“IL PIACERE DELL’ATTESA” DI MICHELE LA GINESTRA
REGIA DI NICOLA PISTOIA CON FEDERICA DE BENEDETTIS E FRANCESCO STELLA
SALVATORE SCIRE'
18/10/2024
VISTO E RECENSITO
Roma. Al Teatro Golden si sono da poco concluse le repliche de “Il piacere dell’attesa”, una commedia intelligente, raffinata, arguta e divertente, scritta da Michele La Ginestra, che ne è stato l’applauditissimo protagonista. Accanto a lui, due straordinari attori: Federica De Benedittis e Francesco Stella, giovani ma già collaudati!!!! Il tutto, “shakerato” e condito da una bellissima regia firmata da Nicola Pistoia. E con questi ingredienti, il divertimento è assicurato, ma non solo: lo spettacolo, infatti, va ben oltre il mero intrattenimento, inducendo lo spettatore a riflettere su certi usi e costumi della vita odierna.
Oggi tutto è accelerato, anche quando non è necessario, o peggio quando risulta addirittura inopportuno. Con una raffinata scrittura, piacevole e brillante, Michele La Ginestra riesce a catturare l’attenzione del pubblico, sottolineando appunto “il piacere dell’attesa”, momento che viene narrato – paradossalmente – quasi come un anticipato prolungarsi del godimento di un qualcosa di bello; concetto valido per qualunque cosa: ad esempio (ci spiega) il contadino che pianta una vite, dovrà attendere 5 anni prima di vendemmiare più altri 2 anni per la fermentazione del vino, ma durante questi 7 anni ne pregusta già il sapore, ne sente già l’odore: ed è una gioia anticipata!
Purtroppo, oggi anche l’amore viene troppo spesso banalizzato, nella maggior parte dei casi derubricato a mera attrazione fisica, fatalmente destinata a spegnersi lentamente. E avanti un’altra o un altro!
Questo è il messaggio, profondo nella sua semplicità, che arriva al pubblico. Semplice perché ci illustra delle situazioni che si presentano quotidianamente davanti ai nostri occhi, profondo perché ci fa pensare; e per fortuna che arriverà l’happy end, grazie a un rinsavimento di qualcuno (o qualcuna?)
La storia ci parla di Giacomo, un tranquillo fioraio laureato in filosofia, il quale tratta le sue piante come esseri viventi, anzi parlanti: tanto è vero che lui ci dialoga normalmente. Suo aiutante è Aldo, un ragazzotto sempliciotto, anche un po’ ingenuo e ancora attaccato alla “cucina di mamma”.
Ma un bel giorno irrompe nel negozio Camilla, una rampante manager organizzatrice di convegni, totalmente agitata e nevrotica, per la quale anche un solo secondo sprecato è motivo di ulteriore nervosismo. Ovviamente ci troviamo innanzi a due galassie che si scontrano, però poi.... diciamo che il buon senso prevale!!! Non riveliamo altro, poiché la commedia verrà sicuramente riproposta e – giustamente – non vogliamo rubare proprio ai nostri lettori.... “il piacere dell’attesa” (la tautologia ci sta tutta!)
Diciamo che Michele La Ginestra ci regala un magnifico personaggio, come sempre molto bravo e padrone del palcoscenico, con il suo stile comico che sa essere elegante, sornione, ingenuo (forse!) e pungente, ma comunque raffinato.
Federica De Benedittis è stata impeccabile nel dar vita al difficile ruolo della rampante “schizzata” e nevrastenica, che però, al momento opportuno, saprà uscire dagli schemi che si era precostituita e che dimostrerà di aver capito la lezione della vita!
Francesco Stella colpisce e impressiona gli spettatori grazie alla sua spontanea e naturale comicità, che arriva diretta al pubblico. E accanto a La Ginestra fa una bellissima figura!
Ci è piaciuta moltissimo anche la regia firmata da Nicola Pistoia: garbata, misurata, fantasiosa ma con le giuste accelerazioni, ben calibrata nella costruzione dei personaggi e nel narrare la loro evoluzione lungo il racconto teatrale.
