente brava!
Fabio Gravina, infine, dimostra una naturale e incisiva vis comica, che diverte e colpisce lo spettatore. Molto valido anche come autore dei testi e come regista di questi tre atti unici, cui ha saputo imprimere i ritmi giusti, conditi da fantasiose gags.
Ricordiamo anche le gradevoli musiche originali composte da Mariano Perrella.
Nel complesso, uno spettacolo che merita di essere visto: ideale per una bella serata, da trascorrere in un luogo accogliente e carino (tra l’altro vi sono esposti importanti cimeli, tra cui un abito di Alberto Sordi indossato in Polvere di Stelle). Insomma, una bella esperienza! Da vedere!
di Salvatore Scirè
Fino al 9 novembre 2025
TEATRO PRATI
Via degli Scipioni, 98, Roma.
Info e prenotazioni 06 39740503

