AL TEATRO TIRSO DE MOLINA IN SCENA "UOMINI ALLA CRISI FINALE"
UNA COMMEDIA CONTRO IL GIOCO D'AZZARDO E A FAVORE DELL'AMICIZIA
di Salvatore Scirè
03/01/2019
Visto e recensito
ROMA. Pino Ammendola ripropone dopo 7-8 anni un suo divertente testo, dal titolo “Uomini alla crisi finale”, che in questa occasione egli ha voluto accompagnare con uno slogan di rilevanza sociale: “Dipendo dagli amici, non dal gioco”“. Insomma, si tratta di un’operazione in cui l’Autore e regista si schiera ideologicamente e propone una commedia contro il gioco d’azzardo e in favore dell’amicizia, l’unico territorio rassicurante in cui muoversi.
La storia si svolge in un malmesso seminterrato, una specie di garconnière dove per anni quattro amici si sono dati appuntamento, ogni lunedì, per giocare a poker e parlar male delle proprie donne. Uno di loro, Nicola (che non compare in commedia), inseguito da mogli e creditori, sparisce nel nulla; e gli altri tre amici, Pino, Ciccio e Angelo, solo dopo tanto tempo si ritrovano nel piccolo rifugio, che però sembra essere stato praticato da qualcuno.
Ritrovarsi lì significa per loro dare il via a tutta una serie di emozioni, di ricordi dei bei tempi andati, nel nome dell’amicizia che univa tutti e quattro. Ma a un certo punto capita che la chiave gira nella toppa, la porta si apre ed ai loro occhi appare un’avvenente ragazza ukraina, la quale, con la massima naturalezza, sostiene che da quasi un anno, tutti i lunedì, entra al buio in quel locale per fare l’amore a turno con ognuno di loro.
Ovviamente, Pino, Ciccio e Angelo rimangono sconvolti da questa affermazione... in effetti, loro non hanno mai incontrato la bellezza dell’est, e quindi si pone un mistero, o meglio, un’ipotesi. Fosse Nicola che di nascosto è tornato, senza avvisarli? D’altro canto, la ragazza è già stata pagata da una misteriosa organizzatrice per essere disponibile fino alla mezzanotte. A questo punto la tentazione è fortissima, i tre entrano quasi in competizione, ma qualcosa li frena: l’idea che qualcuno si spacci per loro li depista, arrivano anche a sospettare l’uno dell’altro, ma ragionando con calma si chiariscono e così, obtorto collo, rinunciano alla bella ragazza che si propone.
E riprendono a giocare, ma solo per rinsaldare l’amicizia. Non riveliamo il resto del finale, ma possiamo dire che la bella Anja, ottimamente interpretata da Anna Jimskaja, rappresenta la metafora della tentazione, quella che rischia di far vacillare il buon senso e tutti i sensi di ciascun essere vivente. Ed il messaggio che l’Autore vuole lanciare è proprio questo: gli amici, tutti insieme, restando uniti, possono riuscire anche in cose altrimenti impensabili.
La commedia sin dalle prime battute si rivela ricca di battute e gags comiche: caratterizzata da un ritmo serrato e da tempi comici perfetti, diverte e incuriosisce il pubblico, che ride di gusto e applaude a scena aperta.
I tre attori sul palco compongono un magnifico gruppo. Pino Ammendola (il ricorrente “professore” dei suoi lavori) ci regala una comicità di spessore, a volte colta, a volte popolare, ma sempre pungente e a spesso irresistibile. Giorgio Gobbi (perfetto nel ruolo di Ciccio) si conferma ancora una volta attore di razza: travolgente la sua comicità romanesca, specialmente quando fa la parte dell’eccitato perenne. Angelo Maggi ci propone un Angelo convincente, spavaldo, intellettuale, proprio per ciò fortemente brillante. Anna Jimskaja, poi, risulta bravissima nel mettere in difficoltà e imbarazzo i tre amici, con la sua straripante sensualità.
