MAURO CARRAZZA CREATORE DI GIOIELLI UNICI, SONO I FERRUM JEWELS

A CAPRANICA ALLA SCOPERTA DI UN ARTIGIANO APPASSIONATO DEL FERRO

CRISTINA MARRA 16/09/2024
ECCELLENZE MADE IN ITALY
FERRUM JEWELSCapranica (Viterbo). Sono strong, audaci e misteriosi, i Ferrum Jewels, gioielli di inconfondibile impatto, dall’allure unica, nascono dalla manualità e dalla creatività di Mauro Carrazza, eccellenza di Capranica che ha fatto del metallo del ferro il materiale dei suoi gioielli artistici.

Incontro l’arte di Mauro al mio ingresso alla Via Romana Antica Dimora, un luogo fiabesco che raggiungo scendendo una scalinata che mi conduce fuori tal tempo. La residenza, voluta e realizzata da Mauro, è un insieme di meraviglie, una tavola imbandita per otto persone (con alloggio per due persone) le sole che possono godere dell’atmosfera dove ogni oggetto decorativo e ogni arredo raccontano una storia, un’appartenenza, un’origine e una nuova collocazione. Mauro sceglie, seleziona e riporta a nuova vita pentole, lampade, contenitori, sedie in metallo o legno. Scelgo di rifugiarmi sul divano attorniata da libri antichi e resto colpita da una bottiglia dal tappo che somiglia a un gomitolo, “è in ferro, l’ho fatto io per una nota griffe di profumi” mi svela Mauro “è il tappo artistico realizzato a mano e quindi ognuno è un pezzo unico”. Da quel tappo che sigilla boccette di profumo venduto in tutto il mondo, inizia la storia dell’artigiano appassionato di ferro.FERRUM JEWELS

Dalle sue mani il metallo antico e povero si trasforma in gioielli dal design affascinante, invadente e vistoso. Gioielli “ di peso” di una bellezza che si fa notare, pezzi unici o realizzati in pochi esemplari, scelti anche da donne dello spettacolo o da cultrici dell’artigianalità. Ferrum Jewels rende preziosi e di tendenza anche materiali e accessori vintage nascosti in un cassetto o recuperati in un mercatino.

Così fa Mauro, che unisce un big bottone antico a un modello di anello moderno, The King, o l’opalescenza della madreperla delicata e eterea a un collier che avvolge il collo senza intrappolarlo (sono i due gioielli in foto che ho scelto di indossare al Festival Ischia Noir). E’ questo equilibrio meraviglioso tra la durezza del ferro e la fragilità di materiali come è anche il  vetro che rende Mauro Carazza un creatore di arte eccellente da portare al dito, al braccio o al collo con eleganza e con quella versatilità che piace alle donne che osano.
 
Mauro benvenuto a eccellenze made in Italy. Tu oltre a un’eccellenza dell’artigianato italiano sei anche un unicum, trasformi il ferro, metallo semplice in gioielli unici e preziosi. Il tuo rapporto col ferro ha radici nella tua infanzia e nel negozio di ferramenta di famiglia, mi racconti quando hai capito che il ferro poteva avere altri utilizzi più artistici e nobili? In che anno nasce Ferrum Jewels?
 
Praticamente sono stato in mezzo al ferro da quando ero neonato in quanto la mia mamma aiutava mio papà  in negozio e io ero in carrozzina guardando utensili…ferro  attrezzi vari . Nel tempo tutto ciò che mi circondava diventava affascinante e scoprendo l’utilizzo di una cosa piuttosto che un’altra mi è servito da palestra per allenare una creatività che era innata e da lì sviluppare l’utilizzo del ferro in ogni ambito fino poi ad arrivare a creare gioielli e tappi unici. Non c’è una data precisa….essendo nato per gioco, se  vogliamo dare una data diciamo 2020.
 
FERRUM JEWELSPrima di creare il brand hai aperto le porte di Via Romana antica dimora, uno spazio fiabesco, un ritorno al passato di quasi un secolo. La residenza d’epoca dagli arredi agli accessori è anche un omaggio al ferro, ai suoi mille utilizzi?
 
Diciamo che è nata per creare emozioni a chi vi entra e a creare una esperienza sensoriale per gli ospiti, poi chiaramente il ferro e il legno hanno aiutato a dare quel tocco di magia.
 
Ferrum Jewels esordisce con i tappi artistici per una collezione del marchio di profumi di Stefania Squeglia. Dai tappi ai gioielli com’è stato il passaggio?
 
Dopo aver creato i primi tappi mi venne l’idea di creare una parure di gioielli simili al tappo che Stefania avrebbe indossato alla presentazione del suo primo profumo “Rituale” che indossava il mio tappo
Da li poi è iniziato questo percorso…una sfida impervia in quanto nessuno fino allora aveva mai creato gioielli in ferro, per cui nessuno spunto,nessuna informazione,nessun suggerimento, nessuno da cui imparare
 
Qual è stato il tuo primo gioiello?
 
Il mio primo gioiello è stato un anello simile al tappo una sorta di nido, di intreccio.
 
Crei e forgi, nel tuo laboratorio a Capranica sei solo o hai uno staff?
 
Creo tutto da solo nel mio laboratorio, mi occupo anche della fotografia, della pubblicazione sui vari social, mi occupo delle vendite.FERRUM JEWELS
 
Unisci il ferro a piccoli oggetti vintage o di recupero come bottoni, pietre dure, boules di vetro. La durezza e la fragilità diventano un binomio anche simbolico?
 
Esatto si unisce la durezza e la rusticità del ferro alla delicatezza e eleganza del vetro, di un bottone
 
Hai clienti anche internazionali, il brand è molto apprezzato e anche in Italia hai testimonial
note. Che donna è quella che sceglie di indossare Ferrum Jewels?
 
Si ho clienti dal Canada, Giappone, Malta, Francia,Olanda, Spagna, Grecia.
Non c’è uno stereotipo di donna, seppur aggressivi  miei gioielli possono essere indossati da qualsiasi donna, da un abito da sera a un jeans stappato.
 
Quanto il territorio ti ispira?
 
Diciamo che ha una parte importante essendo un territorio di origine etrusca.
 
L’anello The King che storia ha?
 
Questo anello è la mia creazione piu famosa, nato per caso, dopo aver trovato una serie di quei vecchi bottoni in ottone.
 
Non solo gioielli ma anche oggetti di arredamento e collaborazioni con altri brand. Ferrum Jewels che altro offre?
 
Diciamo che amo le sfide, per cui tutto ciò che si può creare cercherò di realizzarlo. Preferisco sempre dire non ci sono riuscito, piuttosto che non ci riuscirò.
 
A cosa stai lavorando adesso?
 
Adesso alterno gioielli e la ristrutturazione di una parte di una torre che diventerà la mia abitazione.
 
CRISTINA MARRA

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