“I DUE PAPI” DI ANTHONY MACCARTEN

IN SCENA DUE GRANDI DEL TEATRO ITALIANO: GIORGIO COLANGELI E MARIANO RIGILLO

SALVATORE SCIRE' 14/01/2024
VISTO E RECENSITO
I DUE PAPIRoma. La scorsa settimana al Teatro Ciak è stato riproposto un altro spettacolo di successo: ci riferiamo all’interessante pièce  I DUE PAPI, scritta da Anthony MacCarten, e portata in scena nella bella traduzione effettuata da Edoardo Erba.

Si tratta di un lavoro di grande attualità e delicatezza: racconta  lo scorrere di 48 ore all’interno del Vaticano; ore che hanno cambiato la storia e le prospettive della cristianità.  La narrazione di una decisione epocale, che viene offerta al pubblico con assoluto rispetto della religione e degli “uomini” che ne sono protagonisti, e che l’Autore riesce a sviluppare e condurre alla conclusione, fondendo notizie e fatti storicamente certi, con elementi di fantasia coerenti, specialmente per quanto concerne proprio l’umanità dei due Papi.

Protagonisti sul palco sono due grandissimi del teatro italiano: Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, magnificamente diretti da Giancarlo Nicoletti, che per questa regia ha vinto il Premio Nazionale Franco Enriquez 2023.

Da notare che questo spettacolo ha vinto anche il Premio “Mulino Fenicio” per la Migliore Scenografia, grazie alla stupefacente scenografia firmata da Alessandro Chiti, che riproduce nelle diverse scene i giardini di Castel Gandolfo, la terrazza di San Pietro e la maestosa Cappella Sistina.

Insieme al magnifico duo Colangeli-Rigillo, sul palco, Anna Teresa Rossini (nel ruolo di suor Brigitta),  Ira Fronten (nel ruolo di suor Sofia) e Alessandro Giova.

Il tormenta interiore di Papa Benedetto XVI viene efficacemente narrato all’inizio dello spettacolo, in una scena molto intensa che racconta un viaggio di Ratzinger nella sua Baviera, alla ricerca di ricordi, di sapori, di impressioni: il dialogo con  suor Brigitta fa emergere le difficoltà e la stanchezza dell’uomo, che non riesce più a sostenere l’onere del papato. Suor Brigitta cerca di dissuaderlo, ma senza riuscirci.

Specularmente segue la scena tra Bergoglio e suor Sofia. Anche l’allora arcivescovo di Buenos Aires vuole rinunciare alla porpora cardinalizia e decide di recarsi a Roma, per farsi accettare le dimissioni da  Papa Ratzinger.

Arriva  finalmente, il momento dell’incontro fra “i due Papi” (e fra i due uomini, soprattutto).

I due si incontrano e si scontrano (Bergoglio che vuol far recedere Ratzinger dalla decisione di dimettersi e Ratzinger che rifiuta di accogliere le dimissioni di Bergoglio: la spiegazione è semplice, Benedetto XVI spera ardentemente che il suo successore sulla cattedra di Pietro sia proprio il porporato argentino, di chiare origini italiane).

Il momento è molto affascinante: entrambi si confessano reciprocamente, ciascuno mettendo a nudo i propri peccati; confrontandosi reciprocamente, uno apparentemente conservatore, e l’altro più progressista, ma tutto sommato e fondamentalmente stimandosi ed essendo amici in modo profondo.

La regia esalta molto bene proprio gli aspetti di umanità “delle due Santità”: le battute, l’ironia che si scorge qua e là, l’autoironia e la modestia di ciascuno, i momenti di relax al pianoforte (che Papa Ratzinger suonava molto bene), servono a impreziosire ed alleggerire una drammaturgia di grande spessore, che si conclude con uno scambio di due sciarpe delle nazionali di calcio.

Se la pièce apre con un papa che si veste e si affaccia al balcone, si chiude con il suo successore che, nel suo stile, compie lo stesso gesto, benedicendo la folla plaudente di fedeli.

Uno spettacolo impegnativo, ma interessante, da vedere alla prossima occasione! Sicuramente verrà riproposto al pubblico romano e non solo!


di Salvatore Scirè
 
Trailer ufficiale https://youtu.be/FIC4tev2ca8                          
 
TEATRO CIAK
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