“L’ATTIMO FUGGENTE”, A TEATRO NON FA RIMPIANGERE IL FILM

PROVA MAIUSCOLA DI 10 ALIEVI DELLA SCUOLA DEL TEATRO MUSICALE

di Salvatore Scirè 11/05/2023
Visto e recensito
L'ATTIMO FUGGENTERoma. Al Teatro Sala Umberto di Roma è andato in scena uno spettacolo di grande rilevanza, non soltanto artistica, come è normale che sia, ma anche formativa.

Infatti, sul palco hanno fornito un’ottima prova di sé ben sette studenti della importante scuola STM, ovverosia la Scuola del Teatro Musicale, che da 10 anni prepara giovani talenti, mettendoli in condizione di spiccare il volo nel mondo dello spettacolo italiano.

Ma torniamo allo spettacolo in sé: L’ATTIMO FUGGENTE è la versione teatrale dell’omonimo film cult del 1989, diretto da Peter Weir e il cui protagonista Robin Williams nella pellicola indossava i panni del Prof. John Keating.

Tanto per contestualizzare la storia, diciamo subito che essa è ambientata alla fine degli anni Cinquanta, e si svolge nel severissimo collegio maschile Welton, nello stato americano del Vermont.L'ATTIMO FUGGENTE

Alla rigidità della Welton Academy, interamente basata sul massimo rigore e sulla disciplina assoluta, si accompagna la ferrea disciplina delle famiglie dell’epoca, in cui la parola del padre non poteva essere messa minimamente in discussione.

Capita che sei studenti vengono affidati a un docente formatosi nello stesso istituto e che, dopo una brillante carriera, vi torna come professore: John Keating, appunto. Il quale, nel frattempo, dopo le esperienze vissute, ha deciso di sperimentare nuovi metodi di insegnamento, più moderni, più agili e fantasiosi: convinto che i ragazzi debbano iniziare a lasciar volare la loro fantasia. Cosa più della poesia può facilitare questo metodo?

Il Professor Keating si fa presto apprezzare dagli allievi, ma i suoi metodi cominciano ad essere poco tollerati dalla direzione. Uno dei ragazzi, Neil, entra addirittura in una compagnia teatrale contro la volontà del padre. Da questo scaturisce tutta la tragedia umana e sociologica che caratterizza la pièce teatrale e che coinvolge tutti i compagni di scuola e, come ultimo ma più scomodo protagonista (o vittima), il prof. Keating.  E non aggiungiamo altro.

A fianco di tutto ciò, va detto che la regia, egregiamente curata da Marco Iacomelli, ha compiuto delle scelte totalmente informali e volutamente antitetiche rispetto al linguaggio tipico del cinema:
palcoscenico del tutto nudo, delle sedie che diventano qualunque oggetto necessario, niente quinte dove rifugiarsi nelle battute di attesa. I 10 attori tutti in scena, al centro se in azione e sullo sfondo, seduti in un freeze perenne, nelle pause di attesa. Con i cambi scena, di posizionamento, di spostamento delle sedie, fatti a vista, in uno strano controluce, con suggestivi movimenti eseguiti all’unisono.  Un effetto straordinario! 

L'ATTIMO FUGGENTEMa veniamo all’ottimo cast: protagonista assoluto ed elemento di spicco, il bravissimo attore padovano Luca Bastianello, che indossa i panni dell’appassionato docente di letteratura.

Accanto a lui, nel ruolo del Preside Nolan,  Marco Massari e Nicolò Bertonelli nel ruolo del giovane Neil. Quindi, sette attori tutti diplomati alla STM: Daniele Bacci (il padre di Neil), e i giovani Linda Caterina Fornari, Kevin Magrì, Matteo Pilia, Marco Possi, Alessandro Rizza e Adriano Voltini.

Ricordiamo la regia associata di Costanza Filaroni e i costumi di Maria Carla Ricotti.

Che dire? Vivi complimenti a tutti, per uno spettacolo che alle prime battute risulta un po’ complesso, ma che poi prende e appassiona lo spettatore.

Una pièce che – come scrive il regista  Marco Iacomelli  -  “è una storia d’Amore. Amore per la poesia, per il libero pensiero, per la vita. Quell’Amore che ci fa aiutare il prossimo a eccellere, non secondo i dettami sociali strutturati e imposti ma seguendo le proprie passioni, pulsioni, slanci magnifici e talvolta irrazionali.”
 
Salvatore Scirè
 
Dal 9 al 14 maggio 2023
 
SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50, 00187 Roma - prenotazioni@salaumberto.com
Info sul sito: www.lattimofuggente.net

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