“MONTAGNE RUSSE” CON EDY ANGELILLO E PIETRO LONGHI
AL TEATRO MANZONI IN SCENA UNA COMMEDIA DI ERIC ASSOUS
SALVATORE SCIRE'
12/02/2024
VISTO E RECENSITO
Roma. Al Teatro Manzoni ha appena debuttato “Montagne Russe”, una bellissima commedia di Eric Assous, autore francese contemporaneo, andata in scena la prima volta nel 2004, con due protagonisti quali Alain Delon e Astrid Veillon.
La versione italiana vede impegnata sul palco del Manzoni la coppia attoriale composta da Edy Angelillo e da Pietro Longhi.
Come si diceva, il testo è particolarmente bello e coinvolgente. Inizia da quello che sembra un incontro galante, nato da un incontro casuale in un bar alla moda.
Pierre si ritrova incidentalmente con la “casa libera” (moglie e figlio sono in settimana bianca). Mentre beve un drink una bella donna gli sorride e così, i due decidono di salire a casa.
Juliette si rivela subito molto misteriosa, insomma una donna dai risvolti inaspettati, che a un certo punto gli chiede addirittura 500 euro per la prestazione, anzi, meglio 700; oppure niente: era uno scherzo. Alla reazione di Pierre, confesserà di essere una giornalista che sta facendo un sondaggio sperimentale sulla fedeltà degli uomini!
Insomma, si susseguono continui cambiamenti di personalità da parte di Juliette, che man mano spiazzano il povero Pierre, il quale al mattino si sveglia ancora intontito dall’alcol: hanno diviso lo stesso letto, ma la sua memoria è totalmente vuota di contenuti.
Ed ecco il colpo di scena finale: quello della rivelazione che non vi aspettate; e che non vi diciamo!!!!!! Ovviamente!
La commedia scorre agevolmente e piacevolmente. Il pubblico ride, gradisce. I due sul palco sono bravi, tengono desta l’attenzione e la curiosità dello spettatore...
Edy Angelillo, brava come sempre, sa essere frizzante e duttile, capace di assumere atteggiamenti seduttivi e spregiudicati, ma anche seri e decisi al momento giusto. Pietro Longhi veste con disinvoltura i panni del marito affettuoso, che non pensava affatto a una scappatella, indotto in tentazione da una Juliette decisa e sicura di sé: in realtà lui non vede l’ora che tornino la moglie e il figlio, per aiutarlo indirettamente ad uscir fuori da quasta brutta avventura in cui si è cacciato. Fin quando Juliette non gli porgerà su un piatto (non d’argento...) la soluzione con la rivelazione finale.
L’happy end ci sta tutto, ma non è quello che pensate. Per questo motivo, vale veramente la pena andare a vedere questo magnifico lavoro francese, ben recitato dalla coppia Angelillo-Longhi e ben diretto da Enrico Maria Lamanna, la cui regia si rivela elegante, frizzante e ironica.
Anzi, è interessante leggerne la chiave di lettura che lui stesso ne dà: “Lo spettacolo parte come una commedia romantica, ma porta pian piano ad una verità scomoda, ad un segreto che cambia totalmente il corso della storia. La vicenda si svolge in meno di 24 ore - nel corso di una notte e la mattina seguente - e i personaggi, che sembrano essere ben definiti all’inizio, evolvono man mano in un totale stravolgimento della situazione. È uno spettacolo che divertirà il pubblico… “fino alle lacrime”. Parole quanto mai esatte!
Si noti che la canzone originale Quanto ci siamo mancati è stata scritta da Bungaro proprio per questo spettacolo, mentre gli arrangiamenti sono di Max Calo Bungaro. La voce telefonica della moglie è di Gaia de Laurentiis.
Ricordiamo infine che la traduzione è di Giulia Serafini, mentre l’adattamento è di Marioletta Bideri ed Enrico Maria Lamanna.
Gradevole e funzionale la scenografia di Alessandro Chiti, efficace il disegno luci di Pietro Sperduti, belli i costumi di Teresa Acone. Aiuto regia ed effetti sonori sono di Augusto Casella.
Complimenti alla produzione, targata Centro Teatrale Artigiano.
Uno spettacolo da non perdere: per divertirsi, ma anche per pensare!
