“FESTEN IL GIOCO DELLA VERITÀ”, QUANDO UN COMPLEANNO SI TRASFORMA IN UN GIOCO AL MASSACRO

AL SALA UMBERTO DI ROMA FINO AL 5 MARZO

di Salvatore Scirè 03/03/2023
Visto e recensito
FESTENRoma. Al Sala Umberto è in scena, anche se per una sola settimana, uno spettacolo di assoluta unicità, caratterizzato da una inimmaginabile fusione tra il linguaggio cinematografico e quello teatrale.

O per meglio dire: l’incontro fra un teatro che si “veste” di cinema; e un cinema che alla fine “ritorna” sul palco, tornando ad essere teatro!

Confessiamo subito che non è facile né semplice scrivere di questo evento: innanzi tutto, cominciamo col dire che la storia è caratterizzata da una forte ed intensa drammaticità

Forse è il caso di iniziare da qua. Una ricca e potente famiglia dell’alta borghesia danese, “i Klingenfeld”, si riunisce per festeggiare il sessantesimo compleanno del patriarca Helge. Alla festa sono presenti anche i tre figli: Christian, Michael e Helene. Prende la parola il primogenito Christian, il cui discorso di auguri a poco a poco: infatti, poco a poco inizia a svelare episodi inenarrabili, racconta di abusi che infrangono ogni tabù, distruggendo definitivamente gli equilibri della famiglia, svelando ipocrisie e strappando via maschere; e così la festa si trasforma in un vero e proprio gioco al massacro, che distrugge ogni residuo di affettività.

La drammaticità della situazione, peraltro, non rinuncia ad alcuni momenti di ironia, di fiabesche allegorie, partendo all’inizio proprio dalla favola di Haensel e Gretel dei Fratelli Grimm.FESTEN

Quasi subito, però, sul proscenio cala uno schermo trasparente, dietro il quale gli attori recitano riprendendosi a turno con una o più telecamere, le cui immagini vengono proiettate in diretta sullo schermo suddetto, come se fosse un vero e proprio cinema.

Se dietro lo schermo traslucido si intravedono le scene come nella realtà teatrale, presentata con il linguaggio registico del palcoscenico, l’immagine proiettata sullo schermo, invece, ci rende in diretta la stessa scena, ma raccontata con un linguaggio prettamente cinematografico: quindi primi piani, inquadrature particolari, luci di taglio, infiniti piani-sequenza, campo e controcampo, come in un vero e proprio set! Laddove gli attori si trasformano a turno in operatori di ripresa.

Un linguaggio certamente nuovo e stupefacente, che di sicuro si distacca da quello teatrale in senso classico. Il risultato è quello di un teatro che vuole sentirsi “cinema” (quindi arricchendosi di un “quid” in più), e di un cinema che vuole recuperare quel “quid” in più che caratterizza l’immediata veridicità del teatro.

Il risultato, come si diceva, è molto sorprendente. Se poi ci aggiungiamo il fatto che la pièce è tratta dall’omonimo film danese, diretto da Thomas Vinterberg e scritto da Mogens Rukov e BO Hr. Hansen, il quadro risulta ancora più chiaro.
La regia è di Marco Lorenzi, che insieme a Lorenzo De Iacovo ha realizzato la versione italiana e l’adattamento della sceneggiatura. Una regia che, per come è stata concepita, rivela subito un enorme lavoro di preparazione e di realizzazione, di cui va dato atto.  

FESTENSulla scena spicca ovviamente la bravura di tutto il cast: Danilo NigrelliIrene Ivaldi, Yuri D'Agostino, Elio D'Alessandro, Roberta Lanave, Carolina Leporatti, Barbara Mazzi, Raffaele Musella e Angelo Tronca ci regalano dei personaggi perfettamente costruiti ed interpretati. Aggiungiamo una nota particolare: la regia ha scelto di arricchire la pièce con alcune canzoni anni Quaranta/Cinquanta, che gli attori eseguono in piacevole e perfetta polifonia: si rivelano anche validi come cantanti, in grado di eseguire una armonizzazione raffinata e tutt’altro che semplice, musicalmente parlando!

Per concludere, abbiamo assistito a una rappresentazione di grande livello, sicuramente innovativa nella forma e interessante nella sostanza, ancorchè drammatica e scomoda per i contenuti che ha saputo trattare.
Uno spettacolo coprodotto da Teatro Piemonte Europa, Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Teatro Stabile del Fiuli Venezia Giulia e Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti: uno sforzo congiunto che ha portato il lavoro già al suo terzo anno di tournée e al quale non possiamo non augurare ancora lunga vita!

Salvatore Scirè
 
Per info:
SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50, 00187 Roma - prenotazioni@salaumberto.com
www.salaumberto.com - www.ticketone.it

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