IN UN TRANQUILLO CONDOMINIO C’È "LA STANZA CHIUSA", IL NOIR DI DEBORA BRIZZI

QUANDO TI TROVI A TIFARE PER I “CATTIVI” PERCHÉ COMBATTONO CONTRO I CATTIVISSIMI -

di Cristina Marra 18/04/2018
Letto e recensito
Deborah BrizziReggio Calabria. La nuova indagine dell'ispettrice Norma Gigli, di Deborah Brizzi,  è un gioco di incastri narrativi che come una scala a chiocciola si inerpica alla ricerca della vendetta e della verità nascoste tra gli inquilini e la proprietaria di un condominio di via Marsala a Milano.

Dopo "Ancora notte" con "La stanza chiusa"(Mondadori Electa) la Brizzi prosegue il suo percorso seriale con una protagonista volitiva che unisce durezza e fragilità e si insinua nelle menti e nelle vite dei sospettati con la stessa metodologia con cui indaga su se stessa.

La scomparsa del dottor Guareschi porta lo scompiglio nell'apparentemente tranquillo condominio gestito dalla proprietaria Edda Vargas, una gestione che riguarda anche le vite degli inquilini abilmente condizionate  dalle direttive della donna. Il mistero legato anche a una stanza che imprigiona grida inspiegabili avvolge tutto lo stabile che, come  se fosse un unico personaggio spezzettato offre diversi punti di vista e storie di dolore e follia.

Da quegli appartamenti e in quegli appartamenti si dipanano o si nascondono vicende umane che lasciano il segno. Sono le storie che colpiscono come un pugno nello stomaco Norma che indaga quel microcosmo di donne che ha conosciuto il male e lo ha subìto.

Un romanzo corposo che si sviluppa in 450 pagine che la Brizzi intesse con salti temporali, linguaggio spesso colorito e una coralità di personaggi che l'autrice con la sua esperienza professionale (ha svolto servizio operativo alla Squadra Volante della Questura di Milano) analizza soffermandosi sulla psicologia e sulla sete di vendetta che diventa il fil rouge che lega le loro esistenze.   

Deborah Brizzi
La Stanza Chiusa
Editore Mondadori Electa
Euro 17,90

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