Come si diceva, uno spettacolo di pregio, che sicuramente ritornerà in scena. E quindi, da non perdere! Basta aspettarne pazientemente il ritorno, ma anche l’attesa... è un piacere!
di Salvatore Scirè
Teatro Golden
Via Taranto, 36 - Roma
Info: tel. 06.70493826
www.teatrogolden.it
Oggi tutto è accelerato, anche quando non è necessario, o peggio quando risulta addirittura inopportuno. Con una raffinata scrittura, piacevole e brillante, Michele La Ginestra riesce a catturare l’attenzione del pubblico, sottolineando appunto “il piacere dell’attesa”, momento che viene narrato – paradossalmente – quasi come un anticipato prolungarsi del godimento di un qualcosa di bello; concetto valido per qualunque cosa: ad esempio (ci spiega) il contadino che pianta una vite, dovrà attendere 5 anni prima di vendemmiare più altri 2 anni per la fermentazione del vino, ma durante questi 7 anni ne pregusta già il sapore, ne sente già l’odore: ed è una gioia anticipata!
Purtroppo, oggi anche l’amore viene troppo spesso banalizzato, nella maggior parte dei casi derubricato a mera attrazione fisica, fatalmente destinata a spegnersi lentamente. E avanti un’altra o un altro!
Questo è il messaggio, profondo nella sua semplicità, che arriva al pubblico. Semplice perché ci illustra delle situazioni che si presentano quotidianamente davanti ai nostri occhi, profondo perché ci fa pensare; e per fortuna che arriverà l’happy end, grazie a un rinsavimento di qualcuno (o qualcuna?)
La storia ci parla di Giacomo, un tranquillo fioraio laureato in filosofia, il quale tratta le sue piante come esseri viventi, anzi parlanti: tanto è vero che lui ci dialoga normalmente. Suo aiutante è Aldo, un ragazzotto sempliciotto, anche un po’ ingenuo e ancora attaccato alla “cucina di mamma”.
Ma un bel giorno irrompe nel negozio Camilla, una rampante manager organizzatrice di convegni, totalmente agitata e nevrotica, per la quale anche un solo secondo sprecato è motivo di ulteriore nervosismo. Ovviamente ci troviamo innanzi a due galassie che si scontrano, però poi.... diciamo che il buon senso prevale!!! Non riveliamo altro, poiché la commedia verrà sicuramente riproposta e – giustamente – non vogliamo rubare proprio ai nostri lettori.... “il piacere dell’attesa” (la tautologia ci sta tutta!)
Diciamo che Michele La Ginestra ci regala un magnifico personaggio, come sempre molto bravo e padrone del palcoscenico, con il suo stile comico che sa essere elegante, sornione, ingenuo (forse!) e pungente, ma comunque raffinato.
Federica De Benedittis è stata impeccabile nel dar vita al difficile ruolo della rampante “schizzata” e nevrastenica, che però, al momento opportuno, saprà uscire dagli schemi che si era precostituita e che dimostrerà di aver capito la lezione della vita!
Francesco Stella colpisce e impressiona gli spettatori grazie alla sua spontanea e naturale comicità, che arriva diretta al pubblico. E accanto a La Ginestra fa una bellissima figura!
Ci è piaciuta moltissimo anche la regia firmata da Nicola Pistoia: garbata, misurata, fantasiosa ma con le giuste accelerazioni, ben calibrata nella costruzione dei personaggi e nel narrare la loro evoluzione lungo il racconto teatrale.
Come si diceva, uno spettacolo di pregio, che sicuramente ritornerà in scena. E quindi, da non perdere! Basta aspettarne pazientemente il ritorno, ma anche l’attesa... è un piacere!
di Salvatore Scirè
Teatro Golden
Via Taranto, 36 - Roma
Info: tel. 06.70493826
www.teatrogolden.it