VIVERE LA NOSTRA ESISTENZA “OLTRE L’ALGORITMO”
Il progresso scientifico e il sapere umanistico debbono interagire per il progresso dell'umanità
di Vito Bruschini
20/02/2018
ROMA - Leggere i libri, le poesie, la filosofia salveranno il genere umano dalla dittatura di un algoritmo che oggi sembra codificare la nostra vita. È vero che l’algoritmo spesso ce la esemplifica, ma in cambio ci toglie alternative, altre possibilità di interpretazioni, in una parola elimina dall’equazione della nostra vita la fantasia, la creatività e a volte persino il libero arbitrio per poter risolvere i nostri problemi in modo diverso. Ci vogliono tutti uguali insomma perché la soluzione al problema, per l’algoritmo, è sempre e soltanto una: l'omogeneizzazione.
Si dibatte oggi sul sapere scientifico, contrapponendolo a quello umanistico, ormai obsoleto e che non risponde più alle richieste dell’attuale società. In effetti la separazione dei due indirizzi di studio è stato uno degli errori dell’Illuminismo. Arte e scienza, fino a quel momento si completavano, interagivano tra loro ed è lo stile che dovremmo recuperare noi oggi.

Una base d’informazioni scientifiche è fondamentale, ma non mi fiderei di un economista che sa fare soltanto bene i suoi conti, senza tenere presente le necessità dell’essere umano a cui quei “conti” sono destinati.
Ecco la funzione delle discipline umanistiche che dovrebbero rendere le menti scientifiche dei nostri ministri economisti più flessibili, più creative e capaci di soluzioni innovative e alternative.
Non è un caso che i creatori delle più importanti e attuali aziende nel mondo, come Alibaba, YouTube, Airbnb, siano amministratori con alle spalle studi umanistici, capaci di coniugare informazioni tecniche con quelle del comportamento umano. Non basta la scienza per rendere più sopportabile la vita, ma per stabilire cosa realmente conti è necessario frequentare le scienze umanistiche: l’arte, la letteratura, la poesia, la filosofia.
Se avete avuto la pazienza di arrivare sin qui, cari amici lettori, avrete anche compreso finalmente il senso della nostra dichiarazione: Oltre l’algoritmo... alla riscoperta dell’Uomo. Con il vostro aiuto tracceremo le linee di quella che riteniamo sia l’unica via per la salvezza della nostra attuale società disastrata, l’unica a darci in definitiva il senso dell’esistenza: rendere inscindibili la scienza e le discipline artistiche.
Si dibatte oggi sul sapere scientifico, contrapponendolo a quello umanistico, ormai obsoleto e che non risponde più alle richieste dell’attuale società. In effetti la separazione dei due indirizzi di studio è stato uno degli errori dell’Illuminismo. Arte e scienza, fino a quel momento si completavano, interagivano tra loro ed è lo stile che dovremmo recuperare noi oggi.

Una base d’informazioni scientifiche è fondamentale, ma non mi fiderei di un economista che sa fare soltanto bene i suoi conti, senza tenere presente le necessità dell’essere umano a cui quei “conti” sono destinati.
Ecco la funzione delle discipline umanistiche che dovrebbero rendere le menti scientifiche dei nostri ministri economisti più flessibili, più creative e capaci di soluzioni innovative e alternative.
Non è un caso che i creatori delle più importanti e attuali aziende nel mondo, come Alibaba, YouTube, Airbnb, siano amministratori con alle spalle studi umanistici, capaci di coniugare informazioni tecniche con quelle del comportamento umano. Non basta la scienza per rendere più sopportabile la vita, ma per stabilire cosa realmente conti è necessario frequentare le scienze umanistiche: l’arte, la letteratura, la poesia, la filosofia.
Se avete avuto la pazienza di arrivare sin qui, cari amici lettori, avrete anche compreso finalmente il senso della nostra dichiarazione: Oltre l’algoritmo... alla riscoperta dell’Uomo. Con il vostro aiuto tracceremo le linee di quella che riteniamo sia l’unica via per la salvezza della nostra attuale società disastrata, l’unica a darci in definitiva il senso dell’esistenza: rendere inscindibili la scienza e le discipline artistiche.