Nel complesso, abbiamo assistito a una bella commedia, che funziona e che scorre in maniera fluida, grazie anche alla regia dello stesso Ammendola, che riesce a fondere in un mix ben equilibrato comicità e riflessione, ricordi, emozioni, ma anche messaggi importanti.
Fino al 6 Gennaio 2019
Teatro Tirso De Molina,
via Tirso 89 – Roma
Info: 06.8411827
La storia si svolge in un malmesso seminterrato, una specie di garconnière dove per anni quattro amici si sono dati appuntamento, ogni lunedì, per giocare a poker e parlar male delle proprie donne. Uno di loro, Nicola (che non compare in commedia), inseguito da mogli e creditori, sparisce nel nulla; e gli altri tre amici, Pino, Ciccio e Angelo, solo dopo tanto tempo si ritrovano nel piccolo rifugio, che però sembra essere stato praticato da qualcuno.
Ritrovarsi lì significa per loro dare il via a tutta una serie di emozioni, di ricordi dei bei tempi andati, nel nome dell’amicizia che univa tutti e quattro. Ma a un certo punto capita che la chiave gira nella toppa, la porta si apre ed ai loro occhi appare un’avvenente ragazza ukraina, la quale, con la massima naturalezza, sostiene che da quasi un anno, tutti i lunedì, entra al buio in quel locale per fare l’amore a turno con ognuno di loro.
Ovviamente, Pino, Ciccio e Angelo rimangono sconvolti da questa affermazione... in effetti, loro non hanno mai incontrato la bellezza dell’est, e quindi si pone un mistero, o meglio, un’ipotesi. Fosse Nicola che di nascosto è tornato, senza avvisarli? D’altro canto, la ragazza è già stata pagata da una misteriosa organizzatrice per essere disponibile fino alla mezzanotte. A questo punto la tentazione è fortissima, i tre entrano quasi in competizione, ma qualcosa li frena: l’idea che qualcuno si spacci per loro li depista, arrivano anche a sospettare l’uno dell’altro, ma ragionando con calma si chiariscono e così, obtorto collo, rinunciano alla bella ragazza che si propone.
E riprendono a giocare, ma solo per rinsaldare l’amicizia. Non riveliamo il resto del finale, ma possiamo dire che la bella Anja, ottimamente interpretata da Anna Jimskaja, rappresenta la metafora della tentazione, quella che rischia di far vacillare il buon senso e tutti i sensi di ciascun essere vivente. Ed il messaggio che l’Autore vuole lanciare è proprio questo: gli amici, tutti insieme, restando uniti, possono riuscire anche in cose altrimenti impensabili.
La commedia sin dalle prime battute si rivela ricca di battute e gags comiche: caratterizzata da un ritmo serrato e da tempi comici perfetti, diverte e incuriosisce il pubblico, che ride di gusto e applaude a scena aperta.
I tre attori sul palco compongono un magnifico gruppo. Pino Ammendola (il ricorrente “professore” dei suoi lavori) ci regala una comicità di spessore, a volte colta, a volte popolare, ma sempre pungente e a spesso irresistibile. Giorgio Gobbi (perfetto nel ruolo di Ciccio) si conferma ancora una volta attore di razza: travolgente la sua comicità romanesca, specialmente quando fa la parte dell’eccitato perenne. Angelo Maggi ci propone un Angelo convincente, spavaldo, intellettuale, proprio per ciò fortemente brillante. Anna Jimskaja, poi, risulta bravissima nel mettere in difficoltà e imbarazzo i tre amici, con la sua straripante sensualità.
Nel complesso, abbiamo assistito a una bella commedia, che funziona e che scorre in maniera fluida, grazie anche alla regia dello stesso Ammendola, che riesce a fondere in un mix ben equilibrato comicità e riflessione, ricordi, emozioni, ma anche messaggi importanti.
Fino al 6 Gennaio 2019
Teatro Tirso De Molina,
via Tirso 89 – Roma
Info: 06.8411827