Salvatore Scirè
In scena fino a domenica 18 febbraio 2024.
TEATRO MANZONI
Via Monte Zebio, 14 - Roma
www.teatromanzoniroma.it
Per info e prenotazioni:
Tel. 06.3223634 - 327.8959298 info@teatromanzoniroma.it
La versione italiana vede impegnata sul palco del Manzoni la coppia attoriale composta da Edy Angelillo e da Pietro Longhi.
Come si diceva, il testo è particolarmente bello e coinvolgente. Inizia da quello che sembra un incontro galante, nato da un incontro casuale in un bar alla moda.
Pierre si ritrova incidentalmente con la “casa libera” (moglie e figlio sono in settimana bianca). Mentre beve un drink una bella donna gli sorride e così, i due decidono di salire a casa.
Juliette si rivela subito molto misteriosa, insomma una donna dai risvolti inaspettati, che a un certo punto gli chiede addirittura 500 euro per la prestazione, anzi, meglio 700; oppure niente: era uno scherzo. Alla reazione di Pierre, confesserà di essere una giornalista che sta facendo un sondaggio sperimentale sulla fedeltà degli uomini!
Insomma, si susseguono continui cambiamenti di personalità da parte di Juliette, che man mano spiazzano il povero Pierre, il quale al mattino si sveglia ancora intontito dall’alcol: hanno diviso lo stesso letto, ma la sua memoria è totalmente vuota di contenuti.
Ed ecco il colpo di scena finale: quello della rivelazione che non vi aspettate; e che non vi diciamo!!!!!! Ovviamente!
La commedia scorre agevolmente e piacevolmente. Il pubblico ride, gradisce. I due sul palco sono bravi, tengono desta l’attenzione e la curiosità dello spettatore...
Edy Angelillo, brava come sempre, sa essere frizzante e duttile, capace di assumere atteggiamenti seduttivi e spregiudicati, ma anche seri e decisi al momento giusto. Pietro Longhi veste con disinvoltura i panni del marito affettuoso, che non pensava affatto a una scappatella, indotto in tentazione da una Juliette decisa e sicura di sé: in realtà lui non vede l’ora che tornino la moglie e il figlio, per aiutarlo indirettamente ad uscir fuori da quasta brutta avventura in cui si è cacciato. Fin quando Juliette non gli porgerà su un piatto (non d’argento...) la soluzione con la rivelazione finale.
L’happy end ci sta tutto, ma non è quello che pensate. Per questo motivo, vale veramente la pena andare a vedere questo magnifico lavoro francese, ben recitato dalla coppia Angelillo-Longhi e ben diretto da Enrico Maria Lamanna, la cui regia si rivela elegante, frizzante e ironica.
Anzi, è interessante leggerne la chiave di lettura che lui stesso ne dà: “Lo spettacolo parte come una commedia romantica, ma porta pian piano ad una verità scomoda, ad un segreto che cambia totalmente il corso della storia. La vicenda si svolge in meno di 24 ore - nel corso di una notte e la mattina seguente - e i personaggi, che sembrano essere ben definiti all’inizio, evolvono man mano in un totale stravolgimento della situazione. È uno spettacolo che divertirà il pubblico… “fino alle lacrime”. Parole quanto mai esatte!
Si noti che la canzone originale Quanto ci siamo mancati è stata scritta da Bungaro proprio per questo spettacolo, mentre gli arrangiamenti sono di Max Calo Bungaro. La voce telefonica della moglie è di Gaia de Laurentiis.
Ricordiamo infine che la traduzione è di Giulia Serafini, mentre l’adattamento è di Marioletta Bideri ed Enrico Maria Lamanna.
Gradevole e funzionale la scenografia di Alessandro Chiti, efficace il disegno luci di Pietro Sperduti, belli i costumi di Teresa Acone. Aiuto regia ed effetti sonori sono di Augusto Casella.
Complimenti alla produzione, targata Centro Teatrale Artigiano.
Uno spettacolo da non perdere: per divertirsi, ma anche per pensare!
Salvatore Scirè
In scena fino a domenica 18 febbraio 2024.
TEATRO MANZONI
Via Monte Zebio, 14 - Roma
www.teatromanzoniroma.it
Per info e prenotazioni:
Tel. 06.3223634 - 327.8959298 info@teatromanzoniroma.it