“IL PROFESSIONISTA, NELLA MENTE DI UN SICARIO” SCRITTO E DIRETTO DA TOMMASO AGNESE
LUIGI DI FIORE E CLAUDIA VISMARA INTERPRETI IDEALI DELLA DARK COMEDY
SALVATORE SCIRE'
15/01/2025
VISTO E RECENSITO

Attenzione: la parola comedy potrebbe apparire fuorviante: la dark comedy infatti è un genere di scrittura teatrale in cui, pur prevalendo l’aspetto fortemente drammatico, vi sono dei momenti in cui affiora in superficie l’ironia, con spunti di comicità, o compaiono momenti di

La storia è assai affascinante: racconta, infatti, la confessione di un sicario, il quale, dopo aver compiuto su commissione centinaia di omicidi, a un certo punto della sua esistenza, per amore tenta di cambiare la sua vita, sempre vissuta agli ordini di una organizzazione criminale, e cerca di allontanarsi da un certo mondo maschilista e violento. Purtroppo, le circostanze, lo costringeranno a riprendere il suo sanguinoso cammino.
Aron (Luigi Di Fiore) è il sicario spietato, da sempre al soldo di una feroce banda malavitosa. In attesa di ricevere il prossimo incarico, per rifugiarsi nell’alcol e riflettere sui suoi tormenti interiori, una sera si reca in un locale malfamato, dove per caso incontra Giuli (Claudia Vismara), una avvenente cantante. Scatta la scintilla magica e scoppia un amore travolgente, che unisce due personalità molto diverse, ma ciascuna con le sue fragilità. Aron cerca un futuro diverso, accanto a Giuli e senza più violenza assassina. Scappano, si nascondono, cambiano casa, ma purtroppo Aron viene rintracciato dall’implacabile Ivan (Paolo Maras), che lo costringe a intraprendere una nuova missione omicida. Giuli trova per caso una pistola, capisce tutto e così decide di lasciarlo. L’idea drammaturgicamente interessante è che Aron, in preda ai suoi dubbi e rimorsi, si confronta con il suo alter ego (o la sua coscienza) (Edoardo Purgatori), descrivendo grazie a tale surreale vicinanza, il proprio tormento interiore.
Aron parte per Amsterdam con l’incarico di far fuori un losco predicatore (Antonino Iuorio) ma commette un errore: si fa vedere da un testimone, Ludovico (Gabriel Zama). Errore imperdonabile, tanto che Ivan li cattura entrambi e si accinge ad eliminare Aron e il l’innocente Ludovico… Ma non vogliamo rivelare altro. Diciamo solo che ritroverà sia il predicatore sia… Giuli, però le cose si concluderanno in maniera veramente imprevedibile!
Il lavoro è stato scritto e diretto da Tommaso Agnese, che ci chiarisce alcuni concetti:
“Ispirato alla dark comedy, questo spettacolo racconta di un mondo dove regna il maschilismo e la violenza, un mondo di “machi”. Sono i bassifondi della società dove povertà, disperazione e criminalità viaggiano a braccetto. Solo l’amore diventa l’occasione per cercare di cambiare, e vedere il tutto da una prospettiva diversa, l’occasione per allontanarsi dalla violenza e dalla discriminazione. Ma l’amore spesso è anche un sogno irraggiungibile, è la proiezione di semplici illusioni. E cambiare diventa sempre più difficile.”
Nel complesso abbiamo assistito a uno spettacolo di grande spessore, arricchito dal monologo del predicatore, che conferisce un forte tocco di amara ironia, ma anche ingentilito dalle canzoni di Giuli.
Il testo è avvincente e lo spettatore segue appassionatamente l’evolversi degli eventi. Gli interpreti sono tutti di ottimo livello, da Luigi Di Fiore che costruisce il magnifico personaggio di Aron, bravissimo nel narrare i suoi tormenti interiori così come l’amore improvviso quanto inatteso. Edoardo Purgatori è perfetto nel ruolo dell’alter ego, che parla, discute, a volte si scontra con Aron. Claudia Vismara oltre che come attrice si fa apprezzare anche per la sua voce di cantante seducente e misteriosa. Antonino Iuorio dà vita a un ottimo predicatore che vuole parlare alla pancia di un certo mondo maschilista, in realtà un venditore di fumo, che però ha un suo seguito. Paolo Maras è l’impietoso Ivan (la longa manus al servizio dell’organizzazione criminale), mentre Paolo Perinelli interpreta Pietro Lanza, la prima vittima

Le musiche sono state composte da Stefan Larsen appositamente per questo spettacolo: riecheggiano gradevolmente atmosfere anni 80’, anni 30' ma anche moderne sonorità. Le coreografie e i movimenti scenici sono curati da Massimiliano Varrese.
Uno spettacolo che certamente merita di essere visto e che, ne siamo certi, verrà presto riproposto in giro per l’Italia. Complimenti a tutti!
di Salvatore Scirè
SALA UMBERTO Via della Mercede, 50, 00187 Roma
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