“I MEZZALIRA – PANNI SPORCHI FRITTI IN CASA”, DI AGNESE FALLONGO
IN SCENA IL SAPORE DEL SUD AL TEATRO MANZONI DI ROMA
di Salvatore Scirè
18/03/2023
Visto e recensito
Roma. Al Teatro Manzoni ha appena debuttato uno spettacolo che possiamo definire una vera e propria “chicca teatrale”: stiamo parlando del lavoro “I MEZZALIRA - panni sporchi fritti in casa” , una originale e arguta drammaturgia scritta da Agnese Fallongo e interpretata dalla stessa Agnese Fallongo, Tiziano Caputo e Adriano Evangelisti, il tutto sotto la regia attenta e accurata di Raffaele Latagliata.
Un tal Giovanni Battista Mezzalira, fin da piccolo chiamato “Petrusino” da parenti e amici, da grande narra i ricordi di famiglia, i cui capostipite sono Santo Mezzalira e la moglie Crocifissa: i due dal paese cercano di spostarsi verso la città, alla ricerca di una vita migliore, stanchi di dover raccogliere olive per il notabile Don Cataldo, cui devono pietire un po’ di olio extravergine, per poter cucinare i fritti: insomma, olio da usare con la massima parsimonia, come fosse un segno di grande ricchezza.
Questo racconto ci illustra in maniera superba ed efficace un’Italia meridionale rurale e povera, che ancora oggi fatica ad affrancarsi e recuperare rispetto al resto del paese.
E la scelta di un dialetto artificioso (in realtà un simpatico miscuglio di abruzzese, pugliese, campano, lucano) conferisce sin da subito a tutto il lavoro una forte nota di colore. Funziona parecchio anche l’uso del ritmo musicale, che richiama quello della tammuriata, ottenuto con l’uso cadenzato di alcune suppellettili domestiche.
Ma soprattutto Agnese Fallongo e Tiziano Caputo sono bravissimi nel mutare personaggio, da madre a figlia, a nipote, da padre a nonna materna e via discorrendo, nel dar vita a una specie di minisaga familiare, dalla cui narrazione, purtroppo, si evincerà come “Petrusino”, interpretato da un magnifico Adriano Evangelisti, sia costretto a fare i conti con segreti scomodi (i cosiddetti panni sporchi da lavare in casa, e magari da friggere con il prezioso olio), confrontandosi con tabù e verità non dette.
Il tutto, narrato con piacevole eleganza, con vigorosa efficacia, con dettaglio del vissuto, oscillando tra la nostalgia di un passato che vorrebbe riaffacciarsi – e al quale si vorrebbe ritornare in qualche modo – e la cruda realtà.
Un lavoro sicuramente definibile tragicomico, che piace, che si assapora con gusto, arricchito con canti di impronta popolare: una vera e propria chicca!
Veramente meritevoli di plauso i tre attori sul palcoscenico del Manzoni, Agnese Fallongo, Tiziano Caputo e Adriano Evangelisti; molto apprezzata la regia di Raffaele Latagliata. E il pubblico ha gradito molto, manifestando grande entusiasmo.
Certamente uno spettacolo da non perdere! Vi fa divertire, ma anche sognare!
Salvatore Scirè
Fino a domenica 2 aprile 2023 (da giovedi a domenica)
TEATRO MANZONI
Via Monte Zebio, 14 - Roma
www.teatromanzoniroma.it
Info: Tel. 06.3223634 - 327.8959298 info@teatromanzoniroma.it
Un tal Giovanni Battista Mezzalira, fin da piccolo chiamato “Petrusino” da parenti e amici, da grande narra i ricordi di famiglia, i cui capostipite sono Santo Mezzalira e la moglie Crocifissa: i due dal paese cercano di spostarsi verso la città, alla ricerca di una vita migliore, stanchi di dover raccogliere olive per il notabile Don Cataldo, cui devono pietire un po’ di olio extravergine, per poter cucinare i fritti: insomma, olio da usare con la massima parsimonia, come fosse un segno di grande ricchezza.
Questo racconto ci illustra in maniera superba ed efficace un’Italia meridionale rurale e povera, che ancora oggi fatica ad affrancarsi e recuperare rispetto al resto del paese.
E la scelta di un dialetto artificioso (in realtà un simpatico miscuglio di abruzzese, pugliese, campano, lucano) conferisce sin da subito a tutto il lavoro una forte nota di colore. Funziona parecchio anche l’uso del ritmo musicale, che richiama quello della tammuriata, ottenuto con l’uso cadenzato di alcune suppellettili domestiche.
Ma soprattutto Agnese Fallongo e Tiziano Caputo sono bravissimi nel mutare personaggio, da madre a figlia, a nipote, da padre a nonna materna e via discorrendo, nel dar vita a una specie di minisaga familiare, dalla cui narrazione, purtroppo, si evincerà come “Petrusino”, interpretato da un magnifico Adriano Evangelisti, sia costretto a fare i conti con segreti scomodi (i cosiddetti panni sporchi da lavare in casa, e magari da friggere con il prezioso olio), confrontandosi con tabù e verità non dette.
Il tutto, narrato con piacevole eleganza, con vigorosa efficacia, con dettaglio del vissuto, oscillando tra la nostalgia di un passato che vorrebbe riaffacciarsi – e al quale si vorrebbe ritornare in qualche modo – e la cruda realtà.
Un lavoro sicuramente definibile tragicomico, che piace, che si assapora con gusto, arricchito con canti di impronta popolare: una vera e propria chicca!
Veramente meritevoli di plauso i tre attori sul palcoscenico del Manzoni, Agnese Fallongo, Tiziano Caputo e Adriano Evangelisti; molto apprezzata la regia di Raffaele Latagliata. E il pubblico ha gradito molto, manifestando grande entusiasmo.
Certamente uno spettacolo da non perdere! Vi fa divertire, ma anche sognare!
Salvatore Scirè
Fino a domenica 2 aprile 2023 (da giovedi a domenica)
TEATRO MANZONI
Via Monte Zebio, 14 - Roma
www.teatromanzoniroma.it
Info: Tel. 06.3223634 - 327.8959298 info@teatromanzoniroma.it