“IL FIGLIO”DI FLORIAN ZELLER Al TEATRO PARIOLI

SUPERBA L’INTERPRETAZIONE DI CESARE BOCCI

SALVATORE SCIRE' 06/04/2024
VISTO E RECENSITO
CESARE BOCCIRoma (foto Achille Le Pera). Dopo il lusinghiero successo riscosso nella scorsa stagione, al Teatro Parioli di Roma è tornato in scena uno spettacolo di alto livello, una delle migliori realizzazioni degli ultimi tempi.

Stiamo parlando de “IL FIGLIO”, un dramma ricco di contenuti introspettivi e umani, che sgorgano dalla penna di Florian Zeller, uno scrittore francese contemporaneo, tra l’altro vincitore di un premio Oscar nel 2021 (migliore sceneggiatura non originale).

Scritto nel 2018, il lavoro si presenta sin dalle prime battute come opera di grande spessore, dai forti contenuti psicologici, che toccano temi di evidente attualità: le incomprensioni generazionali, i rapporti di coppia, il dramma delle separazioni.

Nicola è un liceale, che vive con la madre Anna, da qualche tempo separata dal marito Piero, il quale l’ha lasciata poiché si è innamorato di un’altra donna, Sofia: tra l’altro dalla nuova coppia è appena nato il piccolo Sasha.CESARE BOCCI

In tale contesto, già abbastanza complicato, si innesta il dramma di Nicola, il quale entra in depressione e perde la voglia e il gusto di vivere. Il giovane chiede di andare a vivere col padre, dove troverà il piccolo fratellino Sasha, di pochi mesi, e Sofia, che lui guarda con preconcetti.

Piero, di natura ottimista, cerca di risolvere le varie problematiche che si presentano, ma arriva a uno scontro addirittura fisico con il figlio, che lo accusa apertamente di aver abbandonato la madre e di essere la causa del suo malessere, fino al punto di tentare il suicidio. Il ragazzo viene salvato in extremis e portato in un centro di psicoterapia, ma convince i genitori a interrompere le cure e tornare a casa. Non diciamo altro sul finale, veramente inatteso nello sviluppo e nelle conclusioni.

Come si può dedurre, ci troviamo dinanzi a una vicenda che ben si presta a uno sviluppo drammaturgico particolarmente complesso e incrociato tra i vari personaggi. Un incastro di sentimenti e di reazioni contrastanti, che viene esaltato dall’impeccabile bravura dei protagonisti.

Cesare Bocci, (da tutti noto come il celeberrimo Mimi Augello vice del Commissario Montalbano), ci regala una superba interpretazione nel ruolo di Piero, padre che vede la vita con diffuso ottimismo. Galatea Ranzi risulta particolarmente credibile e incisiva nel ruolo della ex moglie Anna. Il giovane Giulio Pranno è una piacevole sorpresa: si muove con grande naturalezza ed è destinato a un futuro di successo. Marta Gastini, dà vita a una magnifica Sofia, capace di esprimere i vari stati d’animo che l’evoluzione della vicenda umana impone.
Completa il cast Riccardo Floris.

La regia di Piero Maccarinelli è molto accurata e riesce a valorizzare adeguatamente gli stati d’animo dei vari personaggi, ben calibrando il gioco teatrale delle azioni e reazioni.

Avveniristiche e suggestive le scene, firmate da Carlo de Marino; appropriati i costumi di Gianluca Sbicca.

Le musiche sono di Antonio di Pofi e il disegno luci è di Javier delle Monache.

Un plauso va alla produzione, realizzata da Il Parioli e dal Teatro Della Pergola: una sinergia che ha dato vita a un lavoro eccellente. Assolutamente da non perdere!
 
di Salvatore Scirè
 
Fino al 7 aprile 2024
Teatro Parioli
Via G.Borsi 20 - Roma
info 06/5434851
www.ilparioli.it

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