IMPORTANTE PROVA D’ARTISTA DI DEBORA CAPRIOGLIO

AL TEATRO ARCOBALENO INTERPRETA ARTEMISIA GENTILESCHI CON GRANDE SENSIBILITÀ E FORZA MORALE

VITO BRUSCHINI 20/10/2023
VISTO E RECENSITO
DEBORA CAPRIOGLIO ARTEMISIARoma. Padronanza del palcoscenico, immersine totale nel personaggio, fluidità di esposizione nei diversi momenti dello spettacolo, Debora Caprioglio con questo assolo si rivela una delle nostre più grandi attrici teatrali. Le oltre cinquanta commedie a cui ha partecipato, sia comiche sia drammatiche, stanno a dimostrare una crescita inarrestabile dell’attrice veneziana.

Mai fuori dalle righe, sempre contenuta e straordinaria nella descrizione finale dello stupro subito da Agostino, il suo tutore artistico. In questa scena, probabilmente suggerita dalla regia del vulcanico Roberto D’Alessandro, la Caprioglio sceglie di sedersi e resta immobile con tutto il corpo, senza muovere un muscolo, neppure quelli del volto: braccia rigide poggiate sul vestito, fa recitare soltanto le dita delle mani che si agitano e gesticolano (ma neppure tanto). Il suo racconto prende il cuore dello spettatore e lo stringe in una morsa che lascia senza fiato.

È l’episodio che stravolge la vita di Artemisia Gentileschi, in particolare la vita sua artistica.DEBORA CAPRIOGLIO ARTEMISIA

Ma veniamo allo spettacolo. “Non fui gentile, fui Gentileschi”, con sottotitolo “La vita di artemisia Gentileschi” ci proietta nell’atelier della più grande pittrice del Seicento, unica donna, prima donna nel mondo e nella Storia ad essere ammessa all’Accademia Nazionale di San Luca a Roma, un’istituzione fondata nel 1593 con lo scopo di innalzare l’arte dei pittori, scultori e disegnatori da semplice artigianato a pura espressione artistica.

La Gentileschi, grazie all’apprendistato nella bottega del padre, prestissimo poté dimostrare il suo innato valore artistico, tanto che ancor giovanissima fu lo stesso padre a introdurla nel mondo dei pittori romani, in quegli anni frequentato da grandi artisti, uno su tutti, Michelangelo Merisi, il Caravaggio.

Il regista all’aprirsi del sipario ci mostra dunque lo studio di Artemisia dominato da una serie di cavalletti dove sono esposti grandi quadri coperti però da lenzuola. La storia della drammatica esistenza della Gentileschi si dipana scoprendo quadro dopo quadro. E ogni quadro è legato a un momento particolare della sua vita. Una vita sempre in trincea, condotta con la forza e l’abnegazione che soltanto una donna riesce ad avere, quando è consapevole del proprio valore.

Da non dimenticare che ebbe il coraggio di affrontare un processo contro il suo stupratore dove fu sottoposta, secondo le regole del tempo, persino a una tortura che poteva troncarle le falangi delle dita, per appurare se dicesse la verità.

DEBORA CAPRIOGLIO ARTEMISIALa Caprioglio, come dicevamo, restituisce al personaggio la sua forte personalità morale senza indulgere in azioni e tonalità esagitate, ma sempre con toni e movimenti introspettivi dove predomina la forza d’animo interiore che poi è la forza di coloro che sanno ciò che vogliono dalla vita, senza dover rendere conto alle critiche dei cosiddetti benpensanti. Artemisia (come gran parte delle donne di oggi) combatté fino alla fine queste ipocrisie tipicamente maschili e Debora Caprioglio nella sua magistrale interpretazione è riuscita perfettamente a trasmettercelo.

VITO BRUSCHINI
 
TEATRO ARCOBALENO
“NON FUI GENTILE, FUI GENTILESCHI”
La vita di artemisia Gentileschi
 
Di R. D’Alessandro e F. Valdi
 
Regia di Roberto D’Alessandro
 
Con DEBORA CAPRIOGLIO
 
FINO a domenica 23 ottobre 2023
Teatro Arcobaleno
Via Francesco Redi 1/a 00161 Roma
Biglietteria 06.4402719
 

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