“ORLANDO FURIOSO”, LO STRAORDINARIO CONCERTO DI VINCENZO ZINGARO
AL TEATRO ARCOBALENO UN’ESPERIENZA SENSORIALE DI RARA RAFFINATEZZA CON VINCENZO ZINGARO, SINA SEBASTIANI E PIERO SARPA
VITO BRUSCHINI
06/05/2024
VISTO E RECENSITO

L’operazione potrebbe sembrare tecnicamente impossibile da portare a termine perché la scansione metrica del verso detto deve andare di pari passo con quella delle note musicali. Questa tecnica di recitazione non s'improvvisa. Si arriva a questa perfezione soltanto dopo anni di studio e di ricerca su ritmo del verso.
Ed è quello che Zingaro ha fatto da quarant’anni a questa parte. Il risultato è quello di assistere alla sublimazione della parola, che lo ripeto, riesce a fondersi perfettamente nello spartito composto dal Maestro Giovanni Zappalorto che, anche lui da anni, asseconda questa laboriosa ricerca di Vincenzo Zingaro. Se l'Orlando di Ronconi era tutto rivolto a impressionare il pubblico con l'immagine delle macchine teatrali, con questo suo Orlando, Zingaro scrive una nuova pagina di storia del Teatro elevando la parola a regina della scena.

Il palcoscenico è dominato da una gigantesca luna (la scena è di Cristiano Paliotto) dai colori cangianti a seconda dei sentimenti e degli stati d’animo che pervadono i personaggi sul palcoscenico (le luci di Giovanna Venzi). Del poema dell’Ariosto Zingaro ci ripropone i canti dove incontriamo la bella Angelica in fuga dai due paladini, Orlando e Rinaldo, pazzi d’amore per lei; quello con i due amici mori Cloridano e Medoro che s’inoltrano nel campo dei cristiani per recuperare la salma del loro re ucciso nel combattimento contro gli scozzesi.
Medoro, gravemente ferito incontra Angelica la quale s’innamorerà perdutamente del guerriero saraceno tanto da sposarlo. Orlando perderà il senno, quando scoprirà che è proprio la sua Angelica la donna andata in sposa al suo acerrimo nemico. Infine sarà Astolfo, con la guida dell’apostolo San Giovanni a raggiungere la luna per ritrovare il senno dell’eroe cristiano.
Vincenzo Zingaro riesce a catturare l'attenzione del suo pubblico alternando con rara sensibilità i passaggi più lirici del testo con i momenti più altamente drammatici, offendoci una recitazione così penetrante da far venire i brividi alla platea. La sua affabulazione è talmente coinvolgente da trasportare lo spettatore in una dimensione oserei dire quasi mistica, come fosse uno sciamano, riuscendo a farci "vivere" per immagini il suo racconto. Vincenzo Zingaro è affiancato da due validissimi attori che sanno tenere perfettamente il passo con la sua recitazione modulare.

L’orchestra suona dal vivo. Il Maestro Zappalorto, al piano, è affiancato dal violoncello di Eleonora Yung, dal melodioso flauto di Francesca Salandri e dagli ottoni di Stefano Marrone. Il tema d’amore, molto orecchiabile, è un po’ il fil rouge che accompagna l’intera esecuzione.
Questo spettacolo è un’esperienza sensoriale di rara raffinatezza e grande spessore artistico che sarebbe un peccato perdere.
VITO BRUSCHINI
AL TEATRO ARCOBALENO
FINO AL 12 MAGGIO 2024
VIA F, Redi 1/a
Info: 06.44248154 – 06.4402719