AL SALA UMBERTO “PRIMA FACIE” DELL’AUSTRALIANA SUZIE MILLER
MELISSA VETTORE SI CONFRONTA CON LA VIOLENZA DI GENERE E IL SISTEMA GIUDIZIARIO
SALVATORE SCIRE'
08/10/2025
SPETTACOLO TEATRALE
Ciononostante vogliamo parlarne lo stesso: l’argomento, infatti, è di una scottante attualità e di straordinario interesse sociale, oltre che giuridico.
Tradotto in 20 lingue e rappresentato in 38 paesi, Prima Facie (il nome deriva da un adagio latino che significa “ad una prima impressione” ed è molto usato nel linguaggio giuridico e investigativo) è così diventato un fenomeno globale, suscitando ovunque dibattiti sulla necessità di un sistema giudiziario più sensibile e soprattutto rispettoso nei confronti delle vittime di reati sessuali.
L’opera della Miller racconta l’esperienza di un’avvocata penalista, una tale Tessa, che ha difeso molti imputati accusati di violenza sessuale. Finché un brutto giorno non rimane lei stessa vittima di abusi da parte di un collega di studio. A quel punto, il mondo per lei si capovolge.
Le argomentazioni e i cavilli da lei ampiamente usati, le si ritorcono contro. Non solo, ma, nelle vesti di vittima, quando subisce interrogatori imbarazzanti, si rende conto che l’essere donna si trasforma in un handicap di partenza: residui di maschilismo, di patriarcato (come si usa dire oggi) portano con sé umiliazioni, velate esimenti, quasi un’inversione dell’onere della prova.

Come si diceva, è stato un peccato non aver potuto assistere alla rappresentazione, che si preannunciava di sicuro interesse e che lasciava intuire un impegno notevole da parte della produzione (la Compagnia Finzi Pasca), del regista Daniele Finzi Pasca, e dell’interprete Melissa Vettore, un’attrice italo-brasiliana, impegnata in un monologo di 1 ora e 40 minuti, pieno di movimenti, di trasformazioni, di effetti, tali da descrivere in modo convincente il mutare dell’approccio psicologico della protagonista ai fatti in questione.
Ricordiamo le musiche di Maria Bonzanigo, le scene di Matteo Verlicchi, i costumi di Giovanna Buzzi, e i video design di Roberto Vitalini.
Tradotto: un grosso sforzo produttivo, in cui la tournée italiana è affiancata da Differenza Donna, Associazione di promozione sociale nata a Roma nel 1989 con l’obiettivo di far emergere, conoscere, prevenire e combattere la violenza nei confronti delle donne, delle ragazze, delle bambine e dei bambini. Gestisce in Italia Centri Antiviolenza e Case Rifugio per restituire alle donne e ai loro figli una vita libera dalla violenza.
Durante la settimana di rappresentazioni, è stato anche tenuto un importante convegno sulla giustizia con l’intervento di giudici, avvocati, esperti della materia, a testimoniare come il Sala Umberto ospiti con entusiasmo simili eventi, atti a smuovere le coscienze e dotati di grande spessore sociale.
Chiudiamo con le parole del regista Daniele Finzi Pasca: “Il linguaggio di Suzie Miller è incalzante, ritmato, musicale e in modo sorprendente ci travolge con una storia semplice e allo stesso tempo emblematica. Come difendersi, come sentirsi protetti dalle istituzioni e in un senso più lato dalla giustizia sono domande che emergono in modo lucido in questo monologo. Con gli amici di sempre costruiremo un impianto teatrale che vorrei sorprendente così da fare da contrappunto a questa scrittura brillante. Amo le macchine che producono stupore, amo la leggerezza, amo le storie raccontate da attori virtuosi, carichi di umanità e in questa nostra nuova produzione tutti questi elementi si stanno riunendo.”
A noi non resta altro da fare, che attendere una ripresa dello spettacolo, per poterlo analizzare con la dovuta attenzione.
di Salvatore Scirè
SALA UMBERTO Via della Mercede, 50, 00187 Roma
Info: 06.87606075 - prenotazioni@salaumberto.com
www.salaumberto.com

