“IL CAPPOTTO DI JANIS” DI ALAIN TEULIE’
AL TEATRO MANZONI DOPO IL GRANDE SUCCESSO DI PARIGI
SALVATORE SCIRE'
03/03/2025
VISTO E RECENSITO

Trattata in modo raffinato, la contrapposizione tra i due protagonisti sembra preludere a una rapida rottura, ma invece, lo sviluppo della narrazione, proprio nella scena finale, ci condurrà a un sovvertimento radicale di tutto l’impianto drammaturgico.
Interpreti di questa storia, che si rivelerà intensa ed emozionante, sono Rocío Muñoz Morales e Pietro Longhi, i quali sono stati diretti in maniera sapiente ed efficace da Enrico Maria Lamanna.
Joseph è uno scrittore, piuttosto burbero di carattere e dai modi spicci e decisi. Costretto su una sedia a rotelle da un brutto incidente, che gli ha sconvolto la vita (lui è rimasto paralizzato e un ragazzo è morto), vive in maniera solitaria, anche perché la sua compagna, unico riferimento affettivo, lo ha abbandonato dopo la disgrazia.
Un giorno bussano alla porta: ed ecco presentarsi Mila, che ha risposto ad un suo annuncio. Si tratta di una giovane donna piuttosto particolare, nei modi strani e nel vestire. Anzi, sarà proprio il suo cappotto a dare il via a critiche e alle prime vivaci discussioni fra i due.

Comunque sia, la ragazza viene assunta, ma non in qualità di badante o cameriera (come la stessa Mila pensava), bensì come incaricata di una missione speciale: quella di seguire da lontano la famosa “ex”, di controllarne i movimenti, di scattare qualche foto: i racconti di Mila, le foto scattate, avrebbero in qualche modo portato all’uomo una speranza, un brivido di emozioni, un ricordo da conservare.
I dialoghi sono intensi, i due si affrontano spesso, però si rispettano e in qualche modo cercano di avvicinare le rispettive posizioni, finchè un bel giorno il rapporto di collaborazione viene a cessare. Ed è a questo punto che avviene l’inimmaginabile! Che ovviamente non vi raccontiamo! Bisogna andare a teatro per scoprirlo! E la scoperta risulta veramente tanto inattesa quanto gradita. In realtà, Mila nasconde un segreto gigantesco, che rivelerà alla fine a Joseph e al pubblico: ma proprio la battuta conclusiva spiazzerà di nuovo l’uomo e la platea!
Lasciamo ai due protagonisti una sintesi del loro pensiero: “Da anni cercavo uno spettacolo teatrale che potesse davvero toccarmi nel profondo”, racconta Rocio Muñoz Morales. “Quando ho letto il copione de Il Cappotto di Janis ho subito capito che era quello che stavo cercando. È un testo – continua - scritto in modo brillante, complesso ma molto diretto. Credo sia uno spettacolo ricco, pieno di una bellezza che nasce anche dalla diversità di queste due persone che si trovano a vivere una situazione simile, ma che affrontano la vita in maniera totalmente differente. In realtà scopriremo che sono molto più legate e vicine di quanto esse stesse possano immaginare”. “È una commedia tipicamente francese – conclude Pietro Longhi – dove il sentimento, il sorriso e la realtà si fondono completamente”.
Nel complesso uno spettacolo interessante ed avvincente, ben diretto da Enrico Maria Lamanna, che ha saputo rendere vivace e brillante, spesso ironico, un testo a due che poteva anche apparire complesso.
Ricordiamo la traduzione di Mariella Fenoglio e le musiche originali di Bungaro e Max Calò.
Uno spettacolo interessante! Ben scritto, ben recitato e ben diretto!
di Salvatore Scirè
fino a domenica 9 marzo 2025.
28 gennaio 2024.
TEATRO MANZONI
Via Monte Zebio, 14 - Roma
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Info : Tel. 06.3223634 - 327.8959